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5.9.1931, Osvaldo Tega

di Giuseppe De Micheli

(5.9.1931 – 20.2.2018)

…riceviamo e con immenso orgoglio e commozione pubblichiamo.

Caro Ezio, (ma non ci davamo del tu?)
innanzitutto, e a nostra volta, grazie per gli apprezzamenti nei nostri confronti, mio e dell’equipaggio della nave Alpino naso Blu! (*).
Per inciso,  anche grazie per l’appellativo di Ammiraglio che francamente non so  se mi competerebbe, almeno sulla carta; comunque, anche se ci rimetto un po’, preferisco quello di Comandante, perché lo sono stato veramente e nelle migliori possibili condizioni e circostanze.
Vorrei che fosse pubblicato sul blog, interpretando il sentimento di tutto  l’equipaggio, un ricordo  dell’ammiraglio Osvaldo Tega, che era Comandante in 2^ durante la nota crociera e che purtroppo è partito per l’ultima missione. Allego una sua foto, un po’ irrituale rispetto agli standard ma che mi pare  lo rappresenti bene. Naturalmente mi rimetto alle tue considerazioni.
Grazie e ricambio un cordiale abbraccio.
Giuseppe De Micheli

Il 20 febbraio 2018 si è spento, partendo per la sua ultima missione, l’Ammiraglio Osvaldo TEGA, Comandante in 2^ di Nave Alpino durante la Crociera Atlantica  che, nel 1973, ci portò a navigare a lungo ai bordi della banchisa polare artica, facendoci diventare “Quelli dell’ALPINO NASO BLU”.


Il suo dedicato impegno fu fondamentale, sia nella fase preparatoria che operativa, per per il successo di quella lunga e difficile missione, ma noi tutti lo vogliamo affettuosamente ricordare anche per le sue grandi doti di comprensione, equilibrio, generosità e simpatia.

(*) Gli Alpini “Naso Blu”, in ricordo dell’occhio di cubia (naso) dipinto di blu a testimoniare, secondo tradizione, la navigazione tra i ghiacci del Mare di Labrador.
E’ appena il caso di segnalare che, per l’epoca, quella crociera dell’Alpino fu la “più lunga navigazione ininterrotta” di Unità della nostra Marina Militare (496 ore di moto – 7315 miglia nautiche percorse).

Tanto e’ dovuto dal Comandante De Micheli, al suo secondo Comandante Tega, all’equipaggio di Nave Alpino, nessuno escluso, che in quella occasione seppe fare cose al di sopra di ogni possibile elogio.

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