Categorie: AttualitàMarinai

Un anno fa (1° ottobre 2009)

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra


Un anno fa, come allo stesso orario in cui pubblicai questo servizio, il cielo era nuvoloso, proprio come adesso e non prometteva niente di buono. Una colata di fango nella zona sud di Messina porta danni, distruzione e 37 vittime, delle quali ancora oggi 31 accertate e 6 ufficialmente disperse.
Oggi è il giorno del dolore, del ricordo, di chi non vuole e non può dimenticare quelle drammatiche ore, di chi come il sottoscritto non riesce a dimenticare l’amico Simone, che era in salvo, ma tornò indietro per salvare otto persone.
Non serve fingere, non serve mai, tanto meno di fronte a un ragazzo diventato uomo in Marina che adesso non c’è più.
Non c’è più il suo sguardo che mi fa sentire “dentro” questa grande famiglia chiamata Marina Militare. L’esempio conta, l’amore conta.
E’ la “traccia terrena” di un percorso da non dimenticare.
Quando ognuno di noi avverte che un raggio di queste sensazioni scende a riscaldargli il cuore, vuol dire che quell’estremo sacrificio è diventato anche per tutti una festa straordinaria, la più commovente, la più ambita.
Una madre nutre il proprio figlio fino a quando è capace di affrontare da solo le difficoltà del vivere. Un padre è primariamente colui che genera, dà un nome, determina il diritto familiare, da il pane e sostenta.
Ambedue genitori educano e correggono, fanno titolare il figlio della propria eredità. Questo è quanto hanno saputo fare i genitori di Simone.
Simone era un marinaio vero, di quelli che vanno per mare e sono consapevoli di trovarsi in un elemento in cui sono ospiti.
“C’è un bambino che piange, vado a salvarlo”, “…qualunque cosa succeda, ricordati che ti amo” sono state le sue ultime parole sussurrate al telefono alla fidanzata. Simone è morto dopo aver salvato la vita ad altre persone. E’ morto in missione: “missione divina sulla terra ferma”.

Ma chi è veramente eroe?
Il termine “eroe” serve più a definire una icona ormai mediatica che il fine reale del dramma.
Credo che il mio amico Simone “sindacalista” abbia fatto il gesto che tutti si aspettavano di commentare (…io compreso) ma che pochi o nessuno oserebbero solamente pensare di fare.
La Marina Militare dovrebbe essere orgogliosa di avere uomini di tal coraggio e che, al proprio servizio, decora l’immagine di quella divisa che indossiamo da tanto tempo.
Malgrado la mancata notifica della Medaglia d’Oro al Merito di Marina, vedo l’uomo che sapeva di poter essere d’aiuto e solamente ha dato la possibilità di vivere.
La vita ha un senso e la vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio.

L’onore
Non è il critico che conta, né colui che indica dove l’uomo forte cade, o dove il realizzatore avrebbe potuto fare meglio.

L’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue; che lotta con coraggio; che sbaglia ripetutamente, perché non c’è tentativo senza errori e manchevolezze; che lotta per raggiungere l’obiettivo; che conosce il grande entusiasmo e la grande dedizione; che si spende per una giusta causa; che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza; che dona la sua vita per salvarne altre.
Dunque il suo posto non sarà mai accanto alle anime pavide e paurose che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.
Il suo posto è consegnato alla futura memoria degli esseri viventi.


A Simone
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Ciao Simone,
sto scrivendo un libro per te dal titolo:
“Un lungo viaggio chiamato vita
perché la vita è un bellissimo viaggio”.
A volte lungo, a volte purtroppo breve
ma ciò che ha nel cuore un marinaio della Marina…
non potrà mai averlo nessuno.
Ho conosciuto gente come noi
dal cuore ricco di sentimenti.
Nei tuoi occhi ho visto il mare
e tanta voglia d’imparare ancora…

Gli orchi siamo noi
di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

Gli orchi siamo noi
che viviamo nell’indifferenza
in un mondo che per molti è
fatto di speranza.
Noi che non abbiamo un attimo di pazienza
per aiutare a chi vive nell’indigenza e nella sofferenza.
Noi che nella vita facciamo dell’arroganza
la qualità più dotta
ed invece viviamo nell’ignoranza
che è figlia dell’unica sapienza
della nostra esistenza.

Arrivederci Simone amico di tanto speranze combattute.
Il tuo amico “sindacalista” Ezio.

Commenti

  • da facebook

    Fortunato Toscano
    Un grande abbraccio.....al nostro Simone.....noi sappiano cosa vuol dire orgoglio!!!

  • da facebook

    Pietro Scognamiglio
    così per Messina..,per l'Aquila..per le forze di polizia..per gli italiani..
    solo promesse:((((((((((

  • Non si possono dimenticare gli eroi......Simone non ti conoscevo ma sei stato davvero un grande!

  • dobbiamo essere fieri che esistono ancora ragazzi come simone capaci di sacrificare la propria vita per gli altri..... ed essendo stato anch'io un marinaio sono fiero di lui.... iachino portelli

  • Io mamma di un ex marinaio anche lui sfortunato seppur diverso il caso ...sono orgogliosa del marinaio Simone Neri...dal cuore grande quanto il mare, che non ha esitato neanche per un attimo di sacrificare la sua vita....per salvarne altre.

  • Ciao Pasquale Simone Neri, "Eroe dei nostri tempi", tu sai che io Ti ho sempre portato nel cuore! Grazie Ezio per questa bella pagina, e per le belle parole scritto su Simone; lui era uno dei nostri, come lo e' Pasquale Santoro detto Lillo! Sara' una coincidenza che ambedue portassero lo stesso nome? Per Simone possiamo solo ricordarlo e pregare, ma per Lillo possiamo fare tante cose; possiamo regalare una vita futura migliore e ne sono sicuro che lo faremo.
    Grazie per ospitarmi.
    Ciao,
    Joseph

  • Non sarà dimenticato simone Neri ..resterà sempre nei nostri cuori .x sempre ..ciao Simone ti vogliamo bene ...

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