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20.5.1925, Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia

di Giorgio Gianoncelli e Marino Miccoli (*)

Il Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia è costruito sul porto della città di Brindisi nella Regione Puglia, sulla costa del mare Adriatico, tra Bari a Nord e Otranto a Sud. La costruzione del Monumento proposta dal Ministero della Marina, è decisa il 20 giugno 1925 con il patronato di Vittorio Emanuele III Re d’Italia.
Per la raccolta dei fondi necessari, la scelta della città e il bando di concorso per il progetto, è costituito un Comitato presieduto dalla Lega Navale.
Il bando di concorso tra 92 progetti presentati è vinto con il motto: “Sta come torre” dall’Architetto Dott. Luigi Brunanti assieme allo scultore Amerigo Bartoli.
I lavori di costruzione iniziano il 28 ottobre 1932.
Il Comune di Brindisi dona il terreno necessario e copre le spese per le opere murarie laterali, del parco e del viale alberato d’accesso.
L’imponente monumento è inaugurato e consegnato alla Regia Marina il 4 novembre 1933, alla presenza del Re d’Italia Vittorio Emanuele III.

Perché il Monumento nella città di Brindisi
La città di Brindisi è scelta perché il porto marittimo nella Prima Guerra mMondiale è la base navale naturale delle grosse unità italiane e alleate per il controllo dell’Adriatico e per lo svolgimento delle operazioni navali nel Mediterraneo, inoltre a Brindisi, il 12 novembre 1918 il Capo di Stato Maggiore della Regia Marina Ammiraglio Paolo Emilio Thaon di Revel firrma il Bollettino della Vittoria sul mare della Grande Guerra.

Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia
di Marino Miccoli

“STA COME TORRE” questo era il nome del progetto con cui l’architetto Luigi Brunati e lo scultore Amerigo Bartoli vinsero, nel 1932, il concorso nazionale indetto dalla Lega Navale per la realizzazione di un monumento al Marinaio d’Italia. Al concorso furono presentati ben 92 progetti, che furono esposti a Roma nel Luglio del 1932. Ma bisogna fare qualche passo indietro nel tempo, esattamente nell’anno 1924, quando una delibera del comune di Brindisi stanziò “50 mila lire” per la costruzione del suddetto monumento.
Nel 1925 il duce accettava la proposta brindisina di divenire Presidente onorario del comitato d’onore per la costruzione del monumento.
A capo del comitato cittadino vi erano due personalità: il grande ammiraglio Thaon de Revel e il podestà Serafino Giannelli. Tutti i componenti del comitato si diedero da fare per raccogliere i fondi necessari alla costruzione, organizzando feste, lotterie e sottoscrizioni. Anche il celebre tenore Tito Schipa diede il suo contributo tenendo concerti in diverse città italiane.

Giunse il 28 ottobre 1932 (anniversario della marcia su Roma) e si diede inizio ai lavori di edificazione, eseguiti dall’impresa Simoncini di Roma e diretti dall’architetto progettista, Luigi Brunati. Il materiale usato è quanto di meglio poteva offrire il Salento: la pietra di carparo. Questa magnifica quanto versatile materia assume una stupenda colorazione dorata sotto i raggi del sole. Per impreziosire il monumento fu usata anche la rinomata pietra di Trani. Ai lati della base furono collocate le grandi ancore appartenute alle corazzate della flotta sconfitta, le navi austriache “Viribus unitis” e “Teghetoff”. Due cannoni, appartenuti a sommergibili austriaci, furono collocati ai piedi del monumento che ha la forma di un gigantesco timone. Ai due lati di questo due fasci littori.

I lavori terminarono l’anno seguente e il 4 novembre 1933 (anniversario della Vittoria) il maestoso monumento, alto ben 54 metri, fu inaugurato con una grande manifestazione a cui presenziò il re Vittorio Emanuele III.
Nel 1955, all’interno della nicchia situata quasi in cima al monumento, fu collocata la statua della Madonna Stella Maris, donata dall’Arcidiocesi al termine dell’Anno Santo.
Nel 1968, a seguito del dragaggio dell’avanporto di Brindisi, fu recuperata la campana della Regia Corazzata Benedetto Brin (affondata ivi nel 1915) e per decisione del Comando Marina, questa fu collocata all’interno del Sacrario del Monumento, laddove vi è anche conservata un’urna contenete la “Sabbia di El Alamein”.
La prima domenica di ogni mese, alle ore 11:00, viene celebrata una santa Messa presso la cripta sottostante.

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