Le parabole e ritratti di Toty Donno

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    Grazie Mamma

    di Toty Donno

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comMamma, non basterebbero inchiostro e carta per esprimerti tutta la felicità e la gratitudine, per quello che rappresenti e fai per noi. Dolce Mamma che preghi continuamente per noi peccatori… Tu che sei beata per aver accolto la Parola del Figlio tuo regalaci queste beatitudini perché anche in noi risplenda la volontà di Dio. Tu che sei stata rivestita dal Padre di Spirito Santo fa’ che anche noi possiamo essere rivestiti dello stesso splendore per vivere questa nostra esistenza da Figli di Dio. Fa’ che i nostri occhi possano vedere le meraviglie di Dio. Dona sapienza ai genitori affinché possano aiutare a crescere i figli non solo in età, ma anche in sapienza e grazia, e possano aiutarli ad occuparsi della volontà di Dio. Grazie, Mamma, per le carezze che fai ai bambini, per la forza e la consolazione che doni ai malati, per il sostegno che dai a chi è triste e sfiduciato. Ave Mamma, in te riponiamo tutta la nostra speranza, o Madre di Dio e Madre nostra: custodiscici sotto il tuo Manto. Amen.

    Madonna con Bambino dipinto di Toty Donno (diritti riservati dall'autore) per gentile concessione a www.lavocedelmarinaio.com

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    Tra gioia e dolore

    di Toty Donno

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comLa vita è gioia e dolore. Ma solo se ci sono entrambi, si può chiamare vita. Sin dalla prima nascita vive con noi un compagno invisibile, che spesso rimane nascosto, incapace di uscire dalla giungla delle sensazioni fisiche, e affiora soltanto quando siamo noi a liberarlo, a portarlo alla luce. E’ l’Angelo custode, colui che accompagna i nostri passi, colui che ci tende la mano quando andiamo giù, colui che ama il nostro essere più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non temiamo il male, non affliggiamoci, perché non siamo mai da soli c’è un Angelo al nostro fianco, nella gioia e nel dolore perché la vita è gioia e dolore.

    angelo del mare

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    Il male

    a cura di Toty Donno

    Perché il male? Padre perché?

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comPadre, perché ci permetti di compiere il male?
    Perché non fermi la mano degli assassini, dei ladri, dei violenti?
    Perché non blocchi quelli che dichiarano guerra, quelli che corrono troppo forte e i pirati della strada, quelli che sfruttano i bambini?
    Perché non porti via il cibo a chi mangia troppo?
    Perché non togli i vestiti a chi non sa più dove metterli?
    Perché non cambi la testa a coloro che sbagliano, ai genitori che abbandonano i figli, agli sposi che smettono di amarsi?
    Perché non sbatti per terra i prepotenti, non chiudi la bocca ai chiacchieroni, non smascheri i bugiardi?
    Padre, perché?
    Sì, Padre, lo so: tu ci hai creati a tua immagine: capaci di capire, capaci di scegliere, capaci di decidere, capaci di sbagliare.
    Tu ci hai creati liberi, anche di dirti di no.
    Perché, se non avessimo potuto dirti di no non avremmo neanche potuto dirti di sì, e saremmo stati come burattini nelle tue mani.
    Ma tu non sei un burattinaio.
    Tu sei un padre, sei il Padre.
    Però, Padre, aiutaci un po’ di più a essere tuoi figli.

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    Per chi ti vuole bene

    di Toty Donno

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comCammina con chi ti vuole bene ma non stargli mai davanti perché non ti accorgeresti, se per caso si fermasse per qualche difficoltà…
    Non stargli mai dietro, perché nei momenti più felici non riusciresti a vedere la gioia sul suo volto
    e nei momenti più tristi non vedresti le sue lacrime…
    Camminagli accanto, ma in silenzio, in modo che la tua presenza non diventi un intralcio, ma ricordati che standogli accanto potrai vivere tutte le emozioni che vive e se si dovesse fermare potrai fermarti a soccorrerlo…
    Non essere mai un peso per chi ti vuole bene, ma una felice compagnia nel cammino della sua vita.

    Toty Donno e consorte per www.lavocedelmarinaio.com

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    Preghiera della mamma

    a cura di Toty Donno
    Carlo Di Nitto 

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comSignore, Ti affido i miei figli: veglia su di loro. Li ho cresciuti nella tua conoscenza, ho fatto loro conoscere ed amare il Tuo Amore. Ora sono cresciuti, si sono a poco a poco staccati da me. Sono Persone.
    Ho cercato con impegno attento, di abituarli a fare a meno di me. Di me, non di te, Signore. Tu me li avevi donati e affidati, io li ho cresciuti nel Tuo nome. Ora sono io che li affido a Te. A Te che li puoi seguire dovunque. Meglio di quanto non abbia mai potuto fare io.
    Signore, io non ti prego di allontanare da loro le difficoltà; ma fa’ che essi trovino in Te la forza per superarle: esse li matureranno.
    Non Ti prego di allontanare da loro i pericoli, ma fa’ che essi li sappiano affrontare con coraggio e bontà: essi li faranno uomini. Non Ti prego di evitare loro le delusioni della vita, ma di conservare loro la speranza e la fede: con esse potranno rendere il mondo migliore. E se non mancherà loro, Signore, certamente la loro parte di dolore quotidiano, da’, loro, Ti prego, la forza di unirlo a quello del Tuo divin Figlio, di offrirlo a Te: esso li farà santi.
    Veglia, ti prego, sui miei figli.

    La mamma marinaia Di Nitto per www.lavocedelmarinaio.com

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    Il pagliaccio

    a cura di Toty Donno

    ovvero l’abito non fa il…

    Toty Donno per www.lavocedelmarinaio.comUn circo fermo in uno spiazzo alla periferia del paese, durante la rappresentazione, prese fuoco. Il clown, già abbigliato per lo spettacolo, corse a cercare aiuto. Arrivò affannato nella piazza del villaggio e prese a supplicare i paesani:
    – “Correte presto! Il circo sta bruciando!”
    Ma la gente prese le grida del pagliaccio come un abile trucco del mestiere per attirare gente allo spettacolo, per cui lo applaudiva, ridendo fino alle lacrime.
    – “Se non lo fermiamo subito, il fuoco attaccherà i campi di grano maturo ed arriverà al paese!”, gridava il clown e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando che non si trattava affatto di una finzione,di un trucco, ma di un’amara realtà.
    Il suo pianto intensificava le risate:
    – “Bravo!”, esclamavano, “Sei un vero attore!”.
    Così il fuoco avanzò tranquillamente: divorò il circo e tutte le case del villaggio.

    Morale: Perché badiamo ai vestiti e non alle persone? Crediamo alle cravatte e non alle idee e spesso i giovani sposano un abbigliamento, non una persona.

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