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Enrico Evangelista

di Guglielmo Evangelista(*)

(Zara, 9.7.1920 – 25.3.1995)

IN RICORDO DI MIO PADRE

Cento anni fa, il 9 luglio 1920, nasceva mio padre Enrico Evangelista.
Nacque a Zara ma non era dalmata: infatti era lì che si trovava in quel momento destinato suo padre, cioè mio nonno, capitano macchinista, credo direttore di macchina su un cacciatorpediniere.
Venne poi il trasferimento a Genova dove frequentò tutte le scuole e, al termine del liceo, che cosa poteva fare un ligure e figlio d’arte? Fu ammesso nel 1938 all’Accademia Navale di Livorno, corso “Uragano”.
Guardiamarina nel 1941, trascorse l’intero conflitto sugli incrociatori: partecipò alla seconda battaglia della Sirte: credo che fu lì che un cavo tranciato da una cannonata sciabolò sul ponte rompendogli una gamba e nel 1942, imbarcato sull’incrociatore  Bande Nere, fu silurato salvandosi per miracolo. Fu  poi in Grecia dove si prese la malaria.
Certamente c’è chi ne ha passate  di peggio, ma direi che basti.
L’8 settembre 1943, a bordo dell’incrociatore Attilio Regolo, partecipò al salvataggio dei naufraghi della Roma e poi fu internato a porto Mahon nelle Baleari dove rimase fino al 1945.
Devo confessare di non sapere molto della sua vita in guerra: ne parlava poco, e sempre in modo pacato, niente speranze e tanto meno retorica, ma neanche paure o perplessità.
Nel dopoguerra seguirono le destinazioni a terra: Venezia, Ancona, Varignano, Roma  intervallati dagli imbarchi: ancora gli incrociatori, e fu l’ultimo direttore del tiro  del  Garibaldi  (quello che considerava, e io concordo ancora, il Garibaldi “vero” con i 152)  prima che entrasse in bacino per la ricostruzione; vi fu anche  la vigilanza pesca al largo della Jugoslavia, ricettacolo di gente cattivissima, al comando della cannoniera Bracco,  ma soprattutto la sua vita in mare fu caratterizzata dagli imbarchi sui dragamine. Da tenente di vascello comandò una squadriglia di dragamine veloci, venne poi  il comando della 52^ Squadriglia di Messina da capitano di fregata e quello del secondo gruppo da capitano di Vascello che fu l’ultimo comando: dopodiché ebbe vari incarichi al Ministero e non si spostò più da Roma.
L’ultima destinazione fu a Maripers dove si occupava dei trasferimenti dei sottufficiali. Come ho già detto del suo lavoro e delle sue esperienze parlava poco, ma in quegli ultimi anni ogni volta che tornava a casa raccontava spesso, addolorato, come fosse costretto a creare malumori e ad ignorare tanti casi umani, ma il servizio era il servizio.
Nel frattempo anch’io divenni ufficiale e talvolta uscivamo di casa insieme benché diretti verso mete diverse e uno dei miei crucci è di non aver mai pensato a fare una fotografia insieme in uniforme. Non mi incoraggiò ad entrare in marina, e neppure mi scoraggiò a farlo ma molti anni dopo che lasciai la divisa mi disse: “Sapevo benissimo che non eri tagliato”. Però, dirmelo prima….avrei avuto qualche amarezza di meno.
Lasciò il servizio da contrammiraglio “a disposizione” a fine anni ’70 pur continuando, per conto del Ministero, ad occuparsi di alcune opere di beneficenza.  Dopo il congedo arrivarono le promozioni di rito fino ad ammiraglio di squadra a titolo onorifico. In età abbastanza tarda si iscrisse all’ANMI. Ci lasciò anzitempo il 25 marzo 1995.

Come per tutti i marinai la sua vita è stata dura e, conformemente al suo carattere, piuttosto defilata.
Niente incarichi appariscenti, niente missioni all’estero, niente ricevimenti brillanti, niente codazzi di aiutanti di bandiera e specialmente niente eroismi di guerra e niente medaglie al valore. Ma queste cose sono solo un sovrappiù. La Marina chiede molto al corpo, alla mente, alle famiglie e sono cose che si vedono;  restituisce molto, ma solo al cuore, e quello non si vede: sono sicuro che il suo compenso l’abbia ricevuto.
L’importante è essere umili  e fedeli, nel poco e nel molto, e così la vita militare sarà immancabilmente dignitosa e meritevole di essere vissuta.
Almeno una volta. Oggi non lo so più.   

(*) per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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