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6.6.1919, Luigi De Rosa

di Vincenzo Marasco – Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”

(Torre Annunziata (NA), 6.6.1919 – Mare, 13.12.1941)

Alla cara e lieta memoria del Marinaio De Rosa Luigi, figlio di Torre Annunziata. 

Ormai non riesco più a fermarmi. Lo stimolo che mi spinge a scrivere le storie delle migliaia di ragazzi della Circoscrizione di Torre Annunziata, che da qualche mese sto pian piano recuperando da uno degli archivi più belli che io abbia mai consultato, è irrefrenabile.
Quella che segue è la pagina di storia che vogliamo dedicare al MARO’ Servizi Vari De Rosa Luigi, nato a Torre Annunziata il 6 giugno 1919, e vissuto in quegli stessi dedali dove ho trascorso la mia infanzia e dove è cresciuta la mia famiglia.
Luigi prima di partire militare per La Spezia, chiamato dalla Patria per asservire al suo dovere, abitava al civico 28 di Vico Asilo Infantile insieme ai genitori Eduardo e Rosa. 

Venne imbarcato come Marò addetto ai vari servizi di bordo, agli inizi del ’41, sulla Regia Nave “Alberico de Barbiano”: un incrociatore veloce con 784 uomini di equipaggio, che già era stato impegnato nella Battaglia di Punta Stilo (9 luglio 1940).
La sera dell’11 dicembre del 1941, quando tutti già assaporavano la licenza natalizia che da lì a poco sarebbe stata concessa e il tanto atteso rientro a casa per riabbracciare finalmente i propri cari e gli amici, arrivò l’ordine dal Ministero della Marina con cui si comandava l’Unità, insieme alla sua gemella, l’incrociatore Alberto di Giussano, di dirigere urgentemente verso Palermo e poi a Tripoli, per scortare un convoglio carico di carburanti necessari per lo sforzo bellico delle truppe di terra.
La sera del 12 dicembre ha inizio l’insidiosa traversata dello Stretto di Sicilia, lì dove le unità navali inglesi erano sempre in agguato per intercettare e affondare i convogli italiani diretti in Africa Settentrionale. 

Alle 3.25 circa del 13 dicembre, al largo delle coste della Tunisia il convoglio italiano venne agganciato dalle siluranti inglesi. L’attacco fu cruento e veloce. Il de Barbiano venne centrato da tre siluri e da varie cannonate che lo devastarono. Le fiamme lo avvolsero in una velocità impressionante, senza dare alcuno scampo ai marinai che si trovavano sottocoperta. La nave oramai compromessa, scossa dalle esplosioni, andò alla deriva fino a capovolgersi, per poi affondare al largo di Capo Bon.
Dei 784 uomini dell’equipaggio 385 non ce la fecero. Tra i caduti e i dispersi, oltre all’Ammiraglio Antonino Toscano, comandante della IV Divisione navale che seguiva le operazioni, e il comandante dell’Unità, capitano di vascello Giorgio Rodocanacchi, vi era anche il giovane marinaio torrese De Rosa Luigi. 

Di quel ragazzo cresciuto nei vicoli della Pruvulera, levato alla Patria come tanti altri in quei tristi anni, non si seppe più nulla. Oggi a ricordarlo vi è una sua foto affissa al cippo marmoreo che sorge accanto al Monumento ai Caduti del Cimitero di Torre Annunziata su cui da anni, insieme all’amico Antonio Papa, si concentrano le nostre ricerche.

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