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9.9.1943 – 9.9.2020, onori ai Marinai della regia nave Roma

di Carlo Di Nitto, Antonio Cimmino, Giuseppe Magazzù, Adriano Di Nitto + altri

Banca della memoria - www.lavocedelmarinaio.com
2° Capo Meccanico Francesco D’Ischia, disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(foto archivio personale).9.1.1943 2°C° Meccanico Francesco D'Ischia (f.p.g.c. Carlo Di Iitto per www.lavocedelmarinaio.com

Marinaio Motorista Giovanni Tarallo, disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(foto archivio personale, g.c. VM)

Morto a Port Mahon (Isola di Minorca – Spagna) per le gravissime ferite riportate nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(Foto p.g.c. della Famiglia).

Disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(foto p.g.c. della Famiglia).

Sottocapo Segnalatore PIETRO PAOLO SORABELLA, disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(foto archivio personale, g.c. VM)

Marinaio Nocchiere COSIMO SCUCCIMARRA, disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.
(foto p.g.c. della Famiglia).

Francesco De Maio era un giovane Marinaio di Gioia Tauro, classe 1921.
Nel mese di marzo del 1943, si era già al 33° mese di guerra e De Maio fu avviato alla leva da Maridepo Brindisi e poi imbarcato sulla regia nave da battaglia corazzata Roma.

(…) formazioni d’aerei tedeschi del tipo Dornier DO27, muniti di bombe razzo radiocomandate d’eccezionale potenza esplosiva, attaccarono la Squadra Navale. Le bombe danneggiarono leggermente la corazzata Italia, ma centrarono due volte la Roma nelle sue parti vitali. Con i depositi delle munizioni in fiamme, la Nave ammiraglia saltò in aria e spezzatosi in due affondò, alle ore 15.55, nel Golfo dell’Asinara”.
Le acque cristalline del mare di Sardegna accolsero quei 1.393 intrepidi Marinai, compresi l’Ammiraglio Bergamini (Comandante in Capo) e il Comandante della Nave C.V. Adone del Cima.
Di quel tragico evento solo 628 furono i superstiti.
La vita del marinaio Francesco De Maio si concluse così, dopo appena 182 giorni di servizio militare.Francesco De Maio - www.lavocedelmarinaio.com -p.g.c. Giuseppe Magazzù

Pennello e pittura, carriera sicura
a cura  Carlo Di Nitto
AI MARINAI DELLA CORAZZATA ROMA E A TUTTI QUEI MARINAI CHE, IN QUEL TRAGICO 9 SETTEMBRE 1943, NON FECERO RIENTRO AGLI ORMEGGI.

Particolare di una foto scattata durante l’allestimento della Corazzata Roma. Ho ricavato questa immagine per ingrandimento da una foto di repertorio a definizione molto più alta.
Intende costituire un modesto omaggio a tutti gli umili Marinai che sono caduti il 9 settembre 1943 sulla “Roma” e a tutti quei Marinai che non fecero rientro agli ormeggi imbarcati sulle altre navi.


Capo 2^ classe Segnalatore Francesco Viola, di Raffaele e di Pennacchia Anna, nato a Gaeta il 13.08.1909, disperso nell’affondamento della Regia Corazzata “Roma”.
Mare Mediterraneo (Golfo dell’Asinara – Sardegna), 9 settembre 1943.

Mosè Umberto Locatelli (Ambivere, 12.11.1920 – Mare, 9.9.1943)
a cura Adriano Di Nitto
Dal libro “Ambivere”

Mose’ Umberto Locatelli, di Alessandro e Agnese Maria Visconti, nato al Genestaro di Ambivere il 12 novembre 1920, faceva parte, quale carpentiere, dell’equipaggio di bordo della regia corazzata Roma che affondò, colpita da un’incursione aerea, nelle acque della Sardegna il 9 settembre 1943, e a seguito di ciò risultò disperso.

Il 17 agosto 1945 ricevette l’encomio solenne 01207 in quanto:
Imbarcato sulla nave ammiraglia della Squadra Navale, sottoposta nel corso di ardua missione di guerra a lungo ostinato contrasto aereo con esemplare dedizione al dovere rimaneva a posto di combattimento fino al sacrificio e scompariva in mare con la Nave che colpita irreparabilmente da nuovi mezzi distruttivi si inabissava in fiamme. (Acque della Sardegna 9 settembre 1943)”.

Francesco Altea
a cura Fiorenzo Baduena

(Sedini, 9.9.1920 – Mare, 9.9.1943)

Marinaio cannoniere Francesco Altea, nato a Sedini (SS) il 9 settembre 1920 fu uno dei dispersi in mare della nell’affondamento della regia corazzata Roma nelle acque antistanti il Golfo dell’Asinara… lo stesso giorno ha compiuto 23 anni.
Riposa in pace piccola stella del mare, onori.

Quella sotto è la foto ricorrenza dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti della Roma, fatto erigere a Barletta nel mio mandato di Presidente di Gruppo. Ricorda il Sacrificio dei 7 Marinai imbarcati e deceduti sul Roma.
Sebastiano Cav. Lavecchia

 

MARIO MOLINARI
di Maria Molinari

(Genova, 4.1.1920 – Mare, 9.9.1943)

Riceviamo e con infinito orgoglio pubblichiamo:
…Vorrei inviarvi la foto di mio fratello caduto della ROMA!

Buonasera signora Maria Molinari, grazie per la foto di suo fratello che ci ha voluto donare.
Ci piacerebbe scrivere qualcosa su di Lui, a similitudine degli altri, per ricordarlo e celebrarlo ad imperitura memoria (*).
Per quanto sopra e se fosse d’accordo le chiedo di conoscere il nome e cognome e la data luogo di nascita e dipartita (in modo da ricordarlo per quelle date).
Gradisco anche qualche notizia in più specialmente come lo ricorda Lei.
In attesa di una risposta riceva gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia Divina e grande anche come il suo cuore.
Ezio Vinciguerra

(*)    https://www.lavocedelmarinaio.com/2020/09/9-9-1943-9-9-2020-onori-ai-marinai-della-regia-nave-roma/

In risposta alla sua richiesta:
mio fratello Mario Molinari nato a Genova 1921 è stato un marinaio fuochista della regia nave Roma, disperso in mare il 9.9.1943.  Nel mio ricordo meraviglioso fratello che ha dovuto interrompere gli studi all’Istituto Emiliani di Genova-Nervi a causa difficoltà economiche di mio padre. Spero siano sufficienti le mie informazioni.
Da Bogliasco Golfo Paradiso un caro saluto  Maria.

Pietro Congiu
di Frederic Erminio Todde (*)

(Tortolì, 11.11.1919 – Mare, 9.9.1943)

Pietro Congiu, figlio di Raimondo e Rosa Pisanu è stato un Marinaio cannoniere ordinario, nato a Tortolì l’11 novembre 1919 (fratello di Maria Chiara sposata con Serafino Virdis).
E’ deceduto a 23 anni il 9 settembre del 43, unitamente ad altri marinai imbarcati sulla regia corazzata Roma, mentre si dirigeva a la Maddalena in Sardegna il giorno dopo l’armistizio.

La nipote Chiara Virdis torna indietro con i ricordi, quando la madre raccontava quelle vicende di guerra: ”Insieme a lui c’erano Luigino Longoni, anche lui Tortoliese, alla partenza Longoni cambiò fortunatamente nave mentre mio zio Pietro rimase nella corazzata perché la considerava più sicura. Longoni in seguito perse anche lui la vita in acqua, durante l’ultima l’alluvione a Tortolì…”.
Altri ricordi affiorano, Pietro sembrerebbe che al suo rientro aveva intenzione di dichiararsi ad una sua vicina di casa. Innamorato della Tortoliesa Elvira Lai ora novantacinquenne, i famigliari ricordano Erminio Marongiu di Arzana che ebbe la stessa sorte (stessa leva) .. sembra si conoscessero con Congiu Pietro.


L’annuncio della resa italiana – dato dagli angloamericani l’8 settembre 1943 con appena sei ore di preavviso – colse di sorpresa il nostro Alto Comando Navale (Supermarina).
La corazzata Roma salpava da La Spezia destinazione La Maddalena alle ore 3 del 9 settembre.
È una notte calma, di luna… una volta nelle vicinanze della Maddalena il comandante invertì la rotta, era stato appena avvisato che l’isola era in mano ai Tedeschi.
In cielo vengono avvistati ricognitori. All’improvviso da alta quota, da cinquemila metri, aerei tedeschi  lanciano bombe sulle navi.
Alle 15.45 la resa nave Roma viene colpita in pieno. La bomba scoppia dopo aver perforato lo scafo. La velocità viene ridotta a 10 nodi ma ,cinque minuti dopo, una seconda bomba colpisce la corazzata-ammiraglia. La bomba esplode per malasorte nei depositi prodieri delle munizioni.
Alle 16.12 la Roma si gira su un fianco, capovolgendosi. Si spezza in due tronconi e affonda. Si trascina per sempre in fondo al mare due ammiragli, 86 ufficiali e 1264 uomini di equipaggio
Nell’affondamento persero la vita  almeno 1393 uomini su un equipaggio di 2021 unità.

Il comportamento del personale dell’unità, così come risulta dalle testimonianze rese dai reduci alla Commissione d’Inchiesta Speciale (CIS), che viene nominata ogni qualvolta si verifica l’affondamento per motivi bellici di una nostra unità da guerra, fu esemplare fin dalla partenza da La Spezia. Moltissimi furono gli episodi di abnegazione per salvare i compagni feriti o gravemente ustionati, così come fu encomiabile l’opera degli ufficiali e dei sottufficiali i quali, con la loro sicurezza e tranquillità, riuscirono a mantenere la calma e l’ordine nelle zone colpite dalle bombe e dagli incendi sviluppatisi. Molti persero la vita pur di dare soccorso ai compagni che erano rimasti intrappolati in zone della nave colpite e dalle quali non avrebbero potuto trovare scampo. Allorché fu evidente che la corazzata era ormai in procinto di affondare, gli ufficiali ed i sottufficiali avviarono verso poppa il personale, aiutando i feriti più gravi.

Onore a Pietro Congiu e ai Caduti della regia nave Roma.

(*) per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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