Ricordo l’alba, ma ho visto la guerra
(Giuseppe Messina)
Ricordo l’alba che mi ha portato
la viva luce che fa palpitare,
ma, nel vedere il futuro offuscato,
lo spavento mi ha fatto dirottare.
L’addio bugiardo ho pronunciato a stento
e poi ho cavalcato l’avventura.
Ho sopportato il più freddo vento,
l’angoscia grave e anche l’arsura.
Ho visto guerre, orribili macelli,
capi di stato possenti assassini
ed innocenti chiusi dai cancelli,
sebbene un mondo ormai senza confini.
Ho visto correre nella follia,
tanti, seguendo la stessa cometa,
tutti, ciascuno per la propria via,
tutti, sognando una sola meta.
Adesso, che lo spazio temporale
non so se infinito o annullato,
sono colpito da unico male
che inutilmente porta nel passato.
L’alba di un tempo non potrà tornare,
però la luce rimane la stessa
quando m’inoltro oltre il sognare
e l’anima ascolto che confessa.
Privilegiato, adesso, mi sento
perché mi accorgo che ancora la luce
porta calore, spazza il freddo vento
ed oltre l’avventura mi conduce.
La foto è di Natale Campagna per gentile
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Commenti
" L'alba di un tempo non potrà tornare, però la luce rimane la stessa..." sono senza parole!, poesia veramente coinvolgente, parole che inevitabilmente inducono ad una profonda riflessione.
da facebook
Enzo Gangemi
(13 dicembre alle ore 12.07)
Ezio, ti ringrazio per le bellissime parole. E' vero bisogna pensare sempre al futuro, il passato deve essere rievocato soltanto per ricordare i giorni felici trascorsi con le persone che ora non ci sono piu', soltanto a quello serve.
Nuovamente grazie a te e al maestro.
Cari amici - Roberto Cannia ed Enzo Gangemi - che non ho incontrato se non tra le righe delle vostre espressioni dei gentili commenti come voi mi avete incontrato tra i versi della mia poesia, nel ringraziarvi per le parole di apprezzamento che avete usato nei miei confronti, vi trasmetto fervidi auguri di buon Natane e felice 2011 a voi e alle vostre famiglie.
...............................(Giuseppe Messina)