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Grazie Mamma
di Toty Donno
…a tutte le mamme
Mamma, non basterebbero inchiostro e carta per espr
imerti tutta la felicità e la gratitudine, per quello che rappresenti e fai per noi. Dolce Mamma che preghi continuamente per noi peccatori… Tu che sei beata per aver accolto la Parola del Figlio tuo regalaci queste beatitudini perché anche in noi risplenda la volontà di Dio. Tu che sei stata rivestita dal Padre di Spirito Santo fa’ che anche noi possiamo essere rivestiti dello stesso splendore per vivere questa nostra esistenza da Figli di Dio. Fa’ che i nostri occhi possano vedere le meraviglie di Dio. Dona sapienza ai genitori affinché possano aiutare a crescere i figli non solo in età, ma anche in sapienza e grazia, e possano aiutarli ad occuparsi della volontà di Dio. Grazie, Mamma, per le carezze che fai ai bambini, per la forza e la consolazione che doni ai malati, per il sostegno che dai a chi è triste e sfiduciato. Ave Mamma, in te riponiamo tutta la nostra speranza, o Madre di Dio e Madre nostra: custodiscici sotto il tuo Manto. Amen.
Grazie mamma
di Toty DonnoGrazie mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me,
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma,
invisibile ma sempre presente. -
Il senso della Croce
a cura Toty Donno
Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva:
– “Ma chi l’ha detto che ognuno deve portare la sua croce? Possibile che non esista un mezzo per evitarla? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani! La vita è fin troppo piena di problemi!
Basta! Dopotutto si vive una volta sola! D’ora in avanti penserò soltanto a mangiare, bere, divertirmi e viaggiare! Io so cosa devo fare per essere felice!”
E così fece.
Una notte Dio gli rispose con un sogno. Vide che la vita degli uomini sulla terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle. Lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l’altro. Anche lui era nell’interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale. Dopo un po’ si accorse che la sua croce era troppo lunga: per questo faceva tanta fatica ad avanzare.
– “Sarebbe sufficiente accorciarla un po’ e tribolerei molto meno “, si disse.
Si sedette su un paracarro e, con un taglio deciso, accorciò d’un bel pezzo la sua croce.
Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più spedito e leggero. E senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione degli uomini.
Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però incominciava la “terra della vita riuscita e della felicità eterna”. Era una visione incantevole quella che si vedeva dall’altra parte del burrone. Ma non c’erano ponti, né passerelle per attraversare. Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l’appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra. Le croci sembravano fatte su misura:congiungevano esattamente i due margini del precipizio.
Passavano tutti. Ma non lui.
Aveva accorciato la sua croce e ora essa era troppo corta e non arrivava dall’altra parte del baratro.
Si mise a piangere e a disperarsi:
– “Ah, se l’avessi saputo…”
Ma, ormai, era troppo tardi e lamentarsi non serviva a niente…
Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.
Chi cercherà di conservare la sua vita la perderà.
Chi avrà perduto la propria vita per me, la ritroverà. -
Il bello della barca … sono io
a cura Toty Donno
Ciao Ezio, questa maglietta era in una vetrinetta in vendita a Otranto. Appena l’ho vista mi sono ricordato di te, ed ho pensato di salutarti in questo modo penso originale, qui il tempo si è messo a nuvoloso con poca pioggia, tira un vento forte di scirocco. Ti mando un abbraccio fraterno amico mio, sperando che questo mio messaggio ti trovi in ottima forma e salute, ciao fratello…..stammi bene.
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Meglio in barca che a …lavorare!
a cura Toty Donno
Ciao Ezio, erano in una vetrinetta in vendita a Otranto. Appena le ho viste mi sono ricordato di te, ed ho pensato di salutarti in questo modo penso originale, qui il tempo si è messo a nuvoloso con poca pioggia, tira un vento forte di scirocco. Ti mando un abbraccio fraterno amico mio, sperando che questo mio messaggio ti trovi in ottima forma e salute, ciao fratello…..stammi bene. - Attualità, Curiosità, Le parabole e ritratti di Toty Donno, Marinai, Navi, Racconti, Sociale e Solidarietà
L’amicizia dei marinai
di Toty Donno
L’amicizia dei marinai, è quel porto confortevole che ti accoglierà sempre a braccia aperte, sia nella bonaccia che nella tempesta. Questo indissolubile legame si rafforzerà nel tempo perché i marinai sono pronti a condividere con te gioie e dolori, perché gli amici marinai, i veri amici, in fin dei conti, non sono altro che una tua seconda famiglia e una volta marinai, marinai per sempre.
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Il Capitano
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Lettera a Gesù: Signore sono un giudice e faccio rispettare le leggi
Signore, io sono un giudice e faccio rispettare le leggi.
Dopo la laurea sono partito con le idee chiare, volevo essere imparziale, poi… Signore lo sai anche tu come vanno certe cose. Mi sono accorto molto presto che i grandi delinquenti sono difesi da ottimi avvocati e se la cavano sempre con poco, di solito per un cavillo. Invece la povera gente, i “ladri di polli” per intenderci, pagano pesantemente: perché bisogna risparmiare sulle indagini, perché non hanno amici potenti, perché non hanno i soldi per corrompere i giudici. Ci sono caduto anch’io. Quando ho capito di avere un po’ di potere mi sono scatenato, non ho più ascoltato la mia coscienza, non ho guardato in faccia a nessuno. E ho fatto carriera per meriti. Non mi bastava la ricchezza, non mi bastava dimenticarmi di Dio. Ho voluto mettermi al suo posto, diventare l’arbitro.
Oggi tu sei condannato dalle nostre leggi.
La tua condanna la pronuncio io e mi mette in crisi. Per la prima volta dopo tanti anni vedo uomini vicino a me, non solo pratiche. Chi sono io per pronunciare sugli altri un giudizio definitivo?
Io che avrei dovuto essere un pallido riflesso della tua giustizia sono in realtà un uomo meschino e presuntuoso.
Non voglio finire così.
Oggi mi sono ricordato di Te, guardando negli occhi un poveretto arrestato perché aveva rubato del pane e l’ho assolto. Ti prego Signore abbi misericordia di me. Aiutami a ricominciare. Aiutami ad essere un uomo giusto.Dal Vangelo di Luca
Pilato voleva liberare Gesù. Perciò lo disse di nuovo ai presenti. Ma essi gridavano ancora più forte “In croce, in croce!”. Per la terza volta Pilato dichiarò “Ma che male ha fatto quest’uomo? Io non ho trovato in lui nessuna colpa che meriti la morte. Perciò lo farò frustare e poi lo lascerò libero”.
Essi però insistevano a gran voce nel chiedere che Gesù venisse crocifisso. Le loro grida diventarono sempre più forti.
Alla fine Pilato decise di lasciar fare come volevano. Avevano chiesto la liberazione di Barabba, e Pilato lo liberò. Invece consegnò Gesù alla morte come essi volevano.