di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
I fuochi di Sant’Elmo sono dei bagliori nella tempesta, le sinistre scintille che durante i temporali appaiono in cima agli alberi delle navi. Si tratta di un fenomeno naturale che deriva dalle cariche elettriche presenti nell’aria.
Ma gli Antichi non potevano saperlo e interpretavano queste luci come un presagio. Le videro Giasone e gli Argonauti, come narra il mito. Ne parlano il poeta greco Alceo e lo storico Plutarco. Con l’avvento del Cristianesimo, la leggenda pagana si trasformò. Nacque così la storia di Sant’ Elmo, morto in mare durante una burrasca. Prima di spirare, promise ai compagni che sarebbe apparso sotto forma di fuochi per annunciare alle navi la salvezza dal naufragio. Questa tradizione, caratteristica del Mediterraneo, ha accompagnato i viaggi in mare fino a tempi molto recenti. Persino Colombo e Magellano li avvistarono durante le loro traversate e ancora nel ‘900 i pescatori guardavano con timore i misteriosi bagliori. A volte facevano gran rumore per cacciarli via, credendoli demoni dell’aria, secondo una superstizione medievale.
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