di Claudio Silvestri

Che cos’è la vita?
È un abbraccio provvisorio dell’essere che si consuma nella dimensione del tempo. Questo abbraccio diventerà definitivo, quando attraverseremo, nell’attimo del decesso, quella misteriosa soglia.
Qual’è dunque il nostro compito nel tempo in cui ci è dato esistere quaggiù?
Un insieme di scelte che ci facciano diventare sempre più noi stessi; scelte anche di quotidiana entità che corrispondano al nostro essere più autentico. Quello che dico, faccio e penso deve somigliare sempre più a quello che sono davvero. Se questo non succede, incominciamo a provare una serie di stati interiori che vanno dal leggero disagio, all’insoddisfazione, alla frustrazione, ad un persistente senso di disonestà. Possiamo anche sperimentare l’angoscia come senso di perdita del nostro vero essere. Ci possiamo ammalare di depressione, fino a giungere a concepire il suicidio.
Diventare quello che si è, in un processo dinamico, mai lineare e spesso tortuoso e sfiancante, per il credente significa fare la volontà di Dio. Del resto, quest’abbraccio dell’essere così fragile e così continuamente esposto a separarsi da noi è l’abbraccio di Dio che, dall’eternità, ci ha pensati per entrare nell’avventura dell’esistenza. Quindi non è una minaccia questo tempo donato, ma una risorsa da spendere nella serenità e nella fiducia. Però bisogna cominciare a porre in essere tutte le piccole e grandi scelte che ci permettano di diventare quello che siamo. Non è mai troppo presto o troppo tardi per decidersi a farlo ed essere felici (“rubo quest’ultima affermazione dal un famoso filosofo dell’età ellenistica”).
La mia riflessione non è scaturita da un’esigenza di speculazione teorica, ma da un vissuto reale e anche drammatico che riscontro in  me e in gran parte delle persone che frequentano i nuovi mezzi di comunicazione offerti da internet. Molti di noi cercano, attraverso i social network, di colmare il loro vuoto esistenziale, di soddisfare illusoriamente i loro bisogni affettivi e sessuali. A dire il vero, c’è in questa grande piazza virtuale un’umanità piuttosto variegata: molti sono, per così dire, affettivamente risolti e trovano in questo mezzo un sano surplus di comunicazione; molti altri, invece, hanno come prevalente se non unico scopo, quello di soddisfare bisogni che rientrano nella categoria dell’inconfessabile. Altri, poi, hanno contratto una forma di dipendenza rispetto a questo mezzo di comunicazione e lo utilizzano con la passività compulsiva propria di tutte le dipendenze patologiche. L’abbraccio temporaneo dell’essere, che è la nostra vita, non può venir dissipato in ciò che ci allontana da noi stessi.
Guardiamoci dentro con onestà e coraggio, scopriremo quello che veramente favorisce il nostro benessere e quello che lo danneggia. Non confondiamo il bisogno compulsivo, che ci costringe a cercare in modo meccanico la sua soddisfazione, con il sano desiderio che è slancio vitale del nostro essere verso ciò che è bello e buono.
Per quanto mi riguarda, io voglio svegliarmi ogni mattina con la consapevolezza di aver compiuto il giorno prima solo azioni e scelte che la mia coscienza approva. Proverò a farlo tra tante contraddizioni e ricadute, ma non mi arrenderò.

Commenti

  • Purtroppo può capitare che alcune scelte o azioni che noi facciamo nel corso della nostra esistenza non sono pienamente concilianti con la nostra coscienza per questioni che esulano dalla nostra volontà.

  • Racconto bellissimo,mi ricordano quando mio Padre Classe 1920 mi raccontava queste storie di Vita.Ciao Ezio

  • Ciao Ezio caro amico fraterno e ciao al professore e a tutti voi amici di questo blog dove si respira amore, e condivisione di gioie e dolori di ciascuno. Vi ringrazio perche' voi siete un grande dono di Dio per me ! Vi abbraccio tutti con grande affetto e vi porto nel cuore! Ciaooo amici!

  • Chi scrive le proprie emozioni ha bisogno di rispetto perché mettere su carta ciò che si sente è come donare l'anima a chi legge.Complimenti

    ... punto e a capo....

  • Noi abbiamo messo come base l'amore ma esso alberga in cuori semplici senza troppi artefici neanche nelle parole giudichevoli...mi sono sentito un brivido schienale l'amore con la a maiuscola è ciò che usiamo per condire il nostro vivere.

  • Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l'amore, mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole.
    -John Lennon-

  • interessantissimo articolo per l'analisi condotta e per la proposta formulata: dovrebbe formare oggetto di riflessione e dibattito. COmplimenti

  • "Per ora senti vuote le tue speranze,ma dai traci caduti e dai semi sfuggiti all'ammasso dei covoni possono germogliare nuove piante benefiche"

  • Non pensare a ciò
    che può portarti l’avvenire,
    ma sforzati di essere
    interiormente calmo e sereno,
    poiché non da come
    si forma il tuo destino,
    ma dal modo in cui
    ti comporti dinanzi a esso
    dipende la felicità della tua vita.

    Erich Fromm

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