Marinai di una volta

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    Antonio Santoro (31.7.1974 – 20.4.1995)

    di Vincenzo Santoro

    (31.7.1974 – 20.4.1995)

    … riceviamo e, con le lacrime agli occhi, orgogliosamente pubblichiamo.

    Buongiorno Ezio,
    carissimo fratello di Mare, questo è il mio amato figlio Antonio Santoro nato il  31 luglio 1974, deceduto appena ventenne il 20 aprile 1995 a seguito di un incidente.
    Se puoi pubblicare “nella tua rubrica per non dimenticare“ te ne sarei grato.
    Aveva davanti a se una splendida carriera militare, purtroppo il “destino“ è stato avverso
    Grazie e ti auguro sempre Buon Vento.
    Vincenzo

    Provengo da una famiglia di sottufficiali: io, il mio papà, mio figlio e mio fratello Sergente Vittorio Santoro Vittorio anche lui deceduto a 34 anni.
    Grazie che mantieni sempre vivo il ricordo dei nostri Marinai d’Italia.
    Attualmente ricopro l’incarico di vice presidente A.N.M.I. di Corsico-Abbiategrasso (MI).

    Dormi sereno piccola stella nel mare dell’Altissimo, cullato dalle onde della Sua immensa Misericordia Divina, onori.
    Colgo l’occasione per ringraziare Vincenzo Santoro per questo suo bellissimo, struggente e commovente ricordo del figlio, e dei suoi parenti marinai, nella banca della memoria per non dimenticarlo mai.
    Ricevi gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia Divina e grande anche come il tuo cuore fraterno e solidale di marinaio per sempre.
    Onori anche a te Vincenzo.
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    Lino Russo (Crotone, 16.1.1944 – 20.4.2020)

    di Antonio Zingali (*)

    (Crotone, 16.1.1944 – 20.4.2020)

    Capo di 1^ classe Np Lino Russo nasce a Crotone il 16.1.1944, amico fraterno, marinaio e pittore per passione.

    Cosa mi resterà di te, della tua navigazione terrena?

    Mi sento di raccontarlo anche a quelli che non ti hanno conosciuto (anche nome di tutta la grande famiglia dei marinai e gridare che occuperai per sempre un posto speciale nel mio cuore, nei nostri cuori di marinai per sempre.

    Anche se la tua vita non e’ stata lunga l’hai sicuramente vissuta intensamente e fuori dal comune, una vita straordinaria come la sua fine terrena, tra cielo e quel mare che hai lodato per tutta la vita e servito come sottufficiale dal 1962 al 1981.

    Te ne sei andato in solitudine, in una giornata uggiosa ma, per un attimo, il cielo sopra la nostra Crotone si è illuminato il 20.4.2020.

    Adesso riposa in pace fra i flutti dell’altissimo nell’infinito mare della Misericordia Divina colorando l’aldilà con quei colori che chiamavi Angeli.

    (*) per conoscere gli altri articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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    In ricordo del “Maestro” Santo Confessore (Buonvicino (CS), 20.4.1932 – Brindisi, 15.3.2022)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (Buonvicino (CS), 20.4.1932 – Brindisi, 15.3.2022)

    Scriviamo spesso di eroi, Ufficiali e Sottufficiali decorati o che si sono distinti in servizio e quasi mai di altre figure professionali che ci sono o ci sono state negli anni nella nostra organizzazione marinara. Oggi vogliamo ricordare un operaio specializzato che il 15 marzo è partito per l’ultima navigazione, si avete capito bene “navigazione”. Il “maestro” Santo Confessore ha lasciato il servizio nell’aprile del 1999 dopo 42 anni di ininterrotto servizio. Incominciò a lavorare agli inizi degli anni ‘50 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri a Brindisi e nel 1957, quando gli fu proposto l’assunzione a tempo indeterminato a bordo delle navi della Marina Militare, trasferì la famiglia a Taranto imbarcando nell’ottobre come cuoco civile su una nave appena entrata in servizio: la fregata Castore.
    L’unità fu ordinata ai cantieri italiani dagli Stati Uniti e poi assegnata all’Italia nell’ambito del MDAP (Mutual Defense Assistence Program) per conto della NATO. Quarta della classe dopo Canopo, Centauro e Cigno, il Castore fu classificato subito fregata mentre le prime tre furono inizialmente classificate come “avviso scorta” e riclassificate fregate con D.P.R. del 13 maggio 1957. Il Castore fu costruita nei cantieri navali di Taranto. Impostata il 14 marzo 1955, varata l’8 luglio 1956 ed entrò in servizio il 14 luglio 1957.

    F553 – Fregata A/S Castore

    Il maestro Confessore era a bordo del Castore la notte del 22 marzo 1965 quando, durante le manovre cinematiche di zigzagamento antisommergibile, per una errata manovra il Castore taglio la rotta di nave Etna e nonostante le manovre messe in atto la collisione fu inevitabile. L’Etna squarciò la poppa del Castore e persero la vita quattro membri dell’equipaggio: il Sottocapo Aristide Duse, il Marinaio Vittorio Celli ed i Marinai Domenico Franzese e Franco Pardini. Furono ritrovati i corpi solo dei primi due mentre gli altri risultarono dispersi in mare. Nave Castore fu rimessa in linea e successivamente radiata il 1° gennaio 1983. Affondò il 30 marzo 2001 al largo di Civitavecchia mentre veniva rimorchiata in Turchia per essere demolita.

    (https://www.lavocedelmarinaio.com/2018/03/22-3-1965-collisione-fra-le-navi-castore-e-etna/)

    Sbarcato dal Castore subito dopo l’incidente, dopo altri brevi incarichi, fu destinato sulla fregata Alpino raggiungendo la nuova unità nella sede dei cantieri navali di Riva Trigoso. L’imbarco sull’Alpino durò sino al 1972.

    F 580 – La Fregata portaelicotteri Alpino

    In particolare, con l’Alpino partecipò alla crociera in Atlantico dal 14 gennaio al 6 giugno 1973 in quella che per l’epoca fu la “più lunga navigazione ininterrotta” di Unità della nostra Marina Militare (496 ore di moto – 7315 miglia nautiche percorse). Avendo svolto anche la navigazione tra i ghiacci del Mare di Labrador, secondo tradizione, l’occhio di cubia fu dipinto di blu (Nave Alpino Naso Blu). L’atmosfera di stima, di amicizia ed anche di affetto che si creò a bordo durante la lunga navigazione atlantica è stata mantenuta fra alcuni componenti dell’equipaggio ed è stata oggetto di numerosi incontri fra alcuni dei componenti dell’equipaggio con il loro Comandante Giuseppe De Micheli.

    Ultimo raduno dei “Nasi Blu” (il primo da sinistra il maestro Confessore)
    https://www.lavocedelmarinaio.com/?s=naso+blu

    Dopo 15 anni di imbarco sulle unità navali nel 1972 e fu destinato a Brindisi presso il Comando della Terza Divisione Navale dove rimase sino al suo pensionamento.
    Ammiragli ed intere generazioni di Ufficiali e Sottufficiali, e spesso anche le rispettive famiglie, lo hanno sempre ricordato negli anni per la professionalità, l’onestà, la quotidiana assiduità con le quali svolgeva il suo compito, al fine di mantenere alta la tradizione di qualità ed eccellenza della mensa alla quale per tanto tempo si è dedicato. Di seguito quanto riportato sulla fotografia consegnatagli nel giorno del suo invio in pensione:

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    Vincenzo Falco (Boscoreale, 23.11.1903 – 19.4.1983)

    di Antonio Cimmino

    (Boscoreale, 23.11.1903 – 19.4.1983)

    Nato a Boscoreale il 23 novembre 1903 ed ivi deceduto il 19 aprile 1983.
    Servì la Patria imbarcato sulla regia nave Altair e fu decorato con la Croce di guerra al valor militare.
    La regia nave Altair era una torpediniera in servizio dal 1938 con compiti di posa mine, caccia anti sommergibili, vigilanza, scorta convogli per l’Africa Settentrionale impiegata sulla cosiddetta “rotta della morte” e poi per Albania, Grecia percorrendo 22.528 moglie nautiche in 119 missioni di guerra.
    Affondò per urto contro mine inglesi il 20 ottobre 1941 nel Golfo di Salonicco  (davanti al Pireo) perdendo 15 uomini dell’equipaggio.

    Dello stesso argomento sul blog:
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2022/10/20-10-1941-mario-pomella-e-laffondamento-della-regia-nave-altair-3/

  • C'era una volta un arsenale che costruiva navi,  Curiosità,  Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Storia

    19.4.1942, varo della regia nave Groppo

    di Antonio Cimmino

    …a Castellammare di Stabia c’era un arsenale che costruiva navi, e adesso?

    La regia torpediniere Groppo fu varata a Castellammare di Stabia il 19.4.1942.
    La nave fu devastata a Messina il 25.5.1943 da un violento bombardamento aereo americano.

    Giuseppe Esposito e Anna Marchesini
    di Daniele De Pascalis

    Buongiorno, sento il desiderio di porvi all’attenzione un fatto accaduto l’altra notte a mia mamma.
    Anna Marchesini di Terre del Reno in provincia di Ferrara.
    Ho voluto cercare, per curiosita’, su internet se avessi avuto corrispondenza di quello che mi ha raccontato, e con grande sorpresa , SI.
    Il giorno 16/04/21, durante la notte, fa un sogno.
    “Ricorda perfettamente di trovarsi sul lungomare di Taranto, davanti a se’ vede tantissime navi, ma sono navi del passato; navi da guerra per la precisione.
    A un certo punto vede avvicinarsi un giovane, moro, coi baffi, sopracciglie pronunciate, che la saluta.
    Mia mamma risponde al saluto e gli chiede se avesse bisogno di qualcosa.
    Lui la guarda e indicando una nave da guerra esclama “domani mi imbarco su quella”; le allunga due foto in cui e ritratto e le chiede di essere ricordato!
    Mia mamma le prende, le guarda, le gira e dietro trova scritto :
    Giuseppe Esposito 1942 …. poi si sveglia”
    E’ incredibile, ma Giuseppe Esposito e’ esistito, era lui nella fotografia che anche voi avete pubblicato (lo ha riconosciuto subito), il 1942 e’ l’anno scritto nel retro della fotografia e…..ironia della sorte, oggi che vi scrivo, e’ il 19 aprile….il giorno del varo.
    Dovevo condividere questo con qualcuno e avendovi trovato nelle ricerche, pensavo giusto raccontarvelo.
    Ci piacerebbe sapere se c’e qualcosa che volesse dirci proprio in occasione dell’anniversario, e forse solo voi potrete sapere qualcosa di piu’ in merito.
    Intanto lo ricordiamo volentieri…proprio come ha desiderato fosse fatto.
    Se avrete piacere di parlare con mia mamma contattatemi via mail.
    Grazie
    Daniele
    (mail ricevuta in data 19.4.2021 alle ore 15.47 direttamente sul blog al seguente articolo
    https://www.lavocedelmarinaio.com/2018/09/11-9-1943-giuseppe-esposito/ che per opportuna e doverosa conoscenza verso i lettori ripropongo di seguito in orginale unitamente all’articolo cui si fa riferimento) 


    Giuseppe Esposito  (Castellammare di Stabia (Napoli), 15.3.1921 – Dispeprso)
    di Antonio Cimmino

    Il marinaio elettricista Giuseppe Esposito, nasce a Castellammare di Stabia (Napoli) il 15.3.1921.
    Imbarcato sulla regia torpediniere Groppo, varata a Castellammare di Stabia il 19.4.1942, dopo che la nave fu devastata a Messina il 25.5.1943 da un violento bombardamento aereo americano, fu destinato nell’isola di Rodi, alla stazione radio Monte Profeta Elia.

    Dopo l’8 settembre 1943, i militari presenti sull’isola persero le armi contro i tedeschi.
    Giuseppe Esposito fu probabilmente ucciso nella cosiddetta Battaglia di Rodi.
    Il suo corpo non fu mai trovato.

    Di seguito la mia risposta alla mail:

    Ezio Vinciguerra eziovinciguerra@gmail.com

    17:01 (1 ora fa) 

    depascalis.d
    Buonasera signora De Pascalis,
    abbiamo letto con attenzione e emozione la sua mail che ha dell’incredibile.
    Le chiediamo il permesso se possiamo pubblicarla, a sua firma, così come sul blog www.lavocedelmarinaio.com e, se fosse possibile, una piccola foto di Lei o della sua mamma che acclari quanto enunciato nella mail.
    Un abbraccio grande come il mare della Misericordia Divina
    Ezio Vinciguerra
     

     

    La risposta del signor De Pascalis

    LA FOTO DELLA SIGNORA ANNA MARCHESINI