segnalato da Roberta – ammiraglia88
Ciao Ezio,
ho letto un interessante articolo; c’è una cosa particolare successa e da segnalare!
Ti invio un estratto dell’articolo:
“Il Ct. Carabiniere e i 38 rubini” di Lanfranco Sanna”
I più moderni Cacciatorpediniere della Regia Marina, al momento dell’inizio della II Guerra Mmondiale erano i 12 della classe “Soldati” che furono ordinati ed impostati nel 1937 ed entrarono in servizio tra il 1938 ed il 1939. (…) l’impiego a livello di squadriglia e flottiglia come grosse siluranti d’altura nei gruppi di battaglia durante gli scontri diurni e per la ricerca notturna di navi nemiche. (…) quello che invece è rimasto sconosciuto per anni è un fatto non di eroismo o di sacrificio ma di immensa umanità.
Alla fine delle ostilità l’Ammiraglio Power, Comandante in Capo della Fleet East Indies, come ringraziamento per l’aiuto ottenuto dalle navi delle marine alleate, decise di conferire un’ onorificenza ai comandanti, onorificenza che però non appariva opportuno assegnare al comandante di una marina ex nemica, quale era quella italiana. Optò per un omaggio di valore: un orologio d’oro con 38 rubini.
Il Comandante Fabio Tani rifiutò con garbo il dono e chiese in cambio la liberazione di 38 prigionieri italiani, detenuti nei campi di lavoro a Ceylon, uno per rubino, richiesta che fu accettata con stupore e apprezzamento (…).
Il tutto è tratto da una lettera, pubblicata nel medesimo articolo; un estratto:
“Così terminarono le attività belliche anche per il Carabiniere. Un episodio legato a quegli anni però mi è rimasto profondamente scolpito nella memoria. Al momento di ripartire per l’Italia, il Comandante del Carabiniere, Fabio Tani, venne convocato al Comando della Flotta Inglese dell’Oceano Indiano per ricevere il ringraziamento per l’opera svolta. Come premio al Comandante era destinato un orologio d’oro con 38 rubini, in ricordo delle 38 missioni svolte nell’Oceano Indiano da parte del CT Carabiniere. Il Comandante Tani, replicò che avrebbe preferito, a titolo di apprezza mento dell’opera svolta dalla propria nave, rimpatriare 38 prigionieri italiani allora detenuti in campi di lavoro inglesi sull’isola di Ceylon, uno per ogni rubino contenuto nell’orologio. L’Ammiraglio Power, Comandante in Capo della flotta alleata, accettò lo “scambio”. Fu così che il Carabiniere intraprese il viaggio di ritorno in Patria, portando con sé anche i 38 ex prigionieri. L’altruismo dimostrato dal Comandante Tani con quel gesto credo si commenti da solo. La lunga guerra contro tutto e contro tutti del CT Carabiniere ebbe così finalmente termine. E per quanto riguarda il Marinaio Lino Trestini, arruolato volontario il 4 dicembre 1941, la guerra era finita. Rientrato a Taranto con il Carabiniere, ottenne la tanto sospirata licenza. (…)”
Link all’articolo completo:
http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/Cacciatorpediniere%20ultimo.pdf
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Commenti
...oggi magari non ci sono più, ma che bello averli comunque avuti uomini così!
E'un bellissimo articolo, Grazie.
Altri tempi altri uomini!!!!!
bella nave, ottima per difendere le nostre coste.
Gemello dell'Alpino ed appartenente alla stessa squadriglia c.t.
esempio di fierezza e di altruismo altri tempi altri uomini !
Sicuramente al giorno d'oggi è difficile che si trovano persone simili..... E' proprio vero "altri tempi, altri uomini".....
erano altri uomini, forse c'era piu misera, ma piu valori.
Bellissimo gesto
condivido