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    29.1.2013, Sandro Macchia e il paese della bussola rotta

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    In ricordo di Sandro Macchia

    Ezio Vinciguerra (www.lavocedelmarinaio.com)Quasi dieci anni  fa e più esattamente il 29 gennaio 2013, Sandro Macchia ex parà, ex guardia del corpo di Berlusconi, ex Italiano stanco della vita…
    Mi scrisse:
    Alla luce dei recenti fatti, dove i due fratelli Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rischiano la pena di morte perché da indiscrezioni giornalistiche la magistratura indiana li processerà per terrorismo, riporto quello che mi scrisse nell’epilogo di un suo articolo dal titolo significativo
    Tutto tace perché siamo il paese della bussola rotta” (*):
    In questa commedia di Bollywood, dove non ci gongoliamo dalla gioia, emerge un cavillo legale, doloroso come un nervo scoperto, vuoi vedere che ora le accuse sono quelle di ingresso armato in territorio indiano in quanto imbarcati come ospiti e non come equipaggio?
    Allora si che l’India ha giurisdizione e noi continueremo ad essere il paese dalla “Bussola Rotta” forse a causa dell’angolazione tra il Nord Magnetico ed il Nord Bussola dovuto alle deviazioni subite dalla bussola magnetica di bordo a causa del campo magnetico generato dai materiali ferrosi di bordo.
    FINE DEL FILM.

    Sandro-Macchia-e-il-suo-immenso-mare-di-Otranto-www.lavocedelmarinaio.com_

    Aggiungo:
    Io ti dico che l’uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa.
    Quando riconosce un errore commesso se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze, e non cerca scuse. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura.” Eduardo De Filippo

    (*) https://www.lavocedelmarinaio.com/2013/01/tutto-tace/

    Adesso riposa in pace Sandro e perdonali.
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2013/06/dalla-parte-del-cuore/

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    18.1.2013, un giorno che non dimenticheremo mai

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    La sconfitta del Diritto Internazionale e il trionfo della miseria umana.

    18 gennaio  2013,  è una data che  marinai e gente di buona volontà non dimenticheranno facilmente.
    Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marinai del Reggimento San Marco della Marina Militare, verrano giudicati da un tribunale arbitrario, fuori giurisdizione.
    Lo stato indiano del Kerala, che non aveva giurisdizione per intervenire nell’incidente che ha coinvolto i due marinai, si è affidato alla decisione della Corte Suprema indiana a New Delhi che, per l’occasione, ha istituito un Tribunale speciale appositamente creato con la collaborazione dello stesso governo. La Corte Suprema indiana sebbene abbia ribadito che l’incidente sia avvenuto in acque internazionali ha:
    – sentenziato che l’incidente era avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane;
    – negato la giurisdizione del caso al Tribunale del Kerala;
    – sentenziato che i due marinai, adesso, non avranno più alcuna restrizione di movimento in India e saranno liberi di spostarsi in tutto il paese ma non godono dell’immunità sovrana spettante  nell’esercizio delle loro funzioni (con compiti di protezione e sicurezza a bordo del mercantile Enrica Lexie emanati da Governo Italiano). Il riconoscimento dell’immunità sovrana dei due fucilieri del Reggimento San Marco avrebbe comportato da parte della Corte la contemporanea applicazione della giurisdizione italiana del caso ma non esclude il riconoscimento, per la prima volta, formalmente e ad il più alto livello, che l’incidente dell’Enrica Lexie è avvenuto in acque internazionali, di conseguenza si applica il diritto del mare e la convenzione di Giamaica. Insomma un non giudicare…
    Per quanto precede, i nostri militari sono ancora tutelati dalla nostra Giurisprudenza e dal Diritto Internazionale?
    La pirateria è  una delle minacce che il mondo globale dovrà affrontare, forse la più tradizionale, ma il mondo cambia, come cambia la tecnologia. La natura umana invece è sempre la stessa e il fenomeno della pirateria, come lo è sempre stato, è sempre figlio della stessa madre: la miseria umana.

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    Il Re galantuomo (Torino, 14.3.1820 – Roma, 9.1.1878)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    


Ai marinai di buona volontà che ancora si ostinano a credere al giuramento di Patria e Onore.



    Il 9 gennaio 1878, muore a Roma “Il Re Galantuomo” Vittorio Emanuele II, ultimo Re di Sardegna e primo Re d’Italia. Come tutti i reali di una volta aveva conoscenza dell’importanza delle economie geo-strategiche che si sviluppano dal mare e non ci risulta che scambiasse o barattasse i suoi sudditi nei traffici commerciali. Fu protagonista di quel Risorgimento italiano che oggi è lontanissimo anche per l’attuale nostra marineria (militare e civile) fatta eccezione per la cantieristica di alto bordo, di lusso.

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    Nel giorno del suo funerale si racconta che gli ufficiali del Regno apposero un velo nero ai fiocchi della sciarpa, un velo vermiglio ai fiocchi del cappello più un velo nero annodato al braccio sinistro. Oggi invece marinai di una volta, per lo più in pensione, appongono un fiocco giallo per rispetto di Patria e Onore nei confronti di due marinai plebei, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
    In onore al primo Re d’Italia venne realizzato a Roma il “Vittoriano” dove, tanto tempo dopo, i marinai di una volta e di buona volontà oggi “manifestano per la liberazione dei due marinai plebei” (ci avete ridotto a questo, maledetti!). Per il completamento dell’altare della Patria occorsero 50 anni: dal 1885 al 1935, per la liberazione dei due marinai plebei siamo giunti a metà navigazione, lontani in tempo di pace e, in tempo di crisi…di idee, le vostre, che rimandante ogni decisione.

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    11.12.2017, in ricordo di Mariolina Ancora

    PER MARE, PER TERRAM

    Mariolina carissima e stimatissima,
    in certi momenti della vita scrivere o comunicare sentimenti diventa difficile e oggi, a un anno della Tua dipartita lo è ancora di più. Si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno la nostra tristezza. Facciamo ancora fatica a crederci, siamo arrabbiati, nella nostra mente non possiamo pensare altro a frasi come: ”Non è giusto!” o come “Lei non se lo meritava!”.
    Ci sentiamo di far sapere, a quelli che non ti conoscevamo, che ci hai insegnato il vero senso delle parole Patria e Onore, senza retorica alcuna, sempre in trincea, a lottare per la giusta causa dei due fratelli di mare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
    Sai già che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
    Forse questi pensieri possono sembrare semplici esternazioni ma sono profondamente veri. La Tua morte porta solo dolore nei nostri cuori
    Anche se la Tua vita non è stata lunga, l’hai sicuramente vissuta intensamente. Una vita straordinaria come la Tua fine terrena,  tra i sogni e i ricordi indelebili, tracciati nell’onda, lungo la scia, fra i flutti…tra raduni, sit-in, manifestazioni e condivisioni!

    Nello scrivere queste brevi parole abbiamo cercato delle possibili citazioni e la scelta era vasta. Pensavamo di usare un brano di un grande scrittore, ma nulla alla fine avrebbe reso l’idea della donna che noi tutti abbiamo conosciuto. Tu sostenevi l’importanza della verità e della giustizia, il valore degli amici, e ci ha insegnato a sostenerci l’un l’altro, a credere nelle nostre forze e a lottare per ciò in cui si crede e si ama.
    Dio ci fa comprendere proprio in questo giorno che se anche ci mancano le persone a noi più care, come te Mariolina, Lui ci ha donato la Grazia che è l’amicizia nel prossimo e l’amicizia nel prossimo è la Sua Grazia, in una parola sola: amore.
    Lo stesso amore che tu hai riposto in noi Marinai, oggi noi lo riponiamo in te carissima leonessa.


    Adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo magari pregando per noi come noi preghiamo per te.

    Nessuno indietro…

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    18.10.1907, la conferenza sugli armamenti (Aja 15.6 – 18.10.1907)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Il 15 giugno 1907, inizia all’Aja la Conferenza internazionale per la pace sulla riduzione degli armamenti.

    Si concorda, dopo 4 mesi di discussioni, il riconoscimento del principio dell’arbitrato obbligatorio, l’istituzione di una corte internazionale permanente di giustizia arbitrale e l’istituzione di una corte internazionale delle prede marittime; furono più precisamente definiti i diritti e i doveri dei neutri nella guerra terrestre e navale.
    Restavano insolute o quasi le gravissime questioni della riduzione degli armamenti e dell’arbitrato obbligatorio.
    Ancora oggi si discute …nessuno indietro: ogni riferimento è puramente voluto!

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    13.10.2012, Gran Premio automobilistico dell’India … per non dimenticare mai!

    di Pancrazio Ezio Vinciguerra, Salvo Micciché e Giulio Terzi

    Signor Ministro,
    in occasione del Gran Premio automobilistico dell’India che si correrà presso il Buddh International Circuit il prossimo 28 ottobre, la prego di considerare la possibilità di far applicare adesivi di colore giallo a forma di fiocco sulla carrozzeria delle autovetture della Ferrari, per manifestare solidarietà nei confronti dei nostri Militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone illegalmente detenuti in India da ormai oltre otto mesi.
    Grazie per la sua cortese attenzione.

    Il ministro Giulio Terzi ha gentilmente risposto alla proposta lanciata dall’amico Ezio Pancrazio Vinciguerra (e condivisa da me ed altri sulla bacheca del ministro) in merito a un forte segnale, simbolico ma forte, per ricordare al mondo intero la vicenda dei due marò illegalmente detenuti in India, durante il gran premio che si correrà in India. Ringraziamo il ministro per aver preso in considerazione la proposta, sperando che la Ferrari (azienda privata, come giustamente sottolinea Giulio Terzi di Sant’Agata) possa far sua la proposta e attuarla con orgoglio italiano. Grazie Ezio, grazie Ministro.
    Salvo Miccichè

    Salve a tutti, in molti negli ultimi giorni hanno postato sulla mia bacheca Facebook inviti a dare un segnale forte sulla vicenda Marò in occasione del prossimo Gran Premio dell’India, che si svolgerà se non ricordo male domenica 28 ottobre. L’idea, riportata dall’articolo che linko, è di portare una testimonianza (ulteriore) per sottolineare quanto ci sta a cuore questa vicenda. La questione è già all’attenzione della Scuderia Ferrari, in quanto molti di voi hanno scritto anche sulla loro bacheca. Ferrari è un’azienda privata, e si muove in totale autonomia, non sono in alcun modo nella possibilità di decidere io per loro. In ogni caso ci tenevo ad aprire questo thread specifico per riunire tutti i vostri post e dare maggiore evidenza al tema…

    https://www.lavocedelmarinaio.com/…/lettera-al-signor…/

    Giulio Terzi

  • C'era una volta un arsenale che costruiva navi,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

    28.9.1943, viene affondata regia nave Giulio Germanico

    a cura di Antonio Cimmino e Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    A SALVATORE GIRONE, MASSIMILIANO LATORRE E A TUTTI I LEONCINI DEL SAN MARCO.

    
Noi al fianco dei nostri Fucilieri di Marina
.
    Per mare , Per terram … intelligenti pauca!

    C’è chi costruisce, chi distrugge, chi recupera e preserva, chi crede e chi decide di non decidere.

    Il 28 settembre 1943 venne affondato dai tedeschi nel cantiere navale di Castellammare di Stabia (Napoli) il regio incrociatore Giulio Germanico.
    Tra il 1950 e il 1956 l’unità fu recuperata e venne ricostruita interamente come cacciatorpediniere.
Venne chiamato SAN MARCO e fu radiato definitivamente nel 1971.