Io, il maresciallo e gli altri festeggiamo 5 anni

di Marino Miccoli

LA VOCE DEL MARINAIO COMPIE 5 ANNI E QUESTO E’ IL MODO NOSTRO DI FESTEGGIARE L’AMICIZIA, QUELLA DEI MARINAI DI UNA VOLTA, QUELLA DEI MARINAI (REALI E VIRTUALI) PER SEMPRE. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO SCRITTO E COMMENTATO QUESTO NOSTRO DIARIO DI BORDO.  SE VI DICO CHE VI VOGLIO BENE MI CREDETE?
PANCRAZIO “EZIO”.

Quando nel 2009 ebbi la ventura d’imbattermi nel sito La Voce del Marinaio e nel suo lungimirante fondatore Ezio Vinciguerra, non credevo che una semplice conoscenza ben presto si sarebbe tramutata, anzi evoluta, in una sincera amicizia basata sulla stima e fiducia reciproca. E’ avvenuto che dopo la pubblicazione, in esclusiva e in dodici episodi (tanti quanti erano i capitoli), del mio romanzo storico “La missione del giovane cavaliere” su questo blog, io abbia continuato a inviargli i miei modesti scritti a tema marinaresco. Il maresciallo Vinciguerra li ha pubblicati sempre tutti, dimostrandomi in tal modo  il suo apprezzamento. Ma l’elemento degno di nota è che da subito, nel contenuto dei miei diversi articoli, Pancrazio ha ben compreso quali fossero i sentimenti e le profonde motivazioni che mi spingevano (e mi spingono) a comporli: il mio amore filiale e di riflesso la passione per la storia della nostra grande Marina e per tutti quegli uomini che l’hanno resa grande. Mio padre Antonio (maresciallo capocannoniere stereotelemetrista) ha dedicato la sua vita alla Regia Marina prima e alla Marina Militare poi; nella sua carriera, proprio come hanno fatto e tuttora fanno tanti altri Marinai, ha sempre onorato la Divisa che indossava, rischiando ripetutamente la vita in guerra pur di essere fedele a quel giuramento prestato un giorno di aprile del 1929 presso le scuole C.R.E.M. di Pola (Istria Italiana).
Le vecchie fotografie in bianco e nero che ho estratto dal suo album di ricordi e che gradualmente sono state pubblicate sul blog, hanno rappresentato spesso per me un motivo per scrivere gli articoli di cui parlavo innanzi.
Riguardo al rapporto con Pancrazio, detto “Ezio”, devo dire che sebbene io non abbia ancora avuto l’opportunita’ di incontrarlo personalmente, ho nei suoi confronti una fiducia tale e un affetto sincero che mi pare di conoscerlo da sempre,come se fosse una persona di famiglia.
Altre persone, invece, ho avuto modo di conoscerle proprio tramite il blog del nostro stimato maresciallo: Fernando Talamonti, Roberto Barucca da Senigallia, Lucia Bramante di Siracusa, i figli del marinaio Giovanni Conti e tanti altri amici (alcuni conosciuti personalmente) con i quali sono entrato e mi mantengo in contatto. Sono persone che, come me, hanno avuto un proprio caro imbarcato sul regio incrociatore Fiume seguendone la sorte fino  alla tragica notte di Capo Matapan del 28 marzo 1941.
A tal proposito devo rilevare come siano stupefacenti le possibilità che il web offre a coloro i quali desiderino stabilire contatti con altre persone accomunate tutte dal medesimo interesse.
A Ezio, in particolare, va’ tutta la mia gratitudine e sincera ammirazione per quanto ha saputo realizzare con la creazione del sito LA VOCE DEL MARINAIO; a lui la mia riconoscenza perché ha consentito che le storie di vita di quelle persone a noi piu’ care, non cadessero nell’oblio ma venissero ricordate ancora oggi.
Mille grazie e lunga vita al maresciallo Vinciguerra!