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    22.3.2024, “Giornata mondiale dell’acqua”

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Il mondo è sporco fuori, figuriamoci quanto siamo sporchi noi dentro. Non riusciamo più a cogliere il vero senso della vita e cioè il rispetto per la vita stessa nelle sue varie forme animale e vegetale, terrestre o marina. Produciamo tanta spazzatura: troppa! Ma ci siamo mai chiesti dove va a finire tutta questa spazzatura?

    Incredibile, ma vero, la più grande discarica del mondo si trova in mare. Milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da ogni parte del mondo formano un’enorme isola nell’Oceano Pacifico. I rifiuti, a causa di particolari correnti, si sono radunati in una zona situata più o meno tra il Giappone e la costa occidentale degli Stati Uniti, non lontano dalle paradisiache Hawaii e ora formano quella che è chiamata la “Great Pacific Garbage”. Stiamo parlando di un fronte di centinaia di chilometri di immondizia che si allarga sempre più. Non si tratta semplicemente di plastica galleggiante, ma di un minestrone di spazzatura semitrasparente che galleggia proprio sotto la superficie del mare e per questo motivo non è rilevabile dalle foto satellitari. Da sempre la spazzatura che finisce in mare si degrada, certo ogni componente ha i propri ritmi e tempi di degradazione, ma la plastica è indistruttibile, tanto che nell’isola galleggiante sono stati ritrovati “reperti” databili a mezzo secolo fa. Questo eco-mostro si può definire la più grande zona di accumulazione degli scarti della nostra società; ogni cosa che galleggia nel Pacifico si concentra in questa area dopo aver fluttuato nei mari per anni o decenni e forma una densa melma di rifiuti nella quale si possono talvolta distinguere buste di plastica, contenitori di detersivo, palloni da calcio, bottiglie di plastica e altri segni della nostra “civiltà”.
    Tutto il resto è sminuzzato in minuscole parti che rendono l’acqua in questa area così densa come fosse una zuppa.
    La misura totale della Great Pacific Garbage non e’ ancora nota: si parla di 700mila/15 milioni di kmq, con una profondità di 30 metri. La sua dimensione si stima sia tra lo 0,41% e l’8,1% dell’intero Oceano Pacifico, da 2 a 50 volte la nostra amata Italia, con oltre 3,5 milioni di tonnellate di detriti. Formatasi tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, e’ costituita per l’80% da plastica e rifiuti provenienti soprattutto dalle coste dei Paesi rivieraschi: sia dal nord (Mare di Bering) dove la Russia scarica un’enorme quantità di materiali tossici ed inquinanti, che dalle coste degli Stati Uniti d’America, del Giappone e della Cina. Le correnti marine raccolgono i detriti lungo la costa dei continenti e li concentrano al centro dell’oceano.
    L’enorme quantità di spazzatura si e’ fotodegradata negli anni, spaccandosi in miliardi e miliardi di piccoli pezzi, fino a raggiungere le dimensioni dei polimeri che la compongono. Difficili da raccogliere, questi “pezzettini di inquinamento” sono entrati nella catena alimentare dei pesci e dei molluschi, tanto che in alcuni campioni di acqua marina, prelevati nel 2001, la quantità di plastica superava di sei volte quella dello zooplancton (la vita animale dominante dell’area). La fotodegradazione della plastica produce delle particelle che assomigliano a zooplancton, ed ingannano le meduse che se ne cibano, causandone l’introduzione nella catena alimentare. Questo continente sintetico, conosciuto anche col nome di “Pacific Trash Vortex” è un gorgo di pezzi di plastica che rotea, crescendo in maniera esponenziale tenuto insieme dalle correnti oceaniche che formano il “Vortice Subtropicale del Nord Pacifico”.
    Il fenomeno, del quale nessuna Nazione vuole assumersi né la responsabilità né la gestione o il tentativo di smaltimento, sta lentamente modificando anche il corso delle correnti oceaniche, così importanti per l’equilibrio climatico del nostro piccolo pianeta.
    Solo associazioni, enti privati e biologi marini dell’Università di San Diego si sono interessati al problema e per valutare l’impatto ambientale della discarica marina sulla flora e sulla fauna della zona e studiare possibili opere di bonifica.

    Siamo di fronte ad un nuovo continente: “il settimo continente”, il continente dell’indifferenza, il continente della miseria umana, un altro continente di spazzatura. Quando finiremo di non avere più vergogna, finirà il mondo.

    Se il mare è sporco, figuriamoci noi quanto siamo sporchi dentro!

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    Onda, essenza del mare

    di Pancrazio “Ezio”Vinciguerra

    OMAGGIO A PAOLO CONTE

    Le onde sono la linfa del mondo e di noi stessi, un continuo divenire. Non vi è essere umano, così come non vi è specchio di mare, per quanto piccolo, che conosca l’immobilità assoluta. Tanti gli scrittori e gli intellettuali che hanno dedicato almeno una riga, una riflessione alle onde. E’ quasi impossibile non ritrovare in noi, uno degli stati d’animo espressi nei loro versi. Onde e onde di parole che ci portano nel mare dei pensieri e che solcano ed esplorano ogni angolo recondito della nostra memoria, della nostra esistenza.

    Le onde sono la voce, la pelle e le braccia di un corpo liquido che dalla notte dei tempi seduce l’uomo, dispensando vita e morte, frenandone e stimandone le ambizioni nell’unico dominatore comune della nostra esistenza.

    Le onde sono l’essenza del mare: “la prima immagine con cui lo identifichiamo”. Plasmano i continenti e i nostri pensieri. Sono capaci di una forza distruttrice che probabilmente non ha eguali sul pianeta, eppure, da sempre, sono muse ispiratrici di sentimenti, passioni, poemi, canzoni. Un inno alla libertà.

    Questo articolo, casualmente scritto di getto dopo aver sentito e risentito il brano capolavoro di Paolo Conte, è dedicato a tutti gli amici musicanti e naviganti di facebook …che non si stancano mai di “condividere”.

    Onda su onda
    (testo e musica di Paolo Conte)

    Che notte buia che c’è…
    povero me… povero me…
    che acqua gelida qua…
    nessuno più mi salverà
    son caduto dalla nave, son caduto,
    mentre a bordo c’era il ballo…
    Onda, su onda,
    il mare mi porterà,
    alla deriva,
    in balia di una sorte
    bizzarra e cattiva
    onda, su onda,
    mi sto allontanando ormai
    la nave è una lucciola
    persa nel blu,
    ma i più… mi salverò .
    Sara… ti sei accorta…
    Tu stai danzando insieme a lui…
    ad occhi chiusi
    ti stringi a lui…
    Sara… ma non importa…
    Stupenda l’isola è
    il clima è dolce intorno a me
    ci sono palme e bambù
    è un luogo pieno di virtù
    Steso al sole
    ad asciugarmi il corpo e il viso
    guardo in faccia il paradiso
    Onda, su onda,
    il mare mi ha portato qui
    ritmi, canzoni,
    donne di sogno,
    banane, lamponi
    onda, su onda,
    mi sono ambientato ormai
    il naufragio mi ha dato la felicità
    che tu… tu non mi dai.
    Sara… ti sei accorta…
    Tu stai danzando insieme a lui…
    ad occhi chiusi
    ti stringi a lui…
    Sara… ma non importa…
    Onda, su onda,
    mi sono ambientato ormai
    il naufragio mi ha dato la felicità
    che tu… tu non mi dai.
    Onda, su onda,
    il mare mi ha portato qui
    ritmi, canzoni,
    donne di sogno,
    banane, lamponi
    onda…
    onda…

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    Auguri di buon compleanno a Mario Cipollini

    a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

    Mario Cipollini, soprannominato dai tifosi Re Leone oppure SuperMario, è stato il principe degli sprinter italiani. Nato il 22 marzo del 1967 a Lucca, professionista dal 1989, fino al 2002 ha ottenuto ben 115 vittorie (in particolare con il team “Acqua&Sapone” “Cantina Tollo” e “RDZ”), di cui otto si segnalano in modo particolare: la tappa al Giro del Mediterraneo, la tappa di San Benedetto del Tronto alla Tirreno Adriatico, la Milano San Remo, la Gand-Wevelgem e le tappe di Monster, Esch-surAlzette, Caserta e Conegliano dell’85° Giro d’Italia.
    Dopo aver annunciato il suo ritiro dallo sport, nell’ottobre del 2002 ha sorpreso tutti con un’eclatante exploit: alla bella età di 35 anni ha vinto a Zolder, in Belgio, la 69^ edizione del Campionato del Mondo professionisti su strada coronando una carriera straordinaria nella quale brillano 181 successi, tra cui 40 tappe del Giro d’Italia, 12 del Tour de France, 3 della Vuelta e la prestigiosa Milano-Sanremo.

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    Auguri di buon compleanno a Michi Dei Rossi

    Marinai
    Che m’importa se oggi pioverà
    è musica sinfonica
    Quanti ombrelli che si aprono
    E gli alberi si bagnano
    Riconosco quelle nuvole
    Arrivano dall’Africa
    Sono piccole pozzanghere
    Profumano di sandalo
    Pianoforti nel sottomarino
    Noi cantiamo per te capitano
    Siamo nati da una favola
    Dove il cielo non tradiva i marinai
    Le mie strade sono lucide
    Raccontano di lacrime
    Questa pioggia non è magica
    Coriandoli di acido
    Pianoforti nel sottomarino
    Noi cantiamo per te capitano
    Siamo nati da una favola
    Dove il cielo non tradiva i marinai

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    Il concetto umano di competenza globale

    di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
    Vignetta di Sci Oh

    Buongiorno ai naviganti,
    il concetto umano di “competenza” è fare le cose con diligenza, cercando sempre di raggiungere l’eccellenza negli obiettivi che prefiggiamo. Questi obiettivi, quando raggiunti, non solo diventano limiti da essere nuovamente superati ma ci devono spronare a perseverare e perfezionare il nostro modo di vivere per il bene della “comunità mondiale”.
    Questo è il momento giusto, non abbiamo alternative per raggiungere l’ampiezza di questo concetto … globale!
    P.s. La vignetta è di Sci Oh … un grande!
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    21 marzo 2024 “Giornata Mondiale della Sindrome di Down”