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2.8.1941, affonda il regio sommergibile Tembien (classe Adua)

a cura Carlo Di Nitto e Claudio Confessore

Impostato il 6 febbraio1937, varato a La Spezia il 6 febbraio 1938, il sommergibile Tembien fu consegnato alla regia Marina il 1° luglio dello stesso anno.
Il nome Tembien fu assegnato al battello in memoria delle due battaglie svoltesi nella guerra italo-etiopica (1935-36). Nella prima battaglia del Tembien (gennaio 1935) l’esercito etiopico fu costretto a ripiegare e le perdite abissine furono di oltre 8000 morti mentre quelle italiane, fra morti e feriti, furono di 60 ufficiali, 605 nazionali e 417 eritrei. La seconda battaglia del Tembien (febbraio 1936) si concluse il 29 febbraio con la presa di Abbi Addi. Le perdite italiane furono, tra morti e feriti, di 34 ufficiali, 359 nazionali e 788 eritrei mentre le perdite abissine di circa 8000 morti.

Dati tecnici
Sommergibile di medio dislocamento, classe “600” serie “Adua” (17 unità). Tipo Bernardis a semplice scafo con doppi fondi centrali resistenti e controcarene esterne.
– Impostato: 6.2.1937 nei Cantieri O.T.O. di La Spezia;
– varato: 6.2.1938 ed entrato in servizio l’1.7.1938;
– dislocamento: 697,254 t. in superficie e 856,397 t. in immersione;
– lunghezza: 60,18 m. – larghezza 6,45 m. – immersione 4,70 m;
– apparato motore: 2 motori Diesel FIAT per 1400 hp tot. (14 nodi in superficie); 2 motori elettrici Marelli per 800 hp tot. (7,5 nodi in immersione); 1 batteria di accumulatori al piombo composta da 104 elementi;
– profondità di collaudo:80 – 100 metri;
– combustibile: 47 t. nafta;
– autonomia: 3180 mg a 10,5 nodi (propulsione Diesel) e 74 mg a 4 nodi (propulsione elettrica);
– armamento: 6 tubi lanciasiluri da 533 mm. (4 AV e 2 AD); 1 cannone da 100/47 mm.; 2 mitragliere singole da 13,2 mm.; n° 6 siluri da 533 mm. e n° 152 proiettili per il cannone;
– equipaggio: 42 uomini, dei quali 5 ufficiali.

Affondato il 2.8.1941 nelle prime ore del mattino, nelle acque ad ovest di Malta, dopo aver attaccato l’incrociatore britannico “Hermione” ed essere stato speronato dallo stesso.
Il regio sommergibile Tembien aveva effettuato: 16 uscite operative, 10 uscite offensive e/o esplorative in Mediterraneo, 6 uscite per esercitazione o trasferimento. Furono percorse complessivamente 11.687 miglia.
L’unità venne radiata ufficialmente dai ruoli del Naviglio Militare il 18.10.1946.

Attività operativa
Il 10 agosto il sommergibile passò alle dipendenze di MARICOSOM che lo dislocò a Lero nell’ambito del V Gruppo, dove effettuò crociere di addestramento e di resistenza.
Il 10.6.1940 è dislocato a Messina (35squadriglia III gruppo).
Dall’1 al 5.7.1940 pattuglia al largo di Malta. Una successiva missione nello stesso mese viene annullata per sopravvenuta avaria mentre il battello è già in navigazione verso la zona di agguato.
Dall’1 al 6.8.1940 – Agguato al largo di Creta.
Dal 23.9 al 6.10.1940 – Agguato al largo di Tobruk. Prima della successiva missione, ne assume il comando il T.V. (poi Capitano di Corvetta) Guido Gozzi che affonderà col battello.
Il 21.11.1940 – Breve agguato notturno al largo di Malta.
Il 22.11.1940 – Breve agguato notturno ad Ovest di Malta.
Dal 26 al 30.11.1940 – Agguato a ponente di Malta. Il 27, alle ore 23.24, avvista una formazione navale nemica composta di tre unità di elevato dislocamento contro le quali alle 23.28 lancia due siluri che falliscono il bersaglio. Alle 23.33, lancia una seconda coppiola da meno di 1000 mt, udendo dopo 45 secondi una forte esplosione. (La documentazione inglese del dopoguerra non fa cenno a questo attacco).
Dall’1 al 12.1.1941 – Agguato al largo di Sollum. Nella notte tra il 7 e l’8 alle 00.45 al largo di Bardia avvista un grosso piroscafo contro il quale lancia in rapida successione tre coppiole di siluri che non colpiscono per corsa irregolare.
Dal 3 al 12.2.1941 – Agguato al largo di Malta. Al rientro da questa missione, sosta circa quattro mesi in arsenale per turno di lavori.
Dal 26.6 al 3.7.1941 – Agguato lungo le coste cirenaiche. Il 29.6 alle ore 20.41, avvistata una formazione navale nemica, lancia una coppiola di siluri contro un Ct inglese. Sottoposto a caccia a.s. dall’altro cacciatorpediniere che faceva parte della formazione, deve disimpegnarsi in immersione senza poter accertare i risultati del lancio. L’azione, che si svolge al largo di Ras Azzaz, non viene confermata dalle fonti inglesi le quali, nel dopoguerra, pur confermando la perdita del caccia “Waterhen“, in quell’ora ed in quella zona, la attribuiscono a bombe di aereo. La causa dell’affondamento del “Waterhen” fu attribuita all’allagamento dei locali caldaie e non si può escludere che tale allagamento, dopo aver determinato prima il capovolgimento e poi l’affondamento dell’unità, possa essere attribuito proprio ad un siluro del Tembien.
Il 31.7.1941 salpò da Messina per la sua ultima missione di guerra. Dall’1.8 è schierato a ponente di Malta, in catena con altre unità subacquee, nel tentativo di intercettare forze navali nemiche segnalate in transito nel canale di Sicilia. Il gruppo navale inglese attraversò la zona insidiata dai nostri sommergibili nella parte più meridionale in quanto solo il Tembien, in agguato sulla linea sud dello sbarramento, effettuò l’avvistamento e l’attacco del gruppo nemico.

Dalla documentazione inglese risulta infatti che nelle prime ore del 2 agosto l’incrociatore Hermione, mentre procedeva ad alta velocità per Malta, fu attaccato dal Tembien in latitudine 36°31′ N e longitudine 012°40′ E. L’incrociatore riuscì tuttavia a contro manovrare speronando ed affondando il sommergibile.

Approfondimento sulla data dell’affondamento
Consultando l’Albo d’Oro della Marina Militare, il lettore potrà notare che la data di affondamento riportata per la perdita del battello è quella del 21 agosto 1941. In realtà del sommergibile partito da Messina il 31 luglio del 1941 noi avevamo perso ogni traccia. Era svanito nel nulla sino a quando nel dopoguerra venimmo a sapere da fonti inglesi del suo affondamento ad opera dell’incrociatore leggero britannico Hermione. Il sommergibile affondò sul punto 36°31’ Nord e 012°40’ Est. La data del 21 era stata inizialmente messa dalla Regia Marina poiché corrispondeva al primo giorno da cui la Marina, non avendo notizie, considerava il perso sommergibile.

I Caduti
Di seguito l’elenco nominativo dei caduti del Tembien. In totale furono il Comandante, 4 Ufficiali, 5 Marescialli, 7 fra 2Capi e Sergenti e 25 fra Sottocapi e Comuni per un totale di 42 uomini.

Fra i Caduti ricordiamo il Sottotenente di Vascello Tommaso Magnani di Gaeta (foto per gentile concessione della Famiglia).

Riceviamo in data 9.4.2021 e pubblichiamo:

Renato Viesti
di Armando e Giovanni Viesti

(Taranto, 15.9.1919 – Mare, 2.8.1941)

 

Buongiorno,
ho letto sul suo blog la vicenda relativa all’affondamento del regio sommergibile Tembien (*).
In merito all’elenco dei caduti volevo farle notare un errore: non vi è tra i nominativi quello di Renato Viesti.
Infatti un paio di giorni prima dell’ultima missione il marconista Renato Viesti sostituì un marinaio che si era ammalato e ricoverato presso l’ospedale di Ragusa.
Il nome di  Renato Viesti è riportato nella cripta dei caduti a Taranto .
Conseguentemente nell’elenco è presente un marinaio dell’originario equipaggio che in realtà sopravvisse all’affondamento (per me è impossibile individuare chi lo zio di mio padre sostituì).
Di lui siamo in possesso del cappello, del “cappottaccio”, della marsina, e il nodo è infine della medaglia commemorativa dell’affondamento della quale Le invio scansione (tale medaglia fu data alla madre di Viesti, da Renato da Starace, tenendo presente che all’epoca il padre di  Renato Viesti era annoverato tra i tre martiri fascisti di Taranto e a cui era intitolata una sezione del p.n.f. Sezione “Giuseppe Viesti”)
La nonna di mio padre, ricevette la comunicazione della sua morte, ma purtroppo tale documento è andato perduto.
Poi fu invitata insieme da Starace alla commemorazione dei Caduti.
Sperando di averLe fatto cosa grata, Le invio i miei più cordiali saluti
Armando Viesti 

Buonasera signor Armando Viesti,
grazie della sua testimonianza e precisazione.
Le confesso che mi sono commosso, ma sono lacrime di gioia.
Da oltre 11 anni cerchiamo di dare “voce” ai Marinai e, soprattutto ai Caduti, ricordandoli nel nostro piccolo.
Nell’aggiornare l’articolo, con la sua mail e foto, mi sono anche accorto che sull’elenco  dei Caduti e Dispersi della Marina Militare della 2^ Guerra Mondiale c’è un refuso sulla data di dipartita del nostro caro Renato (ma non è un documento ufficiale) e che la categoria è elettricista e non marconista.
Per l’ufficialità bisogna richiedere un estratto matricolare come segue:
Direzione Generale del Personale Militare
5° Reparto – 11ª Divisione – 2ªSezione (Ufficiali), tel. 06/517050173
5° Reparto – 11ª Divisione – 4ªSezione (Sottufficiali e Truppa), tel. 06/517050187
Gli uffici si trovano in Viale dellEsercito, 186 – (00143) ROMA

Per completezza le invio il link dell’articolo aggiornato (*) (nello stesso articolo ci sono elencati link utili per libri, video ecc. ecc.).
Riceva gradito un abbraccio grande come il mare della Misericordia Divina e grande anche come il suo cuore.
Le chiediamo solo una foto di Renato (meglio se in uniforme da Marinaio) per onorarlo nella nostra banca della memoria nel giorno della sua nascita e dipartita.
Ezio Vinciguerra.
P.s. condivido la sua mail con gli autori dell’articolo che tanto si sono prodigati per arrivare a quell’elenco. Anche loro sono certo che gradiranno…
(*) 
https://www.lavocedelmarinaio.com/2020/08/2-8-1941-affonda-il-regio-sommergibile-tembien-classe-adua/

Preg.mo Sig. Vinciguerra,
come promesso, Le invio una serie di fotografie.
Vi è l’unica foto in nostro possesso di zio Renato.
Poi una foto degli indumenti di lui rimasti (solino, cappello, marsina e cappottaccio, ma a quest’ultimo presumiamo che i bottoni siano stati cambiati).
Non troviamo il nodo.

Le altre foto sono quella dell’inaugurazione del monumento ai caduti in Taranto avvenuta il 04/11/1930 nella quale si può vedere alla base del monumento l’ingresso alla cripta oggi non più visitabile a causa del fatto che, essendo diventata luogo di spaccio e consumo di stupefacenti, adesso è sorvegliata h24, una foto di una cartolina raffigurante il passaggio della regia nave Duilio nel canale navigabile a Taranto (anno 1932),

quella della regia nave Leonardo Da Vinci (anno 1927) sempre in attraversamento del canale navigabile,

foto di una cartolina raffigurante la ginnastica a bordo dei marinai spedita nel 1934, foto di una cartolina raffigurante l’ingresso dei depositi C.E.M.M. a Taranto , foto di una foto raffigurante Mussolini che esce dall’arsenale militare.


Voglia gradire i nostri più sinceri e cordiali saluti.
Armando e Giovanni Viesti 

Si consigliano le seguenti letture e video – Bibliografia essenziale
Giorgio Giorgerini “Uomini sul fondo” – A. Mondadori editore, Milano 1995;
Corrado Capone “Siamo fieri di voi” – Istituto Grafico Editoriale Italiano, Napoli 1996;
Ufficio Storico della Marina Militare “I sommergibili in Mediterraneo -Tomo I, Roma 1972;
Ufficio Storico della Marina Militare “Almanacco storico delle navi militari italiane”, Roma 1996;
Ufficio Storico della Marina Militare “Navi militari perdute”, Roma 1975;
Ufficio Storico della Marina Militare “Sommergibili italiani” – Tomo II, Roma 1999;
Teucle Meneghini “Cento sommergibili non sono tornati” – C.E.N., Roma 1969;
E. Bagnasco e A. Rastelli “Sommergibili in guerra” Editore Albertelli, Parma 1994;
video su YouTube sul varo del sommergibile:
https://www.youtube.com/watch?v=nrullht5gha;

http://digilander.libero.it/carandin/tembien.htm

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