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    3.10.1907, nel ricordo di Alcide Baldi

    di Antonio Cimmino

    S.O.S. RICHIESTA NOTIZE E FOTO

    Nasce a Castellammare di Stabia il 3 ottobre 1907.
    Ha raggiunto il grado di Ammiraglio di Squadra.
    Sommergibilista, nel corso della sua lungimirante carriera, è stato imbarcato sui regi sommergibili Settembrini, Mameli, Vettor Pisani e Marcantonio Colonna e sulle navi Andrea Doria, Vespucci, Colombo, Italia Duca degli Abruzzi. Tra gli incarichi principali vanta l’assunzione di Capo di Stato Maggiore 2^ Divisione Navale, Capo Reparto Servizio Informazioni, Capo di stato Maggiore della Squadra Navale, Comando 3^ Divisione Navale, Comando di Marisicilia e Vic Presidente della Lega Navale Italiana.
    Fu decorato Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo” con la seguente motivazione:
    Comandante di sommergibile, sosteneva stando in superficie in prossimità di base nemica, ripetuti combattimenti a distanza ravvicinata, contro unità cacciasommergibili, riuscendo sempre a fugare il nemico, colpendolo ripetutamente con le mitragliatrici.
    Attaccava con siluro una sezione di cacciatorpediniere e, fatto segno a violenta caccia, riusciva abilmente a disimpegnarsi.
    Successivamente effettuava altro attacco contro una nave cisterna che mandava a picco” (Mediterraneo Centrale, 13 luglio 1941).

    Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo” II concessione con la seguente motivazione:
    Al comando di sommergibili, ha effettuato con tenace volontà, animo combattivo ed elevato spirito, più missioni lunghe e dure. Spesso in circostanze particolarmente ardue, ha tenuto con slancio l’agguato ed ha portato la minaccia con sereno coraggio anche dove era più forte la vigilanza nemica”.
    (Luglio 1940 – luglio 1941).

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    3.10.1839, viene inaugurata la ferrovia Napoli – Portici

    a cura Antonio Cimmino

    Il 3 ottobre 1839 venne solennemente inaugurato il primo tratto della strada ferrata Napoli-Nocera-Castellammare, noto comunemente – e impropriamente – come “ferrovia Napoli-Portici”.
    Due giorni dopo, il “Giornale del Regno delle Due Sicilie” (sabato 5 ottobre 1839, n. 217) pubblicò il resoconto di quel memorabile evento. Trascriviamo di seguito l’articolo, servendoci di un esemplare del periodico conservato all’interno della Biblioteca dell’Archivio di Stato di Napoli.
    Jerlaltro seguì nel più solenne modo la inaugurazione della Strada a rotaje di ferro da Napoli a Nocera e Castellammare, essendosene portato a compimento il primo tratto, quello cioè che si estende da Porta Nolana al Granatello.
    Circa le 11 a. m. S. M. il Re trasse da Napoli a Portici e segnatamente alla Villa Carrione, destinata a luogo di convegno della Real Famiglia, de’ Ministri Consiglieri e Segretarj di Stato, del Corpo Diplomatico, de’ Capi e delle altre persone della Real Corte, e di altri spettabili invitati. La partenza della M. S. dalla Capitale fu annunziata dal Castello del Carmine con tre colpi di cannone. S. E. il Ministro Segretario di Stato degli Affari Interni all’ingresso della Villa preaccennata ricevé la M. S. che si recò ad un Padiglione appostatamente costrutto, in sull’entrata del quale le vennero presentati dalla E. S. i Commessarj e il Capo degl’ingegneri della strada ferrata, ed eglino ringraziarono l’ottimo Principe pel segnalato onore che in questa occasione concedeva alla impresa. L’indicato Padiglione, ove si adunò la Real Famiglia, aveva a fronte un temporaneo Altare, e presso un’orchestra occupata da’ suonatori di un Reggimento della Real Guardia che fecero udire varj scelti concerti durante la Cerimonia.
    Ad una segnale datosi dall’alto di quella Tenda Reale partì dalla Stazione di Napoli il primo convoglio composto di vetture sulle quali ordinatamente andavano 48 invitati, 60 uffiziali dell’Armata di S. M., 30 soldati d’infanteria, 30 di artiglieria e 60 marini de’ nostri Reali Legni, e chiudeva il convoglio nell’ultima vettura la musical banda della Guardia Reale. Giunto esso al Granatello, tosto ne tornò alla stazione ond’erasi mosso. Tante vetture di bella e capace forma insieme congiunte eccitavano nel rapido ed uniforme lor corso sensazioni tutte nuove; e i suoni della banda musicale, che al ritorno apriva il convoglio, digradando in proporzione della celerità, davano l’idea di quei concenti formati da Spiriti trascorrenti per l’aria, spesso imaginati dalla calda fantasia de’ poeti.
    Dopo questo primo viaggio fecesi dal preparato Altare la solenne benedizione della nuova Strada, e ciò si adempì da Monsignor Giusti, Vicario di Napoli. Una salva di artiglieria annunziò al pubblico l’adempimento di quell’atto religioso.
    Immediatamente le vetture del primo convoglio colla giunta della Vettura Reale partirono allora tutte vòte da Porta Nolana e si fermarono sotto al Ponte di Carrione, dove S. M. colla Real Famiglia prese posto nella Real Vettura, e tutti i prelodati personaggi che facevanle corteggio si collocarono nelle altre.
    Il Real Convoglio si avviò al Granatello, e di là ritornando si condusse a Porta Nolana tra lieta moltitudine di genti, che festeggiando godevano del nuovo e gradevole spettacolo, sicché quell’amenissima sponda del Tirreno, ornata di vaghi giardini e ville, ed allora tutta coperta dall’allegra popolazione spettatrice, sembrava un anfiteatro oltre l’usato ridente, che non poteva non commovere dolcemente di diletto e letizia. Un grido di grata ammirazione si alzava dal popolo dovunque passasse il Re col suo magnifico Convoglio.
    Pervenuto questo alla stazione di Napoli, S. M. ne partì coll’augusta Famiglia per ritirarsi al Real Palazzo, e così ebbe termine sì memorabile Cerimonia“.

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    3.10.1941, l’esplosione sulla motonave Città di Bari

    di Antonio Cimmino

    La motonave Città di Bari fu requisita dalla Regia Marina e, quale incrociatore ausiliario, al comando del capitano di lungo corso Carlo Oberti, fu destinata alla scorta convogli navi mercantili requisite.
    La mattina del 3 ottobre 1941, mentre era ormeggiata nel porto di Tripoli, saltò in aria investita dallo scoppio della motonave Birmania che stava scaricando munizioni ed armi sul lato opposto della stessa banchina.
    Morirono 5 componenti dell’equipaggio civile della regia nave Città di Bari e furono feriti 3 uomini dell’equipaggio militare; decine furono le vittime della nave Birmania, tra i portuali addetti alle operazioni e tra la popolazione di Tripoli.

    La nave fu recuperata e demolita nel gennaio 1943 dopo l’occupazione inglese della città.
    Persero la vita:
    – marinaio Leonardo Di Terlizzi di Bari, nato il 14.9.1902;
    – marinaio Michele Bellomo di Bari, nato il 25.7.1910;
    – Giov. 1° Leonardo Carofiglio di Bari, nato l’’11.6.1912;
    – Giov. 2° Donato Capriati di Bari, nato il 19.11.1914;
    – operaio Luigi Minetto di Novi Ligure, nato il 28.8.1920.

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    3.10.1929, varo della regia nave Giasone I

    di Carlo Di Nitto

    Unità posacavi e salvataggio, dislocava 1588 tonnellate. Costruita nei Cantieri Breda di Porto Marghera, fu varata il 3 ottobre 1929 ed entrò in servizio il 23 ottobre 1930.
    La notte dell’11 giugno 1940, questa Unità compì la prima azione di guerra sul mare della Regia Marina recidendo quattro dei sette cavi sottomarini che collegavano Londra alle sue basi mediterranee.
    Il mattino del 24 ottobre 1940 era partita da Trapani diretta a Pantelleria dove doveva sbarcare materiale di artiglieria. Verso le ore 16, trovandosi a nord dell’isola, scarrocciò a causa di forte corrente, entrò in un campo minato ed affondò per urto contro una torpedine.
    Nell’affondamento andarono dispersi due suoi Marinai.
    E’ interessante sapere che nel 1940, fu subito impostata una seconda nave “Giasone”. Costruita sugli stessi piani della prima per rimpiazzarla, entrò in servizio il 28 agosto 1941. Era pressoché identica alla prima e si distingueva da questa per la posizione degli occhi di cubia, dove scorrono le catene delle ancore, e per il diverso numero degli oblò, posizionati diversamente a prua. All’armistizio fu catturata a Genova dai tedeschi; affondò, probabilmente nel mese di agosto 1944, nel porto di Marsiglia dove fu ritrovata alla fine della Guerra.
    ONORE AI CADUTI !
    Non tutti sanno che, la notte dell’11 giugno 1940, questa Unità compì la prima azione di guerra sul mare della Regia Marina recidendo quattro dei sette cavi sottomarini che collegavano Londra alle sue basi mediterranee.

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    Molini natanti al Santuario della Madonna del Pilone

    di Luigi Griva (*)

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Il Santuario della Madonna del Pilone a Torino è stato edificato nel 1600, intorno ad un pilone votivo, posto sullo stradone per Casale.
    La storia dice che una bambina, figlia di un artigiano calzolaio di via Roma, Margheritin (che aveva accompagnato la matrigna ai molini natanti, posti in riva al Po) scivolava sulle assi umide di uno dei due scafi, in prossimità della ruota, cadendo nel fiume e rischiando così la vita. Era però tratta in salvo dall’intervento della Madonna – raffigurata sul pilone – e alla quale la seconda mamma – anch’essa Margherita, si era rivolta per implorare la salvezza della piccola.
    Una bella storia di amore e di fede, che le Duchesse di Savoia vollero celebrare, finanziando la costruzione del Santuario, ora Parrocchia.
    Il grande ex-voto che ricorda il miracolo – e testimonia di come appariva l’ambiente fluviale intorno alla città tra1600 e 1700 – è all’interno della chiesa, sopra la porta d’ingresso.

    (*) per saperne di più sull’autore, digita il suo nome e cognome sul motore di ricerca del blog.