Per Grazia Ricevuta

  • Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni,  Sociale e Solidarietà,  Storia

    Auguri di buona Pasqua 2023

    La libertà? Seguire gratuitamente le virtù teologali.
    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Fede, speranza e amore. Ecco le virtù che, secondo San Paolo, ci permettono di relazionarci con Dio e quindi con gli uomini, per vederne l’opera così come si manifesta nella nostra vita.
    La fede è la porta che ci permette di godere di questo dono gratuito che è la grazia di Dio.
    La speranza, poi, è quella virtù che non delude perché ci aiuta a vedere le cose dal punto di vista di Dio. L’amore di Dio, entrando nel nostro cuore e nella nostra vita, ci trasforma, rendendoci davvero capaci di vivere come Dio vuole: seguendo i 10 Comandamenti per non incorrere dei 7 peccati capitali.
    Il punto è che queste virtù teologali, donateci gratuitamente, vanno coltivate e fatte crescere con la nostra libertà e disponibilità. Altrimenti, finiscono per estinguersi, soffocate dal nostro egoismo e dalla nostra incapacità di vivere. Dio è il centro della nostra esistenza.
    Buona Pasqua di Resurrezione.

  • Attualità,  Marinai di una volta,  Per Grazia Ricevuta,  Racconti

    Come è stata la vita di Giuda noi lo sappiamo?

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Buongiorno ai naviganti,
    come è stata la vita di Giuda noi non lo sappiamo!
    Ognuno di noi ha la possibilità di tradire! Ognuno di noi è un piccolo Giuda!
    La dignità umana non è polvere giunta dal deserto ma è quella che dobbiamo avere e non vi è scusa, no, non vi è ragione per affidarla ai traditori. Patrie gloriose, indifese da chi non ferma tanta decadenza, bloccate dalla casta, vilipese.
    La chiesa cristiana celebra il tradimento, e il popolo riprende coscienza.
    Spero, ma io non ho più tempi lunghi, pertanto posso solo seminare, finché rinasca la nuova aurora.
    Spero giunga il sole dell’intelletto a riportare dignità e rigore fino a creare il potente effetto che renda innocuo il mentitore.
    Spero…
    Amen!

  • Attualità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Per Grazia Ricevuta,  Racconti,  Recensioni

    Il Creato e la creatività

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
    fotocomposizione Nicola Marzano

    La mente infinita di Dio è il Creato e la nostra creatività assomiglia alla Sua, nelle dovute debite proporzioni, perché se è vero che Lui ci ha fatto a sua immagine e somiglianza è anche vero che gli artisti del creativo che si ispirano a Lui, benché  nella diversità degli stili (di vita: la nostra), sono consapevoli di essere unici.
    La Grazia grazia gli artisti perché sa allargare in loro gli orizzonti ed accoglie ognuno di  loro, vedendoli come unici, e gli artisti sanno che la Sua differenza li arricchisce.

    Questa è una esortazione a seguire il Creato e la creatività donata a ciascuno di noi. Amen. 

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Per Grazia Ricevuta,  Pittori di mare,  Recensioni,  Storia,  Velieri

    5.4.1877, il bastimento Bartolomeo Marciani

    a cura Sergio Pagni

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Ex voto custodito al Civico museo marinaro Gio Bono Ferrari di Camogli (*).
    Sul quadro si legge:
    Orribile uragano sofferto dalla nave denominata Bartolomeo Marciani, capitano Antonio Brignati. Trovandosi al 36’55 di latitudine e al 72’ 48 di longitudine Greenwich il 5 aprile 1877, il vento furioso le portò via tutte le vele che erano spiegate e di più anche mezza vela di maestra, che era data a volta, e sbandò il bastimento come qui sopra si vede. Tutto l’equipaggio non vedeva più altro scampo che in Dio e Maria Santissima del Boschetto, dai quali invocavano grazia ed aiuto. Infatti l’ottennero. Cessò il maltempo e, a poco a poco, riuscirono a raddrizzarsi e proseguire il loro viaggio a salvamento. Perciò il suddetto capitano dona il presente al Santuario in omaggio e ringraziamento di tanta grazia ricevuta”.

    (*) se ne consiglia vivamente la visita.

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Per Grazia Ricevuta,  Recensioni,  Storia

    3.4.1941, viene affondata regia nave Manin

    di Antonio Cimmino


    Il 2 aprile 1941 cinque cacciatorpediniere (Battisti, Sauro, Manin, Leone e Pantera) salparono da Massaua. Auto affondatosi il Battisti per un’avaria, i rimanenti 4 cacciatorpediniere furono attaccati, ad ondate successive, da 70 bombardieri Bristol Ben e aerosiluranti Fairey Sworfish. Dopo strenua difesa con le mitragliere di bordo di piccolo calibro (13,2,mm.), il Manin fu centrato da 2 bombe da 224 chili, fu immobilizzato e si preparò all’auto affondamento. Con l’esplosione lo scafo si capovolse, spezzandosi in due ed affondò.

    Persero la vita, in fondo al mare, circa 35 uomini dell’equipaggio.
    Era il 3 aprile 1941.

    PER GRAZIA RICEVUTA
    Fra i superstiti ci fu il Marinaio cannoniere O. Valentino Vuolo, matricola 28508, successivamente decorato con medaglia di Benemerenza Volontari di Guerra.

    Caratteristiche tecniche regio cacciatorpediniere Manin
    Cacciatorpediniere varato a Fiume il 1° maggio 1927.
    Dislocamento: 1.580 tonn.
    Lunghezza: 90,7 metri.
    Larghezza: 9,2 metri.
    Immersione: 3,7 metri.
    Apparato motore: 3 caldaie, 2 turbine, 2 eliche.
    Potenza: 38.000 HP.
    Velocità: 35 nodi.
    Armamento: 4 cannoni da 102/45 mm., 4 cannoni da 40/39 mm., 6 tubi lanciasiluri da 533 mm, 52 mine.
    Equipaggio: 145 uomini.
    Motto: Foco sopra foco s’ha da vincere o morir.
    Fu affondato il 3 aprile 1941 da un attacco aereo inglese presso Gedda (Mar Rosso) mentre tentava, con altre unità, un’incursione su Port Sudan.

  • Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Per Grazia Ricevuta,  Racconti,  Recensioni,  Storia,  Un mare di amici

    Arrigo Petacco (Castelnuovo Magra, 7.8.1929 – Porto Venere, 3.4.2018)

    di Pancrazio “Ezio”Vinciguerra

    (Castelnuovo Magra, 7.8.1929 – Porto Venere, 3.4.2018)

    PER GRAZIA RICEVUTA

    Arrigo Petacco, storico e autore di molti saggi, ha pubblicato “La croce e la mezzaluna: Lepanto 7 ottobre 1571” (Mondadori 2005). La narrazione dell’epica battaglia, minuziosamente narrata, trasferisce al lettore un documento di elevato impatto per comprendere come il valore della storia sia da tributare all’azione degli uomini. Il libro di Petacco, oltre che di grande attualità, rappresenta un contributo importante alla reciproca conoscenza forse non facile, ma necessaria, tra due diverse culture.
    Più di quattro secoli fa, la Lega Santa Europea sconfiggeva in mare a Lepanto i Turchi. Una svolta nella storia del vecchio continente. La battaglia durò solo cinque ore, cinque ore che cambiarono il nostro destino: l’Europa non diventò una provincia turca e il Mediterraneo non si trasformò in un lago musulmano.
    A Lepanto nel 1571, l’Europa vittoriosa conservò la sua indipendenza e la sua tradizione. I turchi che sembravano invincibili, furono costretti ad arrestare la loro espansione verso occidente. L’Impero Ottomano e la Lega di Stati Europei, a Lepanto si giocarono tutto, per questo lo scontro non fu lungo ma straordinariamente violento.
    Si dice che la flotta cristiana e quella turca in battaglia assunsero rispettivamente le formazioni della croce e della mezza luna. Il coraggio sovraumano con cui i Cavalieri di Malta difesero la loro croce, la più odiata dei musulmani, fanno da sfondo all’eroismo di molti e all’avidità di alcuni. Nella battaglia servì anche l’ingegno umano per l’espediente del grasso spalmato sui ponti delle navi cristiane in modo da far scivolare i turchi all’arrembaggio.

    C’era fra i combattenti cristiani un soldato d’eccezione si chiamava Miguel Cervantes. Nel Don Chisciotte della mancia, qualche anno più tardi racconterà in forma allegorica e onirica il tramonto degli ideai cavallereschi che proprio a Lepanto ebbero l’ultima straordinaria consacrazione.
    Nell’anniversario della vittoria navale di Lepanto riportata dalla flotta cristiana e attribuita all’intercessione di Maria, fu istituita da papa Pio V la preghiera del santo Rosario.
    In realtà l’origine storica della preghiera risale al Medioevo un tempo questo in cui i salmi costituivano il punto di riferimento principale per chi pregava, ma rappresentavano anche un ostacolo insuperabile per coloro che non sapevano leggere.


    Si pensò allora di aggiungere alla preghiera dell’Ave Maria i misteri della vita di Gesù Cristo, allineati, uno dopo l’altro come grani di una collana divenendo quindi una preghiera per tutti, semplice ma profonda. Più tardi, nel 2002- 2003, san Giovanni Paolo II nell’anno del Rosario aggiunse alla preghiera del Rosario i misteri della luce che ci fanno contemplare alcuni momenti significativi della vita pubblica di Gesù.


    Occorre non disperdere questa preziosa eredità ritornando a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie. La famiglia che prega unita, resta unita.

    Battaglia di Lepanto
    Lo stendardo di Pio V e la Canzone dei Trofei di Gabriele D’Annunzio. 

    a cura Carlo Di Nitto
    Lo Stendardo di Pio V (o meglio, quello che ne resta) che sventolò a Lepanto sulla galea ammiraglia della squadra pontificia comandata da Marcantonio Colonna e da questi donato alla Cattedrale di Gaeta al suo ritorno da Lepanto.
    Così viene ricordato da Gabriele d’Annunzio nella sua:

    “Canzone dei Trofei”

    “O Gaeta, se in Sant’Erasmo sei
    a pregar pe’ tuoi morti, riconosci
    il Vessillo di Pio ne’ tuoi trofei,
    toglilo alla custodia perché scrosci
    come al vento di Lepanto tra i dardi
    d’Ali, mentre sul molo tristi e flosci
    sbarcano i prigionieri che tu guardi
    e che non puoi mettere al remo.”