Pittori di mare

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    4.1.1857, l’esplosione sulla pirofregata a ruote Carlo III

    di Antonio Cimmino

    La pirofregata a ruote Carlo III, varata a Castellammare di Stabia il 23 marzo 1846, la sera del 4 gennaio 1857, mentre era in rada a Napoli in partenza per Palermo, improvvisamente prese fuoco e scoppiò il suo carico di munizioni e polvere da sparo, provocando la morte di 38 uomini dell’equipaggio.

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    3.1.1910, varo della regia nave Pontiere

    di Antonio Cimmino e Carlo Di Nitto


    Il regio cacciatorpediniere Pontiere, classe “Soldato” (o “Bersagliere”), dislocava 415 tonnellate a pieno carico. Impostato impostato presso i Cantieri Ansaldo di Genova il 18.11.1905, fu varato il 3 gennaio 1910 presso i Cantieri Ansaldo Armstrong di Sestri Ponente, ed entrò in servizio il 1° aprile successivo.
    Iniziò la propria attività addestrativa in Alto Tirreno e nel novembre 1910 ricevette a Venezia la Bandiera di Combattimento. Il 14 settembre 1911, nel corso di una esercitazione presso Terranova Pausania, urtò uno scoglio affiorante riportando gravissimi danni nella zona prodiera. Rimorchiato in un primo momento alla Maddalena per le prime sommarie riparazioni, nell’aprile 1912 fu portato a Taranto dove, sullo scalo, furono effettuati estesi lavori di raddobbo. Il 1° novembre 1913 fu nuovamente varato e ritornò in squadra.

    Dopo lo scoppio della Grande Guerra operò in Adriatico per la ricerca di mine vaganti e per la protezione del traffico con l’Albania, compiendo anche ricognizioni offensive e di vigilanza. Negli ultimi mesi del conflitto venne assegnato alla difesa del traffico nelle acque siciliane.
    Al termine delle ostilità operò in Dalmazia per il controllo delle isole occupate dall’Italia fino al mese di luglio 1919. L’ 1/7/1921 fu riclassificato come torpediniera con la sigla PN.
    Fu quindi trasferito a Napoli dove rimase inattivo per lavori fino al 1923. Rientrato in squadra, ebbe modo di effettuare alcuni salvataggi di navi in difficoltà, incappando però in due incidenti che fortunatamente non produssero gravi avarie.
    Nel novembre 1925 fu destinato in Cirenaica per operazioni di polizia coloniale e la sua attività fu molto intensa ed efficace. Nel 1929 ne venne deciso il rimpatrio per il disarmo e la successiva radiazione, avvenuta il 1° luglio 1929.

    L’unità aveva un dislocamento normale di 395 tonnellate, era lungo 65 metri, largo 6, 2 metri e con 2,1 metri di pescaggio. Era fornito di 3 caldaie, 2 motrici alternative della potenza di 5.000 HP e 2 eliche che imprimevano all’unità una velocità di 28 nodi circa. L’artiglieria era composta da 4 cannoni da 76/40 mm ed era dotata di 3 tubi lancia siluri da 450 mm. L’equipaggio era formato da 56 uomini.


    Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e fu declassato a torpediniere nel 1921.

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    2.1.1862, la barca Colombia del capitano G. B. Mortola

    a cura Sergio Pagni

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Ex voto custodito al Civico museo Gio Bono Ferrari di Camogli (*).
    Sul quadro si legge:
    “Uragano sofferto dal capitano Gio Batta Mortola ed equipaggio della barca “Colombia”, dal 19 dicembre 1861 al 2 gennaio 1862, nella latitudine 56°11 e longitudine 30°, in cui dovettero far gettito di una parte del carico di grano e più ancora diversi oggetti di coperta onde alleggerire alquanto il bastimento che con questo e l’intercezione di Nostra Signora del Boschetto fu salvo bastimento ed equipaggio ed a memoria di ciò questo quadro gli dedicano”
    Firmato da Domenico Gavarrone, il quadro porta la data del 17 aprile 1863.

    (*) Si consiglia vivamente la visita.

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    2.1.1920, viene radiata regia nave Vettor Pisani

    di Carlo Di Nitto

    … a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    Il “Vettor Pisani, classe omonima, dislocava 7240 tonnellate. Era stato impostato il 7 dicembre 1892 presso i Cantieri di Castellammare di Stabia. Varato il 14 agosto 1895, edera entrato in servizio il 1° aprile 1899.
    Appena entrato in servizio, venne inviato in Cina per tutelare gli interessi nazionali in quelle acque e per trasportare truppe destinate a reprimere la famosa “rivolta dei Boxer”. Svolse anche azioni finalizzate a contrastare la pirateria cinese.
    Ritornato in Italia nel 1902, venne messo a disposizione di Guglielmo Marconi per le prime sperimentazioni sulle onde radio a lunga distanza. L’anno successivo ritornò nelle acque cinesi con il compito di allestire una stazione radio destinata a collegare le legazione italiana con la madrepatria. Ritornò in Italia nel 1904.
    Durante la guerra italo – turca  fu ampiamente impiegato nelle acque libiche e del Dodecaneso.
    Alla data d’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, era ormai una unità obsoleta e per questo motivo svolse poche azioni, consistenti prevalentemente nel bombardamento di installazioni militari costiere austroungariche. Nella metà del 1916, divenne stazionario a Valona, in Albania, destinato alla difesa di quel porto. Successivamente rientrò in Italia e rimase inattivo a Taranto.
    Poco dopo un anno dalla fine del conflitto, ormai vetusto, il 2 gennaio 1920 venne radiato e venduto per la demolizione effettuata a Savona.

    MARINAI DEL REGIO INCROCIATORE CORAZZATO “VETTOR PISANI”.
    Alcuni “bisnonni” marinai  del Regio Incrociatore Corazzato “Vettor Pisani” fotografati durante un momento di breve sosta. La foto, sul retro, è datata 1904.

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    1.1.1920, radiazione del regio torpediniere Giovanni Bausan

    di Antonio Cimmino

    Il regio ariete torpediniere Giovanni Bausan, fu varato il 15 dicembre 1883 nei cantieri navali inglesi di William Armstrong, Whitworth & Co., Elswick and Walker in Tyne.

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    Le sue caratteristiche tecniche erano le seguenti:
    – Dislocamento: 3.277 tonnellate;
    – Dimensioni: Lunghezza 89,32 metri x 12,85 larghezza x 5,98 immersione;
    – Motore: 4 caldaie, a macchina alternativa a duplice espansione; potenza 6.470 hip; 2 eliche.
    – Velocità: 17,4, nodi;
    – Armamento: 2 cannoni da 254/30 mm; 6 cannoni da 152/32 mm; 4 cannoni a tiro rapido da 57/40 mm; 2 cannoncini da 37/20 mm;
    – Equipaggio: 259 uomini.
    Fu radiato dal naviglio da guerra il 1° gennaio 1920.

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