La Marina del Regno di Sardegna, il corpo di marina militare che fu poi sarda, fu istituito in Sicilia nel 1713 allorché, per il trattato di Utrecht, i Savoia entrarono in possesso di quest’isola ceduta poi nel 1720 all’Austria in cambio della Sardegna, da Vittorio Amedeo che prese il titolo di Re di Sardegna.
La Marina Sarda anche se …piccola e sprovvista di buone navi fu sempre valorosa ed esperta, combattendo contro i pirati barbareschi che compivano annuali scorrerie sui mari e sulle terre di Sardegna. Dopo la Restaurazione e l’acquisto della zona di Genova, 1815, il governo sardo provvide all’organizzazione più completa della Marina, stabilendone il Comando in Capo, l’Intendente Generale, il Direttore dell’Arsenale ed altre cariche. Furono istituiti tre Compartimenti Militari Marittimi, un Consiglio di Ammiragliato, una Scuola di Marina, due Reggimenti Reale Artiglieria di Marina, e nel maggio del 1816 una nuova bandiera per la marineria con la croce di San Giorgio innestata in quella bianca sabauda.
Si provvide all’acquisto ed alla costruzione di molte navi, fra piccole cannoniere, mezze galere, brigantini, fregate, e corvette.
Tra il 1827 ed il 1829 vi fu un notevole incremento nelle costruzioni e negli acquisti, determinato dal successo della spedizione navale sarda a Tripoli.
Sul finire del 1847 la Marina Sarda era costituita da ventotto navi dei diversi tipi a vela ed a vapore per un totale di trecentocinquanta cannoni.
Nel 1860, la Marina Sarda passò nelle mani del ministro Camillo Benso conte di Cavour, che ne formò, con quella napoletana, la Marina del nuovo Regno d’Italia. La piccola ma agguerrita Marina Sarda partecipò onorevolmente alle vicende politico-militari susseguitesi dal 1772 al 1792, in cui i francesi invasero la Savoia e Nizza appoggiati in mare dalla poderosa squadra dell’ammiraglio Truguet; alla guerra tra il 1793 e il 1796, ed alla gloriosa azione contro i barbareschi nelle acque di Capo Malfatano.
Nel 1825 una squadra comandata da Francesco Sivori, eseguì con successo una spedizione punitiva contro il Bey di Tripoli che aveva dichiarato guerra al Re di Sardegna.
Dal 1826 al 1832 navi e squadrette sarde incrociarono nelle acque del Mar di Levante e dell’arcipelago greco, a protezione, durante la guerra greco-turca, del naviglio mercantile sardo.
Con così fatte radici la nostra Marina Militare non poteva che essere, come lo è adesso, gloriosa: W la Marina!!!
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Commenti
Bellissimo... bisogna sempre ricordare a chi non ci conosce quali sono le ns radici e chi siamo; le ns gesta non devono andare inosservate, neanche quelli del passato; a maggior ragione perche proprio quelle del passato sono il nostro DNA.
Via la Marina Italiana e la sua gloriosa storia!
Mi congratulo con l'autore di quest'articolo, piacevole da leggere e al contempo istruttivo perchè arricchisce la cultura marinara di ciascuno di noi.
Bravo don Gino Delogu, continui ad arricchirci con i suoi pregiati scritti!