Per Grazia Ricevuta

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    29.12.1860, il brigantino Dioni del capitano Antonio Schiaffino

    PER GRAZIA RICEVUTA

    sergio-pagni-per-www-lavocedelmarinaio-comEx voto custodito nel Civico museo marinaro Gio Bono Ferrari di Camogli (*).
    Sul quadro si legge:
    Tempesta sofferta dal brigantino Dioni, comandato dal capitano Antonio Schiaffino, il 29 dicembre 1860 nel Golfo di Venezia, alla distanza di 40 miglia dal capo di Santa Maria, nella quale dové far gettito di una porzione del carico di grano, onde alleggerire alquanto il brigantino, per cui questo mezzo e con l’intercezione di Nostra Signora del Boschetto poté salvarsi unitamente all’equipaggio”.
    Il quadro, datato 23 febbraio 186, è di Domenico Gavarrone.

    brigantino-dioni-copia-www-lavocedelmarinaio-com

    (*) se ne consiglia vivamente la visita.

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    L’amicizia è un po’ come fermare il tempo

    Buongiorno ai naviganti,
    l’amicizia è come fermare il tempo, fermarlo un attimo, condividerlo con chi si ama, cavalcarlo…
    Non è importante quanto è lungo (spazio), è importate come si vive (velocità di cogliere l’attimo fuggente).
    Il tempo è Dio, Lui ce lo dona in prestito e Lui se lo prende…
    Lo spazio è il cuore e l’anima (la fede e la speranza donata con il libero arbitrio da Dio), il tempo è per l’appunto Dio (la Carità che si chiede in prestito direttamente a Lui, il dono della sua Misericordia, la sua Santità, quella che solo Lui sa a chi concedere senza intermediazioni umane, da non confondere con l’umana solidarietà)…
    Cavalcare uno di questi doni è un bel segmento, due di questi doni (fede e speranza) è una bella retta che può condurre a Lui…
    Avere il dono della Carità è Dio che ti dona in prestito il suo amore per donarlo agli altri e ti invita a donare così il suo tempo, la sua vita, la tua vita terrena, la vita eterna…
    Chi ha tempo non aspetti tempo, perché una volta sola viene il giudizio di Dio. Cosa fare allora?
    Cerchiamo Dio, ogni istante del nostro tempo.
    Come?
    “Il regno di Dio è dentro di te è tutto intorno a te… non in templi di legno e pietra. Solleva una pietra ed io ci sarò, spezza un legno e mi troverai”.
    CerchiAMO i nostri amici come cercheremo Dio! Un amico non si cerca nei momenti di bisogno, ma sempre…
    Grazie per l’amicizia, l’affetto e la graditissima quotidiana compagnia.
    Grazie a Dio che mi da la forza e il coraggio di cercare Lui attraverso voi.
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    E’ questa la mia convinzione

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Questa riflessione è ispirata dalla ferma volontà e convinzione di aiutare il prossimo come Lui mi ha insegnato. Ringrazio gli amici di facebook, soprattutto quelli che ne fanno uso diligente, perché sanno che è un potente mezzo di espressione e di solidarietà.
    Ringrazio i collaboratori del mio piccolo diario di bordo “lavocedelmarinaio.com” e tutti coloro che ci seguono e che hanno lasciato una traccia del loro passaggio sul sito.
    Ringrazio mia moglie Paola, i miei figli Eleonora e Giorgio, che ancora, dopo tanto tempo, riescono a sopportarmi.

    …anche ai miei  finti parenti, amici e colleghi.

    L’avidità conduce alla sofferenza, sia che si tratti di desiderio di ricchezza, di sesso, di potere, o di fama. Spinti dalla brama non ci accorgiamo che queste cose fanno soffrire. Questi desideri trascinano nell’inferno degli abissi, e moriremo.
    No, non sto piangendo. Mi sto solo vergognando e mi tengo il volto tra le mani, per scaldare la mia solitudine. Mani che proteggono, mani che nutrono, mani che impediscono alla mia anima di vivere nella rabbia.
    Volevo muovermi, volevo smuovere le acque putride del pantano, non certamente diventare questo o quello, ma quando vedi che sul tuo cammino si presentano delle montagne altissime, senti che è impossibile. Allora tenti di consolarti e dici: “Va bene così; non c’è bisogno di andare da nessuna parte, non c’è nessun posto dove andare.”
    Eppure sai che il bisogno è ancora là in agguato. La sconfitta non può mai distruggere il desiderio. Aspetterò la stagione giusta e, quando mi sentirò di nuovo pieno di energia, quando sarò più positivo, più immerso nei miei sogni, il desiderio si ripresenterà e la rassegnazione andrà in fumo.
    La costante ricerca di un desiderio salutare, come il desiderio di proteggere la vita, di proteggere l’ambiente o di aiutare la gente a vivere una vita semplice e con il tempo per prendersi cura di sé, di amare e prendersi cura dei propri cari, questo è il genere di desiderio che conduce alla felicità …quella felicità che voi non conoscete semplicemente perché non avete vissuto.
    Tutte le cose hanno bisogno di cibo per vivere e per crescere, inclusi l’amore e l’odio. L’amore è una cosa vivente, l’odio è una cosa vivente. Se non nutri il tuo amore, esso morirà. Se tagli la fonte di nutrimento alla tua violenza, anche la tua violenza morirà.

    La rassegnazione non è una cosa buona, non va proprio bene.
    Il bisogno e il coraggio di vivere è ancora là in agguato e  la sconfitta non potrà mai distruggere il desiderio.
    L’accettazione è una cosa totalmente diversa. L’accettazione non significa aver accettato la sconfitta. Significa solo che non c’è sconfitta né vittoria.
    La semplice idea di vittoria e sconfitta è stupida! Contro chi sarai vincitore?
    È il tuo mondo: ne sei parte ed esso è parte di te.
    Non ci sono nemici contro i quali lottare. Stai lottando con la tua ombra.
    L’accettazione è splendida. La rassegnazione è sconfitta, l’accettazione è vittoria.
    Tra le due c’è una grande differenza. Sul piano esistenziale non hanno lo stesso significato. Si diventa rassegnati quando si sente che tutto è senza speranza, che niente è possibile, non perché il desiderio sia scomparso: il desiderio è ancora là.
    Abbiamo il seme della disperazione, della paura. Ma abbiamo anche il seme della comprensione, della saggezza, della compassione, e del perdono. Se sappiamo come innaffiare il seme della saggezza e compassione in noi, quel seme, questi semi, si manifesteranno come energie potenti che ci aiuteranno a compiere un gesto di perdono e compassione. Ciò basterà a recare un immediato sollievo alla nostra vita, alla nostra nazione, al mondo.
    Vi perdono e vi compatisco. E’ questa è la mia convinzione.

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    Buon Natale 2022

    Carissime/i,
    nel corso della vita, vedute diverse e interessi personali, fanno si che le distanze diventino sempre più abissali. Il  lavoro in mare ci porta (ci ha portato) a stare sempre lontano, specialmente nei momenti di festività.
    Molti accumulano ricchezze sotto forma di denaro, gioielli e oro, ma la vera ricchezza risiede nel rispetto e nell’amore per la propria famiglia e dei propri amici. Nelle ricorrenze natalizie molti di noi ci scambiano gli auguri, i regali, ci facciamo promesse, dimenticando che il vero festeggiato non siamo noi ma il Bambino Gesù che nasce, portando nuova luce e speranza al mondo sempre più buio e senza fede se non quella devota al vitello d’oro.
    In questo Santo mese invito, tra un banchetto e un altro, tra un regalo e un augurio, di andare nella nostra chiesa o nel nostro tempio, per guardarci dentro, scrutando le nostre coscienze, interrogandoci e chiedendo perdono a Gesù Bambino.
    Marinai, marittimi, emigranti di poppa di tutto il mondo, auguro un Buon Natale e benessere nell’anima!

    …dimenticavo: facciamo una buona azione e che la stessa azione ci ritorni due volte indietro con lo stesso affetto e la stessa intensità!

    https://www.facebook.com/1417821591/videos/10219238896629378/

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    Franco Frattini il vice Paraclito di Dio (Roma, 14.3.1957 – Roma, 24.12. 2022)

    (Roma, 14.3.1957 – Roma, 24.12. 2022)

    Ciao Franco, 
    se Dio ti ha voluto con se proprio nel giorno della sua venuta in terra un motivo c’è, c’è sempre un motivo…
    Forse Lui ti ha voluto preservare da quell’incarico di Presidente della Repubblica e Capo della Magistratura Italiana, perché ti vuole accanto a se, umile e puro di cuore, come lo sei stato in terra nell’italico suolo, per non farti sporcare l’anima…
    I cosiddetti cristiani, quelli vestiti di paramenti, togati, teologati, porporati,  affermano, a loro convenienza, che Dio sia il Paraclito in cielo, io sostengo che adesso Gli farai da vice-Paraclito, alla faccia loro…
    E’ stato bello sentire il tuo profumo di Santità e, per questo, ringrazio Dio e anche te Vice Paraclito di Dio.