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    Roberto Maroni (Varese, 15.3.1955 – Lozza, 22.11.2022)

    (Varese, 15.3.1955 – Lozza, 22.11.2022)

    Ciao Bobo, sei stato un grande guerriero e un ottimo musicista. Adesso riposa in pace nell’immenso mare della Misericordia Divina.
    P.s. Te ne sei andato nel giorno dove celebriamo Santa Cecilia, Santa Martire e Patrona della Musica e dei Musicanti, forse non è un caso e chissà se lassù troverai un Hammond da suonare e far suonare!

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    Luigi Pozzi (Portocomaro (AT), 19.2.1915 – Cefalonia, 22.9.1943)

    a cura Antonio Cimmino

    (Portocomaro (AT), 19.2.1915 – Cefalonia, 22.9.1943)

    Medaglia d’Argento al Valor Militare (alla memoria – sul campo).

    Il Capitano Commissario della Regia marina Luigi Pozzi nasce a Portocomaro (Asti). Fu destinato al Comando Marina Argostoli e fu trucidato a Cefalonia per non essersi sottomesso alle truppe tedesche.
    Capo servizio amministrativo di base navale insulare, all’atto dell’armistizio si univa agli assertori della lotta contro i tedeschi. Destinato alla difesa ravvicinata delle opere della base, prendeva parte con fermezza e coraggio ai combattimenti. Successivamente chiesto ed ottenuto di far parte con altro ufficiale all’armamento di un carro armato, preso ai tedeschi nella prima fase della battaglia, e portato a difesa del vallone sottostante ad una batteria, faceva fuoco fino all’ordine della resa.

    Catturato veniva trucidato sul posto. Esempio di elevate virtù militari e di attaccamento al dovere fino all’estremo sacrificio” (Cefalonia 8 – 22 settembre 1943 – Determinazione del 15 luglio 1949).

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    Erminio Marongiu (Arzana 25.5.1920 – Mare, 3.2.1943)

    di Frederic Erminio Todde (*)

    (Arzana 25.5.1920 – Mare, 3.2.1943)

    Ogni singolo caduto, ogni singolo episodio meriterebbe uno spazio dedicato. Se avete qualche parente caduto in guerra della Provincia Ogliastra contattatemi in privato e magari posso fare in modo che non venga dimenticato (Frederic Erminio Todde).

    Ricercando notizie dei Caduti in Guerra della provincia Ogliastra in questi giorni ho incontrato una vicina di casa a Girasole, mi ha parlato di uno zio nato ad Arzana che si chiamava Erminio Marongiu, purtroppo oltre a dirmi che faceva servizio in Marina e che era dato per disperso in Guerra non aveva altre notizie.
    Mi rendo conto che alla Marina Militare non ho dedicato del tempo e forse è per questo che appena ho qualche spunto mi butto a capofitto, grazie ai vari siti in internet si riesce a trovare una “marea” di notizie.
    Veniamo ai fatti, Erminio Marongiu, figlio di Giuseppe e di Cabiddu Delfina, nato ad Arzana il 25/05/1920, morì durante l’affondamento della “sua” Torpediniera il 03/02/1943 nei mari del Mediterraneo tra la Tunisia e la Sicilia.
    Strappato dalla sua Arzana per andare a combattere in mare con la mansione di fuochista, si ritrovò aggregato alla regia torpediniera “Uragano”, una nave di recente costruzione, con un Comandante giovane ma esperienza da vendere, la medaglia d’oro Zamboni Luigi.

    L’Uragano venne assegnata alla 2^ Squadriglia Torpediniere di Scorta, nei tre mesi precedenti prima dell’affondamento la Torpediniera svolse un intesa attività bellica tra i mari della Grecia e l’Africa Orientale, sostenne vari combattimenti sia contro forze subacquee ed aeree nemiche.
    Da racconti di altri Marinai fuochisti di quegli anni sembra che tutti i giorni a fine turno l’unica cosa di bianca del loro corpo erano gli occhi, un lavoro terribile.
    Il 3 Febbraio 1943 l’Ogliastrino Marongiu si approntava per l’ultima traversata insieme alla ventiduesima missione della “sua torpediniera Uragano”.
    Partenza dal porto Tunisino di Diserta per fare tappa in Sicilia prima di proseguire per Napoli, insieme ad altre Torpediniere dovevano scortare la motocisterna “Thorsheimer” che aveva scaricato il carburante per le forze Italo/Germaniche impegnate in quelle terre.

    Quella rotta per i marinai era conosciuta come la “Rotta della Morte”, nome dovuto alla sua pericolosità, la Marina Italiana aveva creato uno sbarramento di mine ed i pochi passaggi 
    lasciati dei nostri connazionali per consentire la navigazione delle proprie navi vennero ostruiti con mine deposte in gran numero dai posamine dei nostri avversari britannici.
    Le flotte in navigazione si muovevamo in rotte ben precise e in caso di mina avevano a disposizione degli scandagli che avvisano sul pericolo mine nelle vicinanze, il giorno causa maltempo e mare forza 5 questo non avvenne.
    Una deflagrazione alle ore 9.38 fece capire il fine corsa dell’imbarcazione, incocciarono su una mina Inglese sulla poppa proprio in prossimità del timone …le prime scialuppe di salvataggio vennero calate e molti uomini si gettarono in mare aperto nonostante il mare mosso ed il mal tempo, da li a poco l’imbarcazione sarebbe calata a picco.
    Prima che questo avvenne la regia cacciatorpediniere “Saetta” cercò di avvicinarsi per recuperare i marinai in mare ma anche loro si imbatterono su una mina che spezzo lo scafo in due e fece immergere l’imbarcazione in un secondo (su 209 dell’equipaggio solo 39 si sopravvissero)… il restante del convoglio proseguì la sua corsa come da ordini, sarebbero andati anche loro contro una mina e avrebbero sacrificato centinaia di vite umane.
    L’ultima messaggio radio dell’Uragano” venne ricevuto alle 13.33 e poi il nulla, su 129 dell’equipaggio si salvarono dall’annegamento o dall’ipotermia in 15 che vennero salvati, solo il pomeriggio dopo, dai soccorsi inviati dalle coste italiane, unità  più piccole che potevano muoversi con agilità in quella “Rotta della Morte”.

    Qui perse la vita il Marinaio Marongiu Erminio (in alcuni documenti della Marina segnato erroneamente Emilio), in sua memoria il fratello Luigi diede il nome Erminio a suo figlio.

    Gli venne concessa la Croce di Guerra al Valor Militare. Onore.

    (*) per conoscere gli altri suoi articoli digita il suo nome e cognome sul motore di ricerca del blog.