Pittori di mare

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    17-18.3.1918, affondamento piroscafo Tripoli (di Enrico Alessandro Valsecchi)

    segnalato da Leonardo Varchetta
    
https://www.facebook.com/figarolo

    Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 1918, a poca distanza da Capo Figari in Sardegna un sommergibile tedesco provocò l’affondamento del piroscafo “Tripoli”, in servizio tra Golfo Aranci e Civitavecchia. In quel tragico evento morirono oltre trecento persone tra civili, equipaggio e militari, molti dei quali appartenenti alla Brigata Sassari della Marina Militare. Da allora, una coltre di silenzio sembra essere calata, sia a livello nazionale, sia a livello locale, su quello che a suo tempo fu definito “il più grande disastro della navigazione commerciale in Sardegna, ed il più grave e drammatico episodio della Prima Guerra Mondiale che abbia coinvolto l’isola”. Il libro ricostruisce nei particolari quella notte di tempesta e di morte.

    Titolo: L’ affondamento del Tripoli.
    Autore: Enrico Alessandro Valsecchi.
    Editore: Fratelli Frilli (collana tascabili).
    Prezzo: € 8,50.
Anno: 2004.
    Pagine: 120.
    Disponibile anche usato a € 4,25 su Libraccio.it

    La storia
    Alle ore 22.30 della notte del 17 Marzo il posto di controllo costiero militare del semaforo di Capo Figari inviò alla stazione radio di Caprera il seguente messaggio:
    – “Sentiti colpi di cannone molto lontani in direzione est”.
    Tra i sopravvissuti il marinaio Camillo Ogno, di Alghero, prima che il Tripoli andasse a fondo, costruì una zattera con materiale di fortuna e salvò alcuni naufraghi. Sbarcato dopo il disastro del Tripoli a Golfo Aranci, vi ritornò a guerra finita per sposarsi. Gli fu concessa un’alta decorazione.
    Si salvarono anche due giovani di Golfo Aranci, Girolamo e Giovanni Di Martino.

    Come sul Titanic
    Nella cabina radio, accesi i fanali di emergenza a causa della mancanza dell’energia elettrica per l’avaria subita dalla dinamo, il marconista Carlo Garzia (nato a Cascina, Pisa)aveva lavorato alla riparazione dell’apparecchio radio danneggiato dall’esplosione. Garzia non pensò mai di allontanarsi.
    Alle 24.22 riuscì a lanciare il primo S.O.S. e a comunicare la posizione della nave. Il messaggio, intercettato da La Maddalena e dal Mafalda, giunse fino a Tolone. Il contatto radio proseguì tra il Tripoli e la stazione radio di Caprera sino alle ore 2.05, quando il Tripoli inviò l’ultimo messaggio di soccorso urgente.
    Alle 2.15 il Tripoli, sollevata la prua in alto, affondò in pochi secondi. L’ufficiale radiotelegrafista Carlo Garzia, che non aveva voluto abbandonare la nave, perse la vita trascinato dal risucchio del bastimento. Gli fu concessa una medaglia d’argento alla memoria con la seguente motivazione:
    Di fronte al nemico ed al pericolo, dava mirabile prova di sangue freddo, tenacia e cosciente abnegazione, rimanendo fino all’ultimo al proprio posto per lanciare segnali di soccorso che permisero ad altre navi di accorrere al salvamento dei naufraghi della propria nave irremissibilmente perduta. 
Scompariva con la sua nave, dando generosamente la vita nel compimento del proprio dovere. Paraggi di Capo Figari, 17 Marzo 1918“.
(D.L. 26 Settembre 1918).

    Per saperne di più si consiglia la pagina Facebook “Golfo Aranci Nascosta” che è tra le più accreditate a fornire particolari in merito, digitando il seguente link:
    
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    16.3.1908, disarmo della regia nave Saetta

    a cura Antonio Cimmino

    Breve storia
    Iscritta nei quadri della Regia Marina il 26 novembre 1884 come torpediniera d’alto mare, nel 1886 fu riclassificata avviso-torpediniere.
    Fu varata il 30 maggio 1887 presso il Regio Cantiere navale di Castellammare di Stabia
    Trasferita a Spezia, venne assegnata alla 2ª Divisione della Squadra permanente.
    Il 16 febbraio 1888 venne posta in armamento.
    Dal 17 al 27 maggio 1888 fece un viaggio a Barcellona operando in seguito nel Tirreno. Nell’autunno svolse missioni di squadra nell’Egeo.
    Il 17 ottobre partecipò alla rivista navale di Napoli per la visita dell’Imperatore di Germania Guglielmo II°.
    Rientrata a Spezia ed assegnata alla 3ª Divisione della Squadra permanente, partecipò alle esercitazioni nel Tirreno ed in Sicilia.
    Il 21 agosto 1889 venne messa in riserva a Spezia per passare in disponibilità il 1° luglio 1891.
    Il 16 luglio 1892 venne riarmata per le prove di cambio alimentazione da carbone a nafta.
    Il 21 settembre 1892 venne assegnata alla 1ª Divisione della Squadra permanente.
    Il 21 gennaio 1893 venne messa in disponibilità a Spezia ed il 16 dicembre in riserva.
    Nel gennaio 1894 venne riarmata e partecipò alle esercitazioni nel Mar Ligure.
    Rimessa in riserva il 1° ottobre 1895, venne assegnata al servizio della RN Trinacria, allora utilizzata come Nave Scuola Torpedinieri.
    In seguito svolse vari compiti, assegnata alla Scuola Torpedinieri della Spezia, missioni e servizio fari lungo la costa ligure, servizio Scuola Cannonieri a Spezia, alternati a periodi di messa in disponibilità.
    Il 16 marzo 1908 passò in disarmo definitivo.
    Venne radiata il 14 maggio 1908 e successivamente demolita.

    Caratteristiche tecniche
    Dislocamento: 370 tonnellate
    Dimensioni: 56,70 x 6,31 x 2,79
    Apparato motore: 4 caldaie e 2 motrici alternative
    Potenza: 2100 hp – 2 eliche
    Velocità: 17 nodi
    Armamento: 2 cannoni da 57 mm.; 3 cannoni da 37 mm., 1 tubo lanciasiluri da 356 mm.; 2 tubi l.s. a poppa
    Equipaggio: 55 uomini.

    di Giorgio Gianoncelli

    Una cartolina postale dalla regia nave “Saetta” in data 2 settembre 1942 dal Tenente di Vascello Franco Traverso, ligure di Genova – Cisalpino di Tresivio.

    Ho trovato una cartolina postale di guerra, spedita il 2 settembre 1942 da bordo del Cacciatorpediniere “Saetta” e diretta a Tresivio, in provincia di Sondrio.
    La cartolina è scritta dal Tenente di Vascello Franco Traverso, in quel momento Comandante in 2^ dell’unità e la manda alla nonna materna. Oltre al reperto storico ben conservato, colpisce la delicatezza e l’amore dell’Ufficiale, oramai trentenne, nel riguardo dell’anziana nonna, N.D. Anita Guicciardi, che la tiene informata dei suoi passaggi in quei momenti di guerra aspri e crudeli.
    L’ufficiale inizia lo scritto con l’appellativo “nonnina”, che solitamente si usa da fanciulli, e termina, con un “affettuosissimo abbraccio dal tuo tanto devoto …”

    È una bella emozione leggere cose così lontane dei momenti critici delle persone, tanto più provenienti dall’ampiezza del mare per approdare in un piccolo paese di una grande valle alpina.
    Franco Traverso inizia la guerra da Tenente di Vascello imbarcato sull’Incrociatore “Eugenio di Savoia”, quale ufficiale di rotta, ed è presente al primo intervento a fuoco di Punta Stilo. Per l’occasione, i suoi ordini, salvano la nave dalle bombe sganciate da aerei italiani (fuoco amico).

    Con la regia nave “Saetta”, in scorta convogli si guadagna una Medaglia di bronzo al valor militare sul Campo e una Croce al valor militare sempre sul Campo, poi, il mattino del 3 febbraio 1943, nel canale di Sicilia con mare agitato, una mina vagante spezza in due tronconi la Nave e Franco Traverso, con i superstiti, è in acqua, dove rimane per 45 ore, per essere ripescato in condizioni critiche, e da quel momento la sua vita cambia, in peggio.

    Franco Traverso termina così la guerra, vive ancora molti anni, soggiorna tanti mesi dell’anno nel paese della “nonnina” e l’accompagna nell’ultimo suo viaggio, poi, anche lui lascia la vita terrena, a noi rimane la cartolina postale nel ricordo di una persona gentile, con una radice in questa amena valle.

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    16.3.1938, varo regio sommergibile Andrea Provana

    di Antonio Cimmino

    Costruito presso il cantiere C.R.D.A.  di Monfalcone, fu impostato il 3.2.1937, varato il 16.3.1938, consegnato il 25.6.1938, affondato il 17.6.1940 e radiato il 18.10.1946
    Caratteristiche Tecniche
    Dislocamento: superficie 1059,091 t. – immersione 1312,921 t.
    Dimensioni: lunghezza 73 m. – larghezza max 7,2 m. – imm. media in carico dosato 5,09 m.
    Apparato motore: 2 motori diesel C.R.D.A. – 2 motori elettrici di propulsione C.R.D.A. – 1 batteria di accumulatori al piombo di 132 elementi.
    Potenza complessiva: motori a scoppio 3200 hp. – motori elettrici 1100 hp.
    Velocità: superficie 17 knt – immersione 8 knt.
    Armamento: 4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm. – 4 tubi lanciasiluri AD da 533 mm. – 2 cannoni da 100/47 mm. – 2 mitragliere binate da 13,2 mm. – 12 siluri da 533 mm. (6 a poppa e 6 a prora) – 300 proiettili per i cannoni 3000 colpi per le mitragliere.
    Equipaggio: 7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e truppa.
    Fonte: Sommergibili Italiani di Turrini & Miozzi USMM 1999.

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    15.3.1923, radiazione della regia nave Regina Elena

    di Carlo Di Nitto

    La regia nave da battaglia di 1a classe “Regina Elena”, classe omonima era una bella e possente unità che dislocava 13804 tonnellate a pieno carico. Costruita nei cantieri dell’arsenale Marina Militare di La Spezia, fu varata il 19/06/1904 ed entrò in servizio l’ 11/09/1907.
    Nei primi anni svolse intensa attività di squadra e di rappresentanza. Nel corso della guerra Italo – Turca, scortò i convogli diretti a Bengasi ed appoggiò gli sbarchi e l’occupazione delle città libiche. Contribuì all’occupazione di Rodi e delle altre isole del Dodecaneso, effettuando numerose crociere nel mar Egeo.
    Durante la Prima Guerra Mondiale, essendo ormai tecnicamente superata, svolse attività bellica assai limitata, prevalentemente in Adriatico. Dopo il conflitto passò in disponibilità e usata come nave scuola per sottufficiali e allievi torpedinieri.

    Nel 1921 venne declassata a “Corazzata Costiera”; posta in disarmo il 16/2/1923, venne radiata il 15 marzo successivo.
    Il suo motto fu “Pro Patria et Rege”.

    REGIA NAVE DA BATTAGLIA REGINA ELENA – Una suggestiva immagine da prora della prora


    CONSEGNA DELLA BANDIERA DI COMBATTIMENTO ALLA REGIA CORAZZATA “REGINA ELENA”

    Domenica 21 aprile 1907, a La Spezia, il re Vittorio Emanuele III dopo aver presenziato in arsenale al varo della nave da battaglia Roma (2^), nel corso di una solenne cerimonia consegnò la Bandiera di combattimento alla regia corazzata “Regina Elena” (comandante, capitano di vascello David Gerra). L’artistico vessillo, racchiuso in un elegante cofano e benedetto dal vescovo di Luni – Sarzana (poi La Spezia), monsignor Giovanni Carli, era stato eseguito e ricamato dalle allieve della Scuola professionale di Roma sopra tessuti serici di produzione italiana.

    Dopo i discorsi di rito, e la firma del verbale di consegna, il comandante affidò la Bandiera ai guardiamarina Zina e Grana che l’alzarono al picco di maestra tra le salve delle artiglierie di bordo ed il saluto dell’equipaggio.Nella foto è ripreso questo momento della cerimonia.
Una curiosità: la Regina non poté presenziare alla cerimonia per un malore dovuto all’appena iniziata gravidanza della futura principessa Giovanna.
La Regia Nave da Battaglia “Regina Elena” entrò in servizio nella Regia Marina il successivo 11 settembre. Fu radiata nel 1923.

    a cura Fernando Antonio Toma


    Questa cartolina commemorativa d’epoca illustra il varo della regia nave Roma. A La Spezia il re Vittorio Emanuele, dopo aver presenziato in arsenale al varo della nave da  battaglia Roma (classe Vittorio Emanuele), nel corso di una solenne cerimonia consegnò la bandiera di combattimento alla nave da Battaglia Regina Elena. Per l’occasione fu coniata una medaglia commemorativa con il motto “Pro Patria et Rege” scelto proprio dalla stessa regina.

    Dello stesso argomento sul blog:
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2019/04/21-4-1907-consegna-bandiera-combattimento-alla-regia-nave-regina-elena-e-varo-regia-nave-roma/
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2015/10/augusta-li-13-10-1907-saluti-dalla-regia-nave-regina-elena/