Fotografi di mare

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    George Mendonsa (Newport, 19.2.1923 – Sunday in Middletown, 18.2.2019)

    a cura Pancrazio “Ezio “Vinciguerra

    George Mendonsa, è il marinaio statunitense che tutti ricordiamo per la celebre foto, scattata il 14 agosto 1945 a Times Square dal fotografo Alfred Eisensdatedt della rivista “Time”, mentre bacia ardentemente una ragazza, Greta Zimmer Friedman, non appena saputo dell’annuncio della fine della Seconda Guerra Mondiale,
    La foto del bacio a Times Square fu pubblicata sulla rivista “Life” il 27 agosto del 1945 ed ha fatto il giro del mondo, resistendo fino ai giorni nostri. Riprodotta in copie di cui ormai non si tiene più il conteggio, è diventata immagine di culto. E’ stata realizzata anche una statua della celebre coppia, alta ben 7 metri e, molte copie, sono state erette in altre città del mondo, immortalando questo momento di gioia.
    Greta Zimmer Friedman, è deceduta nel 2016 all’età di 92 anni mentre George a 95 anni.
    I due non si conoscevano affatto prima del momento immortalato dal fotografo.

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    La carta d’identità dei marinai

    di Enrico Vardanega
    (nuovo collaboratore di talento, così menziona sul gruppo Facebook lavocedelmarinaio)

    Buon sangue non mente,
    nostromo diceva sempre:
    non tatuatevi per far vedere che siete marinai, non serve”.
    Lo diceva anche perché:  agli altri potrebbe dare fastidio mentre a voi basta una crociera per far vedere che siete marinai. Quando tornerete vi riconosceranno subito solo guardandovi nel viso e capiranno anche i patimenti subiti nelle traversate”.

    Ma il più delle volte si disubbidiva perché ci si voleva scavare nella pelle che eravamo diventati veri lupi di mare.
    È così diventò la carta d’identità marinara.

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    Maestrale

    di Eugenio Montale
    foto Carlo Di Nitto

    MAESTRALE ….

    “… Una carezza disfiora

    la linea del mare e la scompiglia

    un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora

    il cammino ripiglia.

    Lameggia nella chiarìa

    la vasta distesa, s’increspa, indi si spiana beata

    e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia

    vita turbata….”

    Eugenio Montale (1896 – 1981) da “Maestrale” 

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    Conchiglia (Carlo Di Nitto)

    di Carlo Di Nitto

    …dal musco materno
    lontana riposi,
    riposi marmorea
    dell’onde già figlia,
    ritorta conchiglia.
    Occulta nel fondo
    d’un antro marino,
    del giovane mondo
    vedesti il mattino;
    vagavi co’ nautili,
    co’ murici a schiera,
    e l’uomo non era.

    …”Osservate con quanta previdenza la Natura, madre e artefice del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché la vita umana non fosse del tutto improntata a malinconica severità. Se i mortali si fossero guardati da qualsiasi rapporto con la saggezza, e avessero vissuto sempre sotto la mia insegna, la vecchiaia neppure ci sarebbe stata, e avrebbero goduto felici di un’eterna giovinezza…
    La vita non è altro che un gioco della follia“.
    Erasmo da Rotterdam