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    Aldo Moro (Maglie, 23,9.1916 – Roma, 9.5.1978)

    di Marino Miccoli (*)

    AD ALDO MORO: IL SENSO DEL DOVERE!

    (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978)

    Esiste ancora un senso del dovere tra gli Italiani?
    Mi sono posto questa domanda più volte e in diverse occasioni, soprattutto quando svolgo il mio lavoro di tutore dell’ordine pubblico, dove posso constatare quanti danni sono causati alla convivenza civile dall’assenza di questo importante valore morale.
    Alcuni comportamenti soggettivi, ad esempio un’auto parcheggiata sul marciapiede, un sacchetto di rifiuti gettato al bordo della strada, aiuole di un giardino pubblico costellate da feci canine, ecc. ecc., rappresentano soltanto alcuni esempi di malcostume, maleducazione e scarso senso civico, di come, per molti di noi, il senso del dovere sia un perfetto sconosciuto o soltanto uno scomodo adempimento.
    E’ ritenuto scomodo adempimento perché il dovere ci mette alla prova, ci pone di fronte a noi stessi, davanti a ciò che veramente siamo e ci fa capire che anche una piccola azione può essere grande che può cambiare il nostro mondo e quello delle altre persone.
    Eppure diritto e dovere sono due valori reciproci che apparentemente sono opposti, antitetici ma non è così, perché sono un tutt’uno. Mi spiego: così come la vita delle altre persone, rispettose dei propri doveri, produce dei diritti per me, allo stesso modo la mia vita, condotta nell’osservanza dei miei doveri, produce diritti per gli altri. Consapevoli di questo comprenderemo pure che la mentalità del “tutto è dovuto” costituisce un serio e grave attacco a quel senso del dovere che è indispensabile al fine di rendere civile la nostra convivenza.
    Una conseguenza, tipica dell’assenza di questo valore, è la mancata considerazione delle altre persone che in tal modo vengono “oscurate”, quasi spariscono, per noi. Tante volte abbiamo sentito parlare di “mancanza di rispetto”, ebbene ciò non è forse dovuto anche all’inosservanza dei nostri doveri?

    Credo che recuperare, anzi ripristinare, prima in noi stessi, il senso del dovere che è stato smarrito, ci consentirà di tornare ad avere una società migliore, più umana e soprattutto più giusta, ci farà sentire in armonia con la comunità nella quale viviamo ed operiamo.

    (*) per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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    9.5.1942, impostazione regia nave Driade

    di Carlo Di Nitto

    La regia corvetta cacciasommergibili “Driade”, classe “Gabbiano”, dislocava 740 tonnellate. Venne impostata il 9 maggio 1942 nei Cantieri C.R.D.A San Marco di Trieste. Varata il 7 ottobre 1942, fu consegnata ed entrò in servizio nella Regia Marina il 14 gennaio 1943.
    Dopo un brevissimo periodo di esercitazioni nelle acque di Trieste, si trasferì a La Spezia continuandovi l’addestramento preliminare.
    Nel mese di aprile 1943, assegnata alla III Squadriglia Corvette con base a Taranto, iniziò la vera e propria attività bellica con scorte a convogli e cacce antisommergibili nelle acque del Tirreno e dello Ionio. L’11 aprile 1943 recuperò 91 superstiti (su 105 imbarcati) della motonave Fabriano (ex francese Mayenne) affondata da aerosiluranti inglesi dopo essere stata danneggiata dal sommergibile inglese Sybil sei miglia al largo di Capo Gallo (Palermo).
    L’8 settembre 1943, quando fu proclamato l’armistizio, aveva eseguito 89 missioni (tra cui 17 caccia antisommergibile e 18 scorte) percorrendo complessive 12352 miglia. In quella data, si trovava ai lavori nell’arsenale di Taranto.
    Riprese servizio il 4 ottobre 1943 per scorte a convogli italiani e alleati. Continuò un’intensa attività nelle acque italiane, alternando periodi di armamento con periodi di sosta per lavori.
    L’8 maggio 1945, alla cessazione delle ostilità, si trovava a Taranto. Nei tre anni successivi venne impiegata nel dragaggio delle acque nazionali, particolarmente lungo le coste dell’isola d’Elba, della Toscana e del Lazio. In seguito iniziò normale attività di squadra, assegnata alla Scuola Comando e svolgendo anche una campagna idrografica.
    Qualche mese dopo essere stata collocata in riserva, il 1° luglio 1966, venne radiata e cancellata dai Quadri del Naviglio Militare.
    Nel corso della sua vita, portò le sigle ottiche C 43, DR e F 568.


    In questa immagine, la corvetta “Driade”, dipinta con la tipica pitturazione mimetica, è ripresa il giorno della consegna alla Regia Marina.

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    Nicola Aversa (Monopoli, 9.5.1938 – Mola di Bari, 25.5.2019) 

    di Marinaio per sempre

    (Monopoli, 9.5.1938 – Mola di Bari, 25.5.2019) 

    Ciao Nicola (*),
    in certi momenti della vita scrivere o comunicare sentimenti diventa difficile e oggi, nel giorno della Tua dipartita, avvenuta due anni fa, lo è ancora di più. Si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno la nostra tristezza. Facciamo ancora fatica a crederci, siamo arrabbiati, nella nostra mente non possiamo pensare altro a frasi come: ”Non è giusto!” o come “Lui non se lo meritava!”.
    Ci sentiamo di far sapere a quelli che non ti conoscevamo, che ci hai insegnato il vero senso delle parole Patria e Onore, senza retorica alcuna, sempre in trincea, allineati e coperti come a suo tempo ci avevano insegnato i nostri predecessori marinai.
    Sai già che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
    Forse questi pensieri possono sembrare semplici esternazioni ma sono profondamente veri. La Tua morte porta solo dolore nei nostri cuori
    Anche se la Tua vita non è stata lunga l’hai sicuramente vissuta intensamente. Una vita straordinaria come la Tua fine terrena, tra cielo e mare, tra i sogni e i ricordi indelebili, tracciati nell’onda, lungo la scia, fra i flutti…tra raduni, compleanni e condivisioni!

    Nello scrivere queste brevi parole abbiamo cercato delle possibili citazioni e la scelta era vasta. Pensavamo di usare un brano di un grande scrittore, ma nulla alla fine avrebbe reso l’idea dell’uomo che noi tutti abbiamo conosciuto. Tu sostenevi l’importanza della famiglia, il valore degli amici e ci ha insegnato a sostenerci l’un l’altro, a credere nelle nostre forze e a lottare per ciò in cui si crede e si ama.
    Dio ci fa comprendere proprio in questo giorno, insieme ai tuoi familiari, che se anche ci mancano le persone a noi più care, come te Nicola, Lui ci ha donato la Grazia che è l’amicizia nel prossimo e l’amicizia nel prossimo è la Sua Grazia, in una parola sola: amore.
    Lo stesso amore che tu hai riposto in noi oggi e noi lo riponiamo in te Nicola Aversa del Mondo Solidale.
    Adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo magari pregando per noi come noi preghiamo per te.

    (*) Nicola Aversa è deceduto il 25.5.2019. Digita il suo nome e cognome sul motore di ricerca del blog per conoscere i suoi articoli. Non siamo a conoscenza, con la sua dipartita, se l’Associazione “Il Mondo Solidale” 3451277608 è ancora in attività.

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    Massimo Dolazza (Bergamo, 27.12.1949 – Stezzano, 9.5.2019)

    (Bergamo, 27.12.1949 – Stezzano, 9.5.2019)

    Addio Massimo,
    esprimiamo a nome di tutta la grande famiglia dei marinai, di cui anche tu hai fatto parte, che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
    Hai vissuto la tua vita coerentemente, intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria che ti ha dato soddisfazione anche nella politica.
    Tra i sogni e i ricordi indelebili dei fratelli del corso 68, tracciati nell’onda, lungo la scia, fra i flutti…  nessuno rimane indifferente di fronte ad un decesso e spesso il ricordo che rimane più impresso è il dolore dei familiari.

    Un abbraccio grande, profondo e trasparente, a te e ai tuoi cari, come quel mare che ci portiamo dentro e che nessuno mai potrà inquinarci.
    Adesso che sei salpato per l’ultima missione, risposa in pace nel grande mare di Nostro Signore.

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    9.5.1906, varo della regia nave Cigno

    a cura Carlo Di Nitto

    La regia torpediniera d’alto mare Cigno (2°), classe “Pegaso, serie Cigno”, dislocava 216 tonnellate. Era stata varata il 09 maggio 1906 nei cantieri Pattison di Napoli ed era entrata in servizio il 26 settembre successivo.
    Nei primi anni, svolse ordinaria attività di squadra e di sorveglianza coste prevalentemente nelle acque della Sicilia e della Campania. In particolare, nel periodo 1912 – 1913, fece base a Gaeta assegnata alla 3° Squadriglia Torpediniere.
    Durante la Grande Guerra fu adibita inizialmente a compiti di dragaggio; poi fu impiegata per servizio sbarramento del Canale di Otranto e quindi destinata alla difesa antisommergibile e del traffico nel Tirreno. Al termine del conflitto svolse servizio nelle acque libiche e delle isole del Dodecaneso.
    Rientrata in Italia, venne ufficialmente radiata il 4 marzo 1923.

    Dello stesso argomento sul blog:
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2018/04/16-4-1943-renato-bulletti-athos-dorazi-e-laffondamento-del-regio-torpediniere-cigno/
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2017/05/dalla-regia-marina-alla-decima-mas/
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/11/17-9-1940-aniello-della-monica-e-il-regio-cacciatorpediniere-cigno/