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Rimpianto (COVID-19)

di Andrew Martin (2020)
Ceramica Mastro Cencio – Vincenzo Dobboloni (2020)

Rimpianto

Un giorno all’ improvviso senza saperlo
mi voltai e vidi i tuoi occhi nei miei
vidi la paura, la novità, lo sgomento.
Troppi anni passati con il niente,
si pensava e si viveva senza renderci
conto, i giorni passavano lamentandoci
del niente, di quella persona, di quel politico.
Di tutto e di niente che non andava,
i tuoi occhi, gli occhi di noi che credevamo
Fosse tutto nomale, facile, giusto, ingiusto.
La coerenza, era la nostra arma, il nostro delirio
L’onnipotenza, di essere noi qui, sicuri lottando
per i nostri diritti, le nostre ragioni, le opinioni.
Poi arrivò lui, in silenzio, senza permesso di soggiorno,
senza passaporto, senza barcone. Si insinuò
così, senza firma, documento idoneo, senza faccia
senza mani, senza uno sguardo fisso negli occhi,
di noi sicuri e certi della nostra individualità.
Lui che era lontano e noi incoscienti che aspettavamo.
la primavera, poi l’estate, il mare e le montagne e non capivamo
che, da lì a poco sarebbe cambiato tutto
che, una guerra in atto ci aveva colpito
che, noi avevamo annullato, demolito
senza amore non capendo l’importanza
della vita, negli affetti, nell’abbraccio
tolto e negato a noi che credevamo
solo nel nostro io e non al tempo lontano,
passato, dimenticato, calpestato, che nel
contempo lui ora ci chiede di non abbandonarlo,
lui il tempo unico amico, unica risorsa
per ritrovare la nostra orma.

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