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10.7.1901, Acton Emerich Rugero

di Francesco Carriglio
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(Napoli, 16.8.1834 – Napoli, 10.7.1901)

Acton Emerich, appartenente ad una antica e nobile famiglia originaria d’Inghilterra e di cui un ramo crasi trapiantato “nel Regno delle Due Sicilie, era nato il 16 agosto 1834 dal barone Carlo Acton, Brigadiere Generale nella marina delle Due Sicilie e Consultore’ di Stato, e da Zoé dei conti Guigues d’Albon, nobile dama francese. Educato come i suoi fratelli, viceammiragli Ferdinando e Guglielmo Acton, nel Collegio di Lucca, entrò poi nel Collegio di Marina a Napoli. Guardiamarina nel 1851, alfiere di vascello nel 1855, tenente di vascello nel 1859, capitano di fregata nel 1866, capitano di vascello nel 1875, contrammiraglio nel 1885, vice ammiraglio nel 1891. Fu comandante dello corazzate «Re di Portogallo » e « Messina », della fregata « Italia », delle corazzate « Palestre » e « Principe Amedeo » e primo comandante della corazzata « Dandolo » che, ai suoi tempi, rappresentava una delle unità più potenti della nostra marina. Abilissimo marinaio e conoscitore dell’arte navale. Da ammiraglio fu comandante degli arsenali di Venezia e di Napoli, e da vice ammiraglio fu per lungo tempo comandante della piazza navale di Maddalena, nostro baluardo occidentale e base di operazione della flotta in quel tempo. Da contrammiraglio comandò la divisione della squadra permanente e poi la divisione navale del Levante. Era uomo di grande sangue freddo e di coraggio indomito e lo provano gli atti di valore compiuti nella sua carriera. Dal Governo di Napoli ebbe la Croce di Grazia di S. Giorgio per essersi, distinto – nell’azione di Catania contro i ribelli. Nel 19 maggio 1861 ebbe la Croce di cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Nella guerra del 1866 era comandante in 2° della corazzata « Re di Portogallo » (comandante Capitano di Vascello Riboty) allorché nella battaglia di Lissa ebbe l’abbordo col vascello austriaco « Il Kaiser », e prese parte al bombardamento dei forti di San Giorgio. In tale occasione egli venne insignito della decorazione di ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia con la seguente motivazione: « Per le prove costanti di valore date nelle fazioni del 18 e 19 luglio 1866 contro le batterie che difendevano l’entrata del porto di S. Giorgio e per il fatto d’armi del 20 luglio contro la squadra austriaca nel quale, ferito nel capo, continuò a restare al suo posto (Regio decreto 15 Agosto 1867) ». In occasione dei moti sediziosi di Palermo dei giorni 19, 20, 21 settembre 1866 assunse il comando delle forze da sbarco della squadra. Conferitagli la medaglia d’oro al valer militare con R. decreto del 15 agosto 1867. Per essersi distinto nelle repressioni dei moti sediziosi di Palermo, 19, 20 e 21 settembre 1860. Il rapporto del generale Angioletti Gazzetta Ufficiale del Regno, 20 settembre 1866 così riferisce il fatto; « L’assalto condotto con intelligenza, eseguito con bravura, riuscì dovunque a malgrado di una feroce resistenza. Il comandante Acton coi suoi di marina oltrepassava il limite assegnategli e si spingeva in direzione di Porta Carini, ove conquistava l’una dopo l’altra due barricate difese con grande accanimento ». L’ammiraglio Riboty, comandante la squadra di Palermo, così riferisce: « Il comandante Acton erasi dimostrato buon capitano, soldato intrepide, e il generale Angioletti lo poneva nella sua relazione ufficiale fra i tre i quali ebbero occasione di maggiormente, distinguersi. per intelligenza e per il disprezzo di ogni fatica e pericolo. Degno — dopo di lui — di memoria il tenente di vascello Grandville che fu tra i primi all’assalto delle barricate a Porta Carini e della strada maestra del Capo e che ferito gravemente restò alla testa della sua compagnia animandola con le grida di Viva il Re, Viva l’Italia ». Il vice ammiraglio Acton morì a Napoli il 10.7.1901 e, come decorato di medaglia d’oro, la sua spada e decorazioni sono conservate alla Regia Accademia Navale di Livorno.

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