di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
Esisteva infatti l’esigenza di creare una cartografia nazionale marittima, dato che le autorità cartografiche degli Stati pre-unitari, che avevano formato poi il Regno d’Italia, si erano appoggiate in precedenza alle carte nautiche della Francia e dell’Ammiragliato Britannico, che avevano una produzione ragguardevole, ma difforme per finalità, impostazione, unità di misura, formato, scala e lingua.
Ma tornando all’Ufficio Idrografico della Marina, il primo direttore fu l’allora capitano di fregata Giovanni Battista Magnaghi, poi promosso ammiraglio ed il cui nome fu dato a diverse unità navali.
Il complesso veniva dotato di laboratori per la incisione di matrici in rame e per la stampa delle carte, mentre diverse imbarcazioni militari vennero assegnate, via via nel corso degli anni, per i necessari rilevamenti in mare.
Il primo direttore, Magnaghi, fu un idrografo esperto e studioso di nautica e fu autore di diverse qualificate pubblicazioni, nonché ideatore di vari strumenti scientifici. Alla scadenza del suo lungo mandato, assunse a Roma incarichi ministeriali e quindi venne nominato “Senatore del Regno ed Accademico dei Lincei” in riconoscimento dei suoi meriti.
Oggi l’Istituto Idrografico della Marina, come ente militare, provvede al rilievo sistematico dei mari e delle coste italiane e la loro rappresentazione, sotto forma di carte e pubblicazioni nautiche, che costituiscono la documentazione ufficiale per la sicurezza della navigazione, con una continua verifica dei rilievi già effettuati, per tenere sempre aggiornata una documentazione, che consta di oltre 400 carte nautiche.
Recentemente, e precisamente all’inizio del 2002, è stato dotato di due nuove navi idro-oceanografiche della classe “Ninfe”, denominate “Aretusa” e “Galatea” appositamente realizzate con architettura a catamarano in vetroresina e dotate di apparecchiature sofisticatissime ed ultramoderne, mentre in precedenza la Marina utilizzava delle navi adattate all’impiego idrografico.
L’istituto fa parte fin dal 1921 dell’Organizzazione Idrografica Internazionale ed oggi i progetti più impegnativi riguardano la produzione di cartografia elettronica, secondo direttive tecniche concordate in ambito internazionale.
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