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Vincenzo Spagnuolo

di Carlo Leone

(Nardò (LE), 19.5.1919 – Mare, 13.12.1942)

 

Vincenzo Spagnuolo nasca a Nardò (LE) il 19.5.1919 (sull’elenco dei Caduti e Dispersi della Marina Militare risulta essere nato in data 18.5.1919), di Agostino e Maria Defrunti, fu arruolato nella Regia Marina quale iscritto di leva il 3 agosto 1938 in qualità di allievo silurista. Classificato successivamente Comune di 1^ classe il 1° settembre 1940.
Il 16 agosto 1941 fu trattenuto alle armi per esigenze di carattere eccezionale.
Il 16 febbraio 1942 fu imbarcato sul regio sommergibile Granito.
Il 13.12 1942 è stato dichiarato disperso nel Mediterraneo Centrale.
Unitamente a Salvatore Marra e Vito My, l’Associazione Marinai d’Italia Gruppo di Nardò gli ha intitolato la sede sociale.

Regio sommergibile Granito
Caratteristiche tecniche
Dislocamento: Sup. 712 t. – Imm. 865 t.
Dimensioni: lungh. 60,18 m. – largh. Max 6,475 m.
Motori: – 2 motori diesel TOSI + 2 motori elettrici Ansaldo – 1 batteria di accumulatori al piombo composta da 104 elementi.
Potenza complessiva: motori a scoppio 1500 hp. – motori elettrici 800 hp.
Velocità max: in superficie: 14 knt. –  in immersione: 7,5 knt
Armamento: 4 tubi lanciasiluri AV da 533 mm. – 4 tubi lanciasiluri AD da 533 mm. – 8 siluri da 533 mm. – 1 cannone da 100/47 mm. – 2 mitragliere binate da 13, 2 mm. – 149 proiettili per il cannone
Equipaggio: 4 ufficiali e 40 tra sottufficiali e marinai
(Fonti:”Sommergibili italiani” di A.Turrini e O.Miozzi – U.S.M.M.)

Breve storia
Il regio sommergibile Granito (classe Platino) fu impostato presso il Cantiere C.R.D.A. di Monfalcone il 9.11.1940, varato il 7.8.1941 e consegnato alla Regia Marina il 3.1.1942. Ebbe vita breve, effettuò la sua prima missione nelle acque dell’Isola di La Galite tra il 6 e il 14 agosto1942 , al Comando del Tenente di vascello Leo Sposito, localizzò un convoglio a cui lanciò 5 siluri (non si hanno notizie certe in merito).
L’8.11.1942 salpò da Augusta per raggiungere le acque antistanti l’Algeria.
Il 9.11.1942 il sommergibile fu affondato dai siluri lanciati dal sommergibile HMS Saracen (fonti britanniche).
Nessun superstite.

Non fecero rientro alla base

 Calogero Accardi, sottocapo
Antonio Aramini, sergente
Flavio Basselli, sergente
Pietro Battaglia, sottocapo
Mario Baveri, sottocapo
Alfonso Bevivino, sottocapo
Fabio Bocchini, comune
Liborio Bommarito, comune
Adolfo Botti, capo di terza classe
Filippo Briguglio, sottocapo
Marino Canetti, sergente
Luciano Cappuccio, comune
Giovanni Catani, comune
Angelo Della Valle, comune
Luigi Di Rienzo, comune
Luigi Evangelista, sottocapo
Francesco Ferasin, secondo capo
Ciro Fogliato, sottocapo
Francesco Formisano, sergente
Raffaele Guido, sottotenente di vascello
Mario Lizzio, sottocapo
Gennaro Maringola, comune
Raffaele Migliaccio, sottocapo
Marcello Montali, guardiamarina
Eugenio Muzzo, sottocapo
Ciro Noto, comune
Sebastiano Oieni, sergente
Pietro Ortigara, comune
Fausto Paoli, comune
Vasco Parra, comune
Celestino Picolla, capo di terza classe
Pierluigi Puccetti, sottotenente di vascello
Edoardo Raffagnini, secondo capo
Carmine Raiola, comune
Tolmino Ricci, secondo capo
Pietro Saulig, comune
Bruno Serdoz, capo di terza classe
Augusto Sommaio, comune
Vincenzo Spagnuolo, comune
Leo Sposito, tenente di vascello (comandante)
Giovanni Sulis, comune
Sirio Tallevi, sottocapo
Federico Trapani, comune
Gabriele Terrasi, guardiamarina
Alberto Testolina, secondo capo
Arturo Uselli, sergente
Lorenzo Viglietti, comune
(fonte: con la pelle appesa ad un chiodo)

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