Recensioni

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    Preghiera per i marittimi defunti

    tratta dal libro di R. Cisternino e G. Porcaro
    ” La marina mercantile napoletana “

    Benedici, o Signore,
    nel canto eterno del mare
    i valorosi Marinai del nostro golfo
    e tutti i figli dei golfi del mondo
    già giunti all’ultima sponda.

    Essi conobbero l’urlo della tempesta
    e lo strazio del naufragio;
    la sfida dei venti e l’insulto della guerra;
    la nostalgia della casa
    ed il forzato distacco dai propri affetti;
    la rinuncia alle gioie familiari
    ed il solitario dolore dei propri lutti.

    Navigarono non da vanità spinti
    o da bramosia di gloria
    ma solo da obbedienza al proprio dovere
    ed al proprio onore.

    Benedicili o Signore!

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    Paolo Tolosetto Farinati degli Uberti, o erroneamente Farinata degli Uberti (Verona, 6.4.1876 – Mare Adriatico, 14.7.1916)

    a cura Antonio Pisanelli (*)

    (Verona, 6 aprile 1876 – Mare Adriatico, 14 luglio 1916)


    Nacque a Verona da Giuseppe, discendente della nobile famiglia fiorentina degli Uberti, e Teresa Malaspina.
    Il 30 ottobre 1889, all’età di 13 anni, si arruolò come volontario presso l’Accademia navale di Livorno e vi uscì nell’agosto 1895 con il grado di guardiamarina. Due anni dopo divenne sottotenente di vascello, prestando servizio sulla Duilio e sulla Volturno, per poi essere promosso al grado di tenente di vascello il 9 dicembre 1900, imbarcandosi sul Puglia e compiendo una crociera di oltre due anni nei mari orientali. Passò poi alle siluranti e infine ai sommergibili, prestando servizio sul Narvalo e sul Glauco fino ad arrivare al Balilla, del quale divenne comandante con la promozione a capitano di corvetta il 25 aprile 1915. Allo scoppio della prima guerra mondiale si unì alla 4ª Squadriglia del Gruppo autonomo compiendo agguati nel basso Adriatico e lungo le rotte commerciali austro-ungariche.
    Il 13 luglio 1915 il Balilla partì da Brindisi per compiere un agguato a due torpediniere austro-ungariche al largo dell’isola di Lissa ma nel corso della giornata successiva fu individuato e sottoposto ad un pesante fuoco nemico dalle due imbarcazioni. Riemerso con la prua in alto e paralizzato, probabilmente a causa di un guasto, il comandante ordinò di fare fuoco contro il nemico ma il sommergibile fu comunque affondato. Il coraggio dell’equipaggio del Balilla fu riconosciuto dagli stessi nemici e alla memoria di degli Uberti gli fu conferita con regio decreto del 20 ottobre 1919 la Medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

    Medaglia d’oro al valor militare alla memoria – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione:
    «Comandante del Sommergibile Balilla in lungo e strenuo combattimento notturno contro siluranti nemiche che l’avevano risolutamente attaccato, sebbene la sua nave fosse posta quasi subito in decise condizioni di inferiorità per i colpi ricevuti e per gravi avarie agli organi di governo, si accaniva eroicamente nell’impari lotta, cercando con i pochi mezzi di offesa rimastigli di infliggere i maggiori danni al nemico e, dopo quaranta minuti di combattimento disperato, affondava col sommergibile crivellato dai colpi di artiglieria e squarciato da un siluro, destando nello stesso nemico senso profondo di ammirazione per le sue splendide virtù militari.
    Fulgido esempio di mirabile valore, di alto sentimento del dovere e di magnifico spirito di sacrificio. Alto Adriatico, 14 – 15 luglio 1916.» — 20 ottobre 1919.

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    Antonio Forni (Fombio (Lodi), 6.4.1908 – Cielo del Mediterraneo Occidentale, 27.8.1941)

    a cura Antonio Pisanelli (*)

    (Fombio (Lodi), 6.4.1908 – Cielo del Mediterraneo Occidentale, 27.8.1941)

    Nacque a Fombio, provincia di Milano, il 6 aprile 1908, e si arruolò nella Regia Marina come volontario nel 1927. Entrò nell’Accademia Navale di Livorno come Allievo Ufficiale di complemento, e nel novembre 1928 fu promosso guardiamarina. Tra il 1931 e il 1932 prestò servizio in Cina, assegnato al Battaglione San Marco incaricato di difendere la Concessione italiana di Tientsin. Rientrato in Patria frequentò il corso per osservatore d’aeroplano a Taranto, conseguendo il brevetto nel 1934, prestando servizio in successione presso le Squadriglie idrovolanti da ricognizione marittima 188ª, 143ª e infine 183ª di stanza ad Elmas (Sardegna). Nel corso del 1936 divenne sottotenente di vascello, ruolo speciale, venendo promosso sei mesi dopo al grado di tenente di vascello. Nel dicembre 1937 fu trasferito in Africa Orientale Italiana, assegnato alla base aerea di Gura (Eritrea).
    Con l’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, prese parte a numerose azioni di guerra sul Mar Rosso in seno alla 187ª Squadriglia, rimpatriando nel febbraio 1941. Dopo aver frequentato il corso per aerosiluranti sull’aeroporto di Gorizia, fu assegnato alla 283ª Squadriglia Autonoma aerosiluranti. Nel mese di luglio partecipò alle operazioni contro il convoglio navale inglese “Substance”, operando dalla Sardegna.
    Il 27 agosto 1941 il suo aereo prese parte ad una missione contro l’incrociatore ausiliario inglese Deucalion da 12 000 tonnellate che stava navigando 40 miglia a nord di Capo Bougaron (Algeria) insieme ad un altro aerosilurante Savoia-Marchetti S.79 Sparviero pilotato da tenente Alessandro Setti appartenente alla 280ª Squadriglia. Il suo aereo doveva compiere una manovra diversiva atta a costringere la nave inglese a rallentare e deviare la rotta, consentendo al velivolo di Setti di lanciare il siluro da posizione più favorevole Inquadrato dal tiro contraereo delle armi di prua il suo S.79 venne abbattuto, precipitando in mare con la morte di tutto l’equipaggio. Il suo corpo, tenuto a galla da un salvagente, fu avvistato il giorno successivo da un aereo della 280ª Squadriglia pilotato dal tenente Francesco Aurelio Di Bella, e recuperato da un sommergibile.
    Per onorarne la memoria venne decretata la concessione della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria così come al suo pilota, il tenente Pietro Donà delle Rose, con la seguente motivazione:
    «Partecipava due volte nella stessa giornata, all’attacco di una potente formazione navale nemica scortata da portaerei. Entrambe le volte attaccato da preponderanti forze da caccia, contribuiva all’abbattimento sicuro di tre apparecchi nemici e a quello probabile di un quarto. Nel secondo combattimento, con l’apparecchio ripetutamente colpito e con feriti a bordo, protraeva la strenua difesa del velivolo sino a quando gli attaccanti, duramente provati erano costretti a ripiegare. In una successiva azione di siluramento contro un incrociatore nemico, nella quale il suo apparecchio aveva il compito di impegnare al massimo il fuoco dell’incrociatore per consentire, ad altro aerosilurante, di effettuare il lancio con esito sicuro, incurante del rischio mortale permaneva sotto il tiro concentrato permettendo così il pieno raggiungimento dello scopo. Centrato dal fuoco della nave precipitava in mare, superbo esempio di tenace ardimento e di dedizione fino al sacrificio. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 23 luglio 1941.» — Regio Decreto 26 settembre 1942.

    Medaglia d’argento al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’argento al valor militare
    «Ufficiale osservatore ardito ed abile, compiva numerose audaci missioni belliche contro preponderanti convogli e lontane munite basi nemiche, contribuendo sempre efficacemente ad infliggere gravi perdite al nemico. Cielo del Mar Rosso, 12 giugno-settembre 1940.» — Regio Decreto 20 novembre 1941

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    6.4.2018, nel ricordo di Andrea Fazio

    Ciao Andrea,
    nel percorso della nostra vita talvolta si è costretti a dover affrontare momenti che hanno la parvenza di essere tristi quando una persona a noi cara sembra allontanarsi.
    La voglia di ben figurare come membri della “Grande Famiglia” a cui apparteniamo, ci deve perseguire, specialmente oggi, nel giorno della tua dipartita, al buon esempio, che si da e si riceve … in termini di saggezza.

    Amico è questo e Tu lo sei stato per tutti noi.
    Adesso riposa in pace fra i cieli dell’Altissimo dove da lì potrai pregare per noi, come noi lo facciamo per te, dove da lì potrai ammirare il mare di Ognina, il mare della salvezza eterna.

    Il Capo di 1° classe Andrea Fazio era un esperto ed apprezzato operatore di volo del 2° Gruppo elicotteri di stanza a Catania, con una solida preparazione professionale e un vasta esperienza sugli elicotteri della Marina Militare.
    L’elicottero è caduto in mare a breve distanza da Nave Borsini, in fase di appontaggio notturno, a termine di una missione addestrativa programmata, in assetto “Night Vision Googles” (NVG), anche a favore di due tiratori scelti della Brigata Marina San Marco.
    Appena ammarato l’elicottero si è rovesciato su un fianco; i due piloti e due operatori della Brigata Marina San Marco sono riusciti ad uscire dall’elicottero mentre il capo di 1° classe Andrea Fazio è stato recuperato ancora dentro l’abitacolo dagli operatori subacquei di Nave Borsini prontamente accorsi.

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    Enzo Giummolè (6.4.1943 – 6.4.2021)

    di Francesco Paolo Valerio

    (6.4.1943 – 6.4.2021)

    … riceviamo e con profondo dolore pubblichiamo.

    Buongiorno,
    potreste pubblicare l’annuncio della dipartita del Contrammiraglio Enzo Giummolè, Venezia nato il  06.04.1943 e deceduto  06.04.2021.
    Ho lavorato con lui una decina di anni a Venezia era un impareggiabile navigatore, un vero uomo di mare.