di Mario Veronesi
Gli astronomi arabi portarono questo strumento al massimo livello delle sue potenzialità. Uno di questi fu senza dubbio Al-Zarqali (1028–1087) che costruì macchinari accurati, tra cui un astrolabio ed un orologio ad acqua; fu anche astronomo e matematico, svolgendo in particolare studi accurati sul movimento del sole. Dobbiamo all’astronomo marocchino Abu Ali Hasan al-Marrakuschi (?-1262) una prima descrizione “dell’astrolabio lineare arabo.”
Con il passare del tempo l’astrolabio si diffuse in gran parte del Mediterraneo.
Nel XIII secolo Ramon Llull (1232-1315) terziario francescano di Maiorca, beatificato nel 1857 da Papa Pio IX (1792-1878). Ideò uno strumento derivante dall’astrolabio, in seguito chiamato “nocturlabio” per calcolare l’ora locale a partire dalla data e dalla posizione di alcune stelle di riferimento. In particolare si utilizzano stelle facilmente riconoscibili e sempre visibili durante il corso dell’anno, come quelle dell’Orsa Maggiore. Llull fece questa invenzione non per finalità nautiche ma mediche, infatti, serviva per la somministrazione di farmaci agli ammalati, in ore precise della notte. Successivamente utilizzato dai naviganti per determinare l’ora durante la notte. Era uno strumento pratico e anche piuttosto utile; i marinai si assicuravano sempre di averne almeno un esemplare a bordo durante i lunghi e pericolosi viaggi nelle vastità dei mari.
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Commenti
Ciao immenso Mario Veronesi, grazie.
Un abbraccio grande come il mare ma anche come il tuo cuore di marinaio per sempre.
Ciao grande Ezio.