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19.6.2007, Attilio Russo

di Claudio Confessore e Antonio Cimmino

L’articolo scaturisce da ricerca capillare e perseverante di Claudio Confessore e Antonio Cimmino e, soprattutto, dal loro infinito amore per la Marina Militare
(Pancrazio “Ezio” Vinciguerra).

(Meta di Sorrento, 22.5.1915 – Roma, 19.6.2007)

Nato a Meta di Sorrento il 22 maggio 1915, il Sottotenente di Vascello Attilio Russo assunse, il 20 settembre 1941, a Salerno, il Comando del sommergibile CB 2, facente parte di una serie di sommergibili tascabili progettati dalla Caproni, di cui furono costruiti 22 esemplari, entrati in servizio a partire dal 1941. Su ciascuno di detti sommergibili vi erano, oltre al Comandante, un Capo elettricista, un Secondo Capo motorista ed un Sottocapo radiotelegrafista.

Il CB2 apparteneva alla Prima Squadriglia che doveva inizialmente operare a Taranto. In relazione all’aumentata presenza di sommergibili nemici nelle vicinanze dei porti nazionali e nei passaggi obbligati, la Squadriglia fu trasferita nel settembre 1941, dopo l’allestimento e prove in mare, da La Spezia a Salerno ed operò, particolarmente in ore notturne, nel Golfo di Napoli, nel Golfo di Salerno e nelle acque di Ischia con compiti di protezione porti e ricerca antisommergibile.
La Regia Marina in Mar Nero
Nel gennaio del 1942 la Prima Squadriglia CB ritornò a La Spezia da dove il 15 aprile 1942 venne trasferita via terra in Mar Nero. Tale trasferimento avveniva su richiesta dei tedeschi che nella primavera del 1942, nell’impossibilità di far passare unità navali dai Dardanelli per bloccare i rifornimenti che i russi facevano giungere a Sebastopoli, il più importante porto della Crimea, chiesero all’Italia la possibilità di far operare in Mar Nero i nostro mezzi insidiosi, motosiluranti e minisommergibili che per le loro dimensioni potevano essere trasportati nel teatro operativo totalmente via terra ,oppure, via terra sino al più vicino porto sul Danubio e poi per via fluviale. L’Italia aderì alla richiesta e furono inviati i mezzi richiesti suddivisi in tre colonne.
La prima colonna era costituita dalle motosiluranti della 19a Squadriglia di Venezia che partita il 22 aprile 1942 raggiunse Vienna via terra. Successivamente i mezzi furono rimorchiati sul Danubio sino a Galatz (Romania) e poi raggiunsero Costanza in navigazione da dove in seguito si trasferirono nella loro base operativa di Yalta.

La seconda colonna era costituita dai minisommergibili CB della Prima Squadriglia che furono suddivisi per il trasferimento in due sezioni.
La prima sezione (partenza via treno da La Spezia il 15 aprile, arrivo a Costanza il 2 maggio e dopo il rifornimento di combustibile avvenuto solo l’1 giugno, partenza via mare da Costanza il 2 giugno ed arrivo a Yalta il 5 giugno) era così composta:
– CB1 Comandato dal Tenente di Vascello Enrico Lesen d’Aston – Capo Squadriglia;
– CB2 Comandato dal Sottotenente di Vascello Attilio Russo;
– CB3 Comandato dal Tenente di Vascello Giovanni Sorrentino.
La seconda sezione (partenza via treno da La Spezia subito dopo la prima sezione ed il 9 giugno partirono da Costanza per giungere a Yalta l’11 giugno) era così composta:
– CB4 Comandato dal Tenente di Vascello Enrico Suriano;
– CB5 Comandato dal Sottotenente di Vascello Alberto Farolfi;
– CB6 Comandato dal Tenente di Vascello Francesco Gallinaro.
Purtroppo il 13 giugno fu affondato subito il CB5 durante una incursione aerea russa, non vi furono perdite fra l’equipaggio e rimarrà l’unico battello perso.
La terza colonna, denominata «Autocolonna Moccagatta» in memoria del valoroso Capitano di Fregata caduto il 25 luglio del 1941 nell’attacco alla base di Malta, era costituita da una squadriglia di motoscafi siluranti e da cinque barchini esplosivi con al seguito 28 mezzi per gli spostamenti via treno dal 5 ed il 19 maggio sino Simferopoli (Crimea) e via terra prima fino a Yalta e successivamente in una zona boscosa di Foros località a sud-est di Sebastopoli.
Attività del CB2 con il Comandante Attilio Russo
Il CB 2 Effettuò in Mar Nero numerose missioni per impedire i rifornimenti russi verso la città di Sebastopoli che era sotto assedio dai tedeschi.
Il 18 giugno 1942, in agguato nella zona a sud di Capo Saric, il CB 2, affondò il sommergibile sovietico SC 214 (secondo altre fonti il sommergibile SC 206).

Di seguito la ricostruzione dell’evento fatta dal STV Russo:

……….Omissis……………………
“Giorno 18 giugno 1942.
Ore 05.00
Gli idrofoni non mi segnalano nessuna sorgente in zona. Vengo a vedere: le condizioni del mare (forza 3 da NW) non mi permettono di rimanere a quota periscopica. Emergo. Appena aperto il portello avvisto contro il sole, pochi gradi prora a dritta, un sommergibile nemico fermo in immersione; beta 100° a dritta, distanza 1800 metri circa.
Il sommergibile sembra trovarsi nella fase dei preparativi per l’immersione. Ho notato che due persone dalla plancia mi indicavano e guardavano coi binocoli nella mia direzione. Ritengo di essere stato avvistato durante l’emersione. Sospendo l’esaurimento rimanendo quasi in affioramento. Mentre accostavo leggermente a dritta per puntare il bersaglio notavo che altro personale compariva sulla torretta del sommergibile, probabilmente per armare le mitragliere; due marinai scendevano in coperta.
Ore 05.02
Lancio il siluro di dritta, angolo mira zero; puntamento sulla prora. Il siluro, dopo circa 60 metri di corsa, trovandosi nel cavo di un’onda, affiora, producendo un visibilissimo spruzzo d’acqua. Dopo otto secondi lancio il siluro di sinistra, angolo di mira 30°. Vedo che il personale del sommergibile nemico, avendo notato il mio lancio, comincia a entrare all’interno. Mi immergo. Giunto a quota 17 metri percepisco uno scoppio fortissimo che fa vibrare il sommergibile. Circa un minuto dopo si ode un rumore come di schianto forte e prolungato.
Ore 05.45
Dopo di aver controllato con gli idrofoni l’assenza di qualsiasi sorgente in zona, avendo i gruppi d’aria quasi scarichi per le numerose immersione eseguite durante la notte decido di emergere e dirigere subito per il rientro in superficie.
Emergo e dirigo per rientrare – passando a breve distanza dal punto dell’affondamento noto una vastissima zona nella quale il mare perde la sua forza viva, presumibilmente per nafta emesse dal sommergibile affondato.”
……….Omissis……………………

Alle 08.30 il CB.2 veniva fatto oggetto di fuoco da parte di due imbarcazioni cariche di soldati russi ed il battello si allontanò dalla zona in immersione.
Per tale evento fu decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Comandante di sommergibile di piccolo tonnellaggio, effettuava numerose missioni di guerra in prossimità di munitissima base nemica dimostrando in ogni occasione slancio aggressivo, tenacia e perizia” (Acque di Sebastopoli, 18 giugno 1942 – Regio Sommergibile CB 2)”.
Attività con il sommergibile Marea
Il STV Russo il 18 dicembre 1942 lasciò il Comando del battello al STV Arrigo Barbi e rientrò in Italia per assumere, con il grado di Tenente di Vascello, il Comando del Sommergibile Marea della Classe Tritone dislocato a Napoli.
Varato il 10 dicembre 1942 il sommergibile Marea venne consegnato alla Marina Militare il 7 maggio del 1943. Con tale battello il Comandante Attilio Russo effettuò due missioni: il 3 settembre nel Golfo di Policastro ed il successivo 7 nel Golfo di Napoli.
All’Armistizio dell’8 settembre, secondo gli ordini ricevuti, portò il battello a Bona e lo consegnò agli inglesi. Successivamente trasferito il battello a Malta il 6 ottobre rientrò a Taranto per iniziare attività di cobelligeranza. Il Comandante Attilio Russo effettuò 2 missioni per i servizi segreti italiani in alto Adriatico. Gli sono state attribuite oltre alla già citata Medaglia d’Argento anche 1 medaglia di Bronzo al Valor Militare (1946) e due Croci di Guerra al Valor Militare (1944 e 1946).
Le ulteriori 162 uscite per attività di cobelligeranza furono effettuate dal Marea sotto il Comando del TV Antonio Ursano (primo Comandante in Seconda di Borghese sullo Scirè).
Il Comandante Russo negli USA e la problematica della nazionalità
Dopo la guerra il Comandante Russo si trasferì a Miami (Florida) e nel 1950 ha acquisito la cittadinanza statunitense e, per effetto dell’articolo 8, comma 1, della legge 13 giugno 1912, n. 555, all’epoca vigente, perse la cittadinanza italiana.
Il suo tentativo di avere la doppia cittadinanza USA ed Italiana, non ebbe successo per decorrenza dei termini (Legge 5 febbraio 1992, n. 91 entrata in vigore il 16 agosto 1992 i cui termini di presentazione delle domande di riacquisto vennero più volte riaperti, fino al 31 dicembre 1997, data della loro chiusura definitiva).
Non ricevette dallo Stato Italiano la Cittadinanza nonostante l’interessamento del Comandante Vincenzo Arcobelli, al tempo Presidente del Comites di Houston, che fece presentare nel 2006 dal Deputato Zacchera una interrogazione parlamentare alla Camera.
È deceduto il 19 Giugno del 2007 a 95 anni ed ora è nelle braccia di nostro Signore. È sepolto a Daytona Beach in Florida. Ha lasciato la moglie Margherita e due figli. La burocrazia ha vinto scrivendo una pagina vergognosa che non fa onore all’Italia.

Note dell’autore
Ringrazio per la collaborazione:
– il Comandante Vincenzo Arcobelli, Consigliere del CGIE in USA (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) per le notizie fornite e la ricerca della famiglia negli Stati Uniti;
– la vedova Russo, la signora Margherita, per aver reso disponibili le fotografie del marito.

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https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/06/18-6-1942-attilio-russo/

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