Che cos'è la Marina Militare?

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    18.10.1907, la conferenza sugli armamenti (Aja 15.6 – 18.10.1907)

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Il 15 giugno 1907, inizia all’Aja la Conferenza internazionale per la pace sulla riduzione degli armamenti.

    Si concorda, dopo 4 mesi di discussioni, il riconoscimento del principio dell’arbitrato obbligatorio, l’istituzione di una corte internazionale permanente di giustizia arbitrale e l’istituzione di una corte internazionale delle prede marittime; furono più precisamente definiti i diritti e i doveri dei neutri nella guerra terrestre e navale.
    Restavano insolute o quasi le gravissime questioni della riduzione degli armamenti e dell’arbitrato obbligatorio.
    Ancora oggi si discute …nessuno indietro: ogni riferimento è puramente voluto!

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    13.10.2012, Gran Premio automobilistico dell’India … per non dimenticare mai!

    di Pancrazio Ezio Vinciguerra, Salvo Micciché e Giulio Terzi

    Signor Ministro,
    in occasione del Gran Premio automobilistico dell’India che si correrà presso il Buddh International Circuit il prossimo 28 ottobre, la prego di considerare la possibilità di far applicare adesivi di colore giallo a forma di fiocco sulla carrozzeria delle autovetture della Ferrari, per manifestare solidarietà nei confronti dei nostri Militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone illegalmente detenuti in India da ormai oltre otto mesi.
    Grazie per la sua cortese attenzione.

    Il ministro Giulio Terzi ha gentilmente risposto alla proposta lanciata dall’amico Ezio Pancrazio Vinciguerra (e condivisa da me ed altri sulla bacheca del ministro) in merito a un forte segnale, simbolico ma forte, per ricordare al mondo intero la vicenda dei due marò illegalmente detenuti in India, durante il gran premio che si correrà in India. Ringraziamo il ministro per aver preso in considerazione la proposta, sperando che la Ferrari (azienda privata, come giustamente sottolinea Giulio Terzi di Sant’Agata) possa far sua la proposta e attuarla con orgoglio italiano. Grazie Ezio, grazie Ministro.
    Salvo Miccichè

    Salve a tutti, in molti negli ultimi giorni hanno postato sulla mia bacheca Facebook inviti a dare un segnale forte sulla vicenda Marò in occasione del prossimo Gran Premio dell’India, che si svolgerà se non ricordo male domenica 28 ottobre. L’idea, riportata dall’articolo che linko, è di portare una testimonianza (ulteriore) per sottolineare quanto ci sta a cuore questa vicenda. La questione è già all’attenzione della Scuderia Ferrari, in quanto molti di voi hanno scritto anche sulla loro bacheca. Ferrari è un’azienda privata, e si muove in totale autonomia, non sono in alcun modo nella possibilità di decidere io per loro. In ogni caso ci tenevo ad aprire questo thread specifico per riunire tutti i vostri post e dare maggiore evidenza al tema…

    https://www.lavocedelmarinaio.com/…/lettera-al-signor…/

    Giulio Terzi

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    Salvo Cannizzo (4.10.1975 – 17.9.2012)

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    (4.10.1975 – 17.9.2012)

    Oggi si celebrerà a Catania, presso la Parrocchia della Resurrezione del Signore 
viale Castagnola (quartiere Librino), la Santa Messa per ricordare la scomparsa di Salvo Cannizzo.
    Il Marinaio era malato di cancro, contratto presumibilmente a causa del contatto con l’uranio impoverito nel 2006. 
Congedato nel 2011 con una pensione di 769 euro al mese, si era incatenato davanti l’ufficio di rappresentanza della Regione Siciliana a Catania, lasciando inascoltato il suo messaggio:
    “Come posso vivere? 350 euro li verso alla mia ex moglie per il mantenimento delle nostre tre figlie e altri 350 li pago di affitto. Bisogna fare qualcosa per evitare che i miei compagni del Battaglione San Marco, che erano con me e sono stati a contatto con l’uranio impoverito, muoiano nel silenzio dello Stato che ci ha abbandonato“.
    Di seguito il suo testamento:
    ”Non posso scegliere come vivere, però posso scegliere come morire, per questo ho deciso di non sottopormi più a chemioterapia”.

    
E’ attivo su facebook un gruppo per ricordare la sua memoria
.
    https://www.facebook.com/groups/421421037917152/?fref=ts

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    Giovanni Barbini (Venezia, 25.6.1901 – Rosignano Marittimo, 25.9.1998)

    a cura  Andrea Trincas

    (Venezia, 25.6.1901 – Rosignano Marittimo, 25.9.1998)


    Giovanni Barbini nasce a Venezia il 25 giugno 1901, diplomato all’Istituto Nautico di Venezia nel 1921, viene chiamato nella Regia Marina per svolgere il servizio militare.
    Viene nominato Guardiamarina nel 1922 e nel giugno del 1923 si rafferma intraprendendo così la carriera militare.

    Nel marzo del 1927 viene promosso Sottotenente di Vascello e Tenente di vascello nel novembre 1936.
    Il 19 novembre 1939 assume il comando della regia torpediniera Angelo Bassini.
    Nel 1940 assume il comando della regia torpediniera Nicola Fabrizi.

    Nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1940 la regia nave Fabrizi, mentre scortava un convoglio nell’Adriatico meridionale, viene attaccata da quattro incrociatori leggeri e due cacciatorpediniere inglesi. Nella battaglia che ne seguì, la nave contrattaccò nel tentativo di attirare il fuoco nemico e  fu gravemente danneggiata ma l’eroico equipaggio al comando di Giovanni Barbini si portò fino a Valona

    Nella battaglia Giovanni Barbini fu gravemente ferito e, nonostante le gravi perdite di sangue da una gamba ferita, rifiutò l’aiuto del per sodale sanitario di bordo fino, per l’appunto, la su a nave raggiunse il porto.

    Per quanto sopra, per la sua risoluta difesa del convoglio di fronte a un nemico superiore, Giovanni Barbini fu insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare.

    In seguito fu trasferito al Dipartimento Navale di Venezia e fu promosso Capitano di corvetta.
    Aderì alla Repubblica Sociale Italiana, e fu nominato Podestà di Venezia fino al 1945.
    Nel marzo 1947, a richiesta, transita nell’ausiliaria.
    Nel settembre del 1952  viene richiamato in servizio in Sardegna, assume il comando di nave Ebe e ritorna  al Comando Navale Autonomo di Venezia.


    Nel febbraio 1955 passa nella riserva, anche se rimane in servizio attivo fino al luglio 1956, in qualità di direttore della Fondazione Cini e comandante della nave da addestramento Giorgio Cini.
    Il 1° luglio 1961 fu promosso Capitano di vascello.
    Morì a Rosignano Marittimo il 25 settembre 1998 (*).

    Il 31marzo 2006 la città di Cagliari gli  dedica una via sul mare.

     

    Notizie tecniche/storiche regia nave Nicola Fabrizi (fonte www.agenziabozzo.it)

    Nome

    Nicola Fabrizi

    Tipo

    cacciatorpediniere dal 1918 al 1929
    torpediniera dal 1929 al 1953
    dragamine dal 1953 al 1957

    Classe

    Giuseppe La Masa

    Unità

    Giuseppe La Masa
    Angelo Bassini
    Agostino Bertani  (dal 1921 Enrico Cosenz)
    Benedetto Cairoli
    Giacinto Carini
    Nicola Fabrizi
    Giuseppe La Farina
    Giacomo Medici

    Cantiere

    Odero – Sestri Ponente, Genova

    Impostazione

    1° settembre 1916

    Varo

    18 luglio 1917

    Completamento

    1918

    Servizio

    12 luglio 1918

    Dislocamento

    normale 840 t
    pieno carico 875 t

    Dimensioni

    lunghezza 73,5 m
    larghezza 7,3 m
    immersione 3 m

    Motore

    2 turbine a vapore
    4 caldaie
    potenza 16.000 hp
    2 eliche

    Velocità

    30 nodi

    Autonomia

    2.230 miglia a 13 nodi

    Combustibile

    nafta 150 tonn.

    Protezione

    //

    Armamento

    4 cannoni da 102 mm / L canna 45 calibri
    2 cannoni da 76 mm / L canna 30 calibri
    4 tubi lanciasiluri da 450 mm

    Equipaggio

    99

    Disarmo

    //

    Radiazione

    1° febbraio 1957

    Destino

    demolita 1957

    Note tecniche

    Derivate dalla classe Rosolino Pilo, erano attrezzate per l’utilizzo come posamine, lancio di torpedini da getto e dragaggio in corsa.
    Nel 1940 l’unità fu portata in cantiere per essere rimodernata. I lavori di modifica comportarono la sostituzione dell’armamento con la rimozione di tre cannoni da 102 mm, la sostituzione dei pezzi da 76 mm con 8 mitragliere da 20 mm e la sostituzione di due tubi lanciasiluri da 450 mm con 3 da 533 mm.
    Alle due unità sopravvissute al secondo conflitto mondiale venne montato un cannone da 102mm/L35, due mitragliere binate antiaeree da 20mm ed un impianto per il dragaggio mine.

    Note storiche

    Il 3 novembre 1918 una formazione composta dalla RN Giuseppe La Masa e dai cacciatorpediniere AudaceGiuseppe Missori e Nicola Fabrizi salpò da Venezia per Trieste.
    A queste unità si aggregarono le torpediniere Climene e Procionesalpate da Cortellazzo e la formazione gettò le ancore nel porto di Trieste alle 16.10.
    Il Generale di Corpo d’Armata Carlo Ilarione Petitti di Roreto, imbarcato sulla Giuseppe La Masa, proclamò solennemente l’annessione della città all’Italia.
    Nel 1929 l’unità fu declassata a torpediniera, alternando compiti nella Flotta a periodi di disponibilità.
    Il 10 giugno 1940, all’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, la Fabrizi faceva parte insieme alle gemelle Giacomo MediciAngelo Bassini ed Enrico Cosenz alla VII Squadriglia Cacciatorpediniere di base a Brindisi.
    L’11 novembre 1940 salpava da Valona in servizio di scorta ad un convogli composto dai mercantili PremudaCapo VadoAntonio Locatelli e dal piroscafo Catalani.
    Poche ore dopo il convogli venne intercettato dagli incrociatori britannici OrionAjaxSydney scortati dai caccia Nubian e Mohawk.
    Dopo scambio di colpi, nonostante il coraggioso comportamento della Nicola Fabrizi, lanciatasi al contrattacco, il convoglio venne interamente affondato e l’unità, danneggiata, dovette riparare a Valona. Nel combattimento ebbe 15 morti e 17 feriti.
    Nel 1941 l’unità fu sottoposta ai lavori; vennero rimossi due cannoni da 102 mm, sostituiti i pezzi da 76 mm con 6 mitragliere da 20 mm ed eliminati due tubi lanciasiluri da 450 mm.
    Rimessa nel servizio di scorta, il 7 settembre 1941 portò da Napoli a Messina i mercantili Spezia e Livorno.
    Il 21 settembre 1943 le gemelle Nicola Fabrizi e Giacinto Carini si consegnarono agli Alleati a Malta.
    Il 5 ottobre le due unità salparono da Malta per tornare in patria, utilizzate principalmente nei servizi di scorta lungo le coste dell’Italia meridionale sino al termine del conflitto.
    Nel 1953 la Nicola Fabrizi venne declassata a dragamine con l’identificativo M 5333.
    1.2.1957 venne radiata e passò alla demolizione.
    Motto: Pari ai cimenti superiore alla fortuna

    (*) Nel giorno del funerale di Giovanni Barbini il Gazzettino di Venezia pubblicò il seguente articolo: