Poesie

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    14 febbraio 2024 si celebra San Valentino, un giorno speciale per gli innamorati

    di Luisa Santoro

    Oggi è un giorno speciale per gli innamorati,
    un figlio speciale innamorato,
    che rende speciale una madre
    innamorata di suo figlio.
    Questo legame tra me e lui
    rende il nostro amore assoluto.
    Con coraggio ti ho accettato e con tutta me stessa io ti amo♥
    Quando si ama è per tutti i giorni
    … e non solo per San Valentino.

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    Enrico Millo (Chiavari, 12.2.1865 – Roma, 14.6.1930)

    di Francesco Carriglio (*)
    www.augusta-framacamo.net 

    (Chiavari, 12.2.1865 – Roma, 14.6.1930)

    Nacque a Chiavari (Genova) il 12 febbraio 1865. Allievo della Regia Scuola di Marina di Napoli dal febbraio 1880, nell’ottobre 1882 passò all’Accademia Navale di Livorno da dove uscì Guardiamarina nel 1884. Segui inizialmente la normale carriera, alternando periodi d’imbarco sui primissimi tipi di torpediniere a sulle Unità maggiori della Squadra Navale tra le quali le navi da battaglia Italia e Lepanto. Partecipo alla Campagna in Africa Orientale nel 1887 ed in seguito ebbe il comando della torpediniera 1185, del cacciatorpediniere Fulmine e della cannoniera Volturno dislocata in Mar Rosso, con la quale operò sulle coste del Benadir in missioni di trasferimento truppe e di polizia marittima: per le benemerenze acquisite nell’espletamento di questo suo comando fu insignito della Commenda dell’Ordine della Corona d’Italia.Promosso Capitano di Vascello nel 1910, nel 1911 ebbe il comando dell’incrociatore corazzato Vettor Pisani, sulla quale si trovava anche l’Ispettorato delle Siluranti retto dall’Amm. Luigi di Savoia duca degli Abruzzi, del quale Millo divenne il Capo di Stato Maggiore.
    Durante la campagna italo-turca (1911-12) Millo ebbe vari incarichi e tra questi, il più noto, fu il comando della Squadriglia Torpediniere che, sulla notte del 18-19 luglio 1912, violò lo Stretto dei Dardanelli, e per il quale fu insignito della massima decorazione al Valore Militare e promosso Contrammiraglio per merito di guerra.
    Nel 1913 fu nominato Senatore del Regno e dal luglio dello stesso anno e fino al 13 agosto 1914 ricoprì un importante incarico presso il Ministero della Marina. Assunto poi il comando dell’Accademia Navale di Livorno, allo scoppio del 1° conflitto mondiale ebbe il comando della Divisione Navale di stanza a Brindisi e, nell’ottobre, quello della 1a Divisione Navale della 1a Squadra Navale, con insegna sulla nave da battaglia Regina Elena.
    Dal febbraio 1917 al novembre 1918 ebbe il comando del Dipartimento Marittimo di Napoli ed al termine delle ostilità assunse l’alta carica di Governatore della Dalmazia. Nell’aprile 1921 fu Presidente del Consiglio Superiore della Marina e nel dicembre 1922, a domanda, fu collocato nella Riserva Navale con il grado di Ammiraglio di Armata.
    Assunto l’incarico di Commissario per la riorganizzazione dell’Amministrazione Centrale della Marina Mercantile assunse anche l’incarico di Commissario del Governo per il porto di Napoli (gennaio 1923-dicembre 1924). Ancora in attività nell’alto incarico, mori a Roma il 14 giugno 1930.
    Altre decorazioni:

    – Medaglia d’Argento Benemerenze Terremotati (terremoto 1908);
    – Commendatore dell’Ordine Militare di Savoia (1915-1918).
    (Fonte Marina Militare)

    Riconoscimento della medaglia d’oro al Capitano di Vascello Enrico MILLO e Riconoscimento alla bandiera delle sue cinque Unità
    Al Capitano di vascello Enrico Millo fu con Regio decreto – del 3 aprile 1913 accordata la medaglia d’oro al valore con la seguente motivazione: 
    Con perfetti criteri militari preparò una spedizione di torpediniere allo scopo di silurare possibilmente la flotta nemica. Assunto personalmente il comando della squadriglia, diresse la difficile impresa conducendola di notte con eroico ardire per ben 15 miglia sotto l’intenso fuoco delle numerose artiglierie costiere fino a riconoscere la piena efficienza difensiva delle navi nemiche. Ricondusse la squadriglia completa al largo, manovrando con mirabile calma e perizia marinaresca sempre sotto il fuoco nemico (Dardanelli 18-19 luglio 1912).
    Alle bandiere di combattimento delle cinque torpediniere d’alto mare, che penetrarono nello stretti), furono conferite, con analogo decreto del 12 agosto 1912, le medaglie d’oro al valore così motivandole:
    Per l’ardire, la valentia ed il coraggio dimostrati da quanti su di esse furono imbarcati durante la ricognizione effettuata nei Dardanelli (notte 18-19 luglio 1912).

    Le cinque torpediniere «Spica», «Astore», «Centauro», «Climene» e «Perseo», avevano un dislocamento di circa 220 tonnellate, una forza di macchina di 3000 cavalli-vapore che alle prove di collaudo davano una velocità sulle 24 miglia. Il loro armamento era costituito da tre tubi lanciasiluri e tre cannoni da 57 millimetri. Queste siluranti, entrate in servizio verso il 1906, nel 1912 erano in buona efficienza per il materiale che poteva considerarsi ancora nuovo, ed in ottima efficienza per l’addestramento del personale, Durante la guerra mondiale (1915-1918), benché ormai l’usura dei macchinari, a causa delle lunghe crociere fosse rilevante, prestarono tuttavia ottimo servizio nei compiti minori di guerra, cioè quelli di scorta, dragaggio, vigilanza; alcune presero anche parte a vere operazioni guerresche comportandosi molto onorevolmente.

    La preghiera di Fortunato Moroni ai marinai del regio sommergibile Enrico Millo
    di Francesco e Nazareno Storani
    www.sommergibilemillo.it

    Carissimi amici del marinaio,
    anche noi nel ricordo dei nostri cari partecipiamo alla festa di Santa Barbara pubblicando sul nostro sito la preghiera con la quale Fortunato Moroni ha voluto ricordare i compagni del sommergibile Millo.

    Il mio più grande desiderio
    (Fortunato Moroni)

    “Quando giungerà la mia ora,
    quando la mia insignificante fiammella si spegnerà,
    sono certo che l’anima mia
    raggiungerà i cari indimenticabili compagni
    che hanno dato la loro vita per la Patria.
    Ci ritroveremo tutti lassù
    e riformeremo l’equipaggio del nostro sommergibile,
    il nostro comandante riprenderà la navigazione,
    così tragicamente interrotta,
    verso una grande meta,
    verso una fonte luminosa,
    verso il Regno dei Cieli.
    Qui ci accoglierà il Signore
    tra le sue braccia,
    giusto premio per chi ha tanto sofferto ed offerto
    gli anni più belli della propria giovinezza
    con dedizione ed amore.
    Questo  oh Signore, è il mio ultimo desiderio.
    Grazie. Il tuo umile marinaio!

    Con la sua commovente preghiera, scritta ormai molti anni fa poco prima di
    morire, il Sottocapo Nocchiere Fortunato Moroni, sopravvissuto all’affondamento del Regio Sommergibile Ammiraglio Millo, volle ricordare i compagni scomparsi che riposano in fondo al mare, nel sacrario del sommergibile. Ancora oggi è doveroso ricordare quegli uomini che hanno dato la vita per la Patria… gli anni più belli della propria giovinezza.
    Ci uniamo anche noi a questa preghiera.
    E’ il nostro modo per festeggiare Santa Barbara, insieme ai familiari dei sommergibilisti del Millo e a tutti i marinai.

    Pochi mesi prima della sua scomparsa, Fortunato Moroni tornò con i ricordi ai cari compagni del Millo. In una delle sue ultime lettere, tra l’altro, scrive:
    Sono trascorsi molti anni e quel momento tragico rivive sempre in me, come vivo è il ricordo dei volti scomparsi, di quei giovani con i quali avevo trascorso anche momenti felici. Il tempo non cancella un si grande dolore!
    Io ringrazio Dio perché mi ha concesso di vivere, di ritornare a casa, ma lo prego sempre, ogni giorno, di tenere eternamente tra le sue braccia, nella pace celeste del cielo, quei marinai, quei baldi giovani che hanno donato la propria vita per un ideale che si chiama Patria!

    Un abbraccio fraterno.

    Puoi leggere questo articolo qui:
    http://www.sommergibilemillo.it/commemorazione/la-preghiera-di-un-umile-marinaio/

    Per saperne di più
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2010/09/il-ritrovamento-del-sommergibile-millo/

    Raid dei Dardanelli
    a cura Antonio Cimmino
    19-21 luglio 1912 raid nei Dardanelli - www.lavocedelmarinaio.com copia

    Enrico Millo di Casalgiate (Chiavari, 12.2.1865 – Roma, 14.6.1930)

    Capitano di vascello Enrico Millo
    Il Capitano di vascello Enrico Millo nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1912, al comando dell Squadriglia Torpediniere,violò lo Stretto dei Dardanelli.
    Fu decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
    Con perfetti criteri militari preparò una spedizione di torpediniere allo scopo di silurare possibilmente la flotta nemica. Assunto personalmente il comando della squadriglia, diresse la difficile impresa con ducendo di notte con eroico ardire per ben 15 miglia sotto l’intenso fuoco delle numerose artiglierie costiere… Ricondusse la squadriglia completa al largo, manovrando con mirabile calma e perizia marinaresca sempre sotto il fuoco nemico”.

    18-19.7. 1912 Il capitano Enrico Millo - www.lavocedelmarinaio.com

    (*) per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.
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    Buon compleanno a Gianni Belfiore – NON GIUDICATE IL MARE

    di Gianni Befiore

    Sono arrivato al mondo musicale con un background differente da tutti gli altri miei colleghi: 15 anni di vita sul mare sono quelli che mi hanno formato umanamente.  Ho iniziato sulla motonave Victoria a 18 anni; a 21 anni ero Ufficiale capoguardia responsabile della navigazione di 400 passeggeri e 300 persone di equipaggio.  Ho effettuato 150 crociere nei Caraibi, fino al 1966 quando sono stato assunto dalla Società Italia di Navigazione, traguardo molto ambizioso che soltanto pochi riuscivano a raggiungere in quel settore.  Ad assumermi fu il Comandante Franchini, ex Primo Ufficiale sull’Andrea Doria al momento del naufragio.  Il primo imbarco è stato sulla Raffaello, uno dei gioielli della Marineria Italiana.  I miei viaggi per gli Stati Uniti sono stati intercalati da viaggi per l’America Latina: Venezuela, Colombia, Perù e Cile con le motonavi Verdi, Rossini e Donizetti; per Brasile, Uruguay e Argentina con la motonave Augustus.  A completare il quadro, le crociere in Nord Europa fino a Leningrado, oggi San Pietroburgo.
    L’esperienza maturata in quel periodo mi permette di poter dare un “giudizio” su quello che è accaduto in questi giorni sulle coste della Calabria dove hanno perso la vita, come al solito, degli innocenti.  E, come al solito, non si focalizza mai il problema vero perché non si tolgono mai il vizio di dimenticare in questi casi il loro colore politico, anzi fanno proprio il contrario  e arrivano a strumentalizzare i morti.
    La prima cosa da considerare sono le condizioni atmosferiche che in questo caso erano proibitive poiché c’era una bassa pressione sulla Sardegna, abbastanza ampia, che influenzava il mare sulla costa est della Sicilia come su quella della Calabria, con vento costante da sud, in quanto il centro della perturbazione era fermo o si muoveva troppo lentamente.
    L’altro fattore da considerare è l’orario notturno, anche questo proibitivo.  E poi le persone da salvare, che erano bambini, donne e persone non assuefatte ai pericoli del mare.  Il quadro era tale per cui non si poteva pensare a un eventuale trasbordo, soprattutto per le condizioni del mare: si sarebbe fatto un danno superiore.  Restava l’alternativa del rimorchio, anche questo però non praticabile sia per la vicinanza alla costa sia impossibile da realizzare perché i 4 scafisti non avrebbero potuto coadiuvare un’operazione del genere.

    Tutti coloro che non hanno un’esperienza marinara devono esimersi dal parlare e giudicare perché è un mondo completamente differente che bisogna aver conosciuto, e da questo è venuto lo spunto della canzone che allego – che è più che una canzone – “Non giudicate il mare”.
    A proposito: la verità sull’Andrea Doria è uscita 60 anni dopo grazie agli Americani – in particolare alla Guardia Costiera – che sul libro “Anatomia di una collisione” hanno  elencato i fatti, e le colpevolezze da parte degli Svedesi, come realmente erano avvenuti.

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    Maestrale

    di Eugenio Montale
    foto Carlo Di Nitto

    MAESTRALE ….

    “… Una carezza disfiora

    la linea del mare e la scompiglia

    un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora

    il cammino ripiglia.

    Lameggia nella chiarìa

    la vasta distesa, s’increspa, indi si spiana beata

    e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia

    vita turbata….”

    Eugenio Montale (1896 – 1981) da “Maestrale”