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4.5.1917, nel ricordo di Cesare Augusto Gandolfo di Savona

di Bruno Henning Castellani di Malo

Ciao carissimo Ezio,
le sue parole sono meravigliose, uniche, e traspira tutta la sua sensibilità e la sua umanità e anche la sua voglia di vivere.
Anch’io sono sposato con Francesca e ho un figlio, Filippo Maria di 35 anni, una bella nipotina Matilda Maria di 2 anni e mezzo.
Abito a Genova, città di mare, ma sono nato a Savona che ha dato i natali alla mia famiglia materna. Mio nonno era un piccolo armatore di navi, i Liberty, e il mio bisnonno era un grande medico, per l’esattezza Maggiore medico all corte a Tortino della famiglia Savoia. Anche lui era amante del mare, possedeva una barca a vela.


Il 4 maggio 1917, al largo di Spotorno vicino Savona, è stato testimone di un azione di siluramento da parte dei tedeschi della nave Transilvanya che ora giace in fondo al mare.

Il mio bisnonno fu il primo soccorritore dei primi naufraghi e, come medico, diede la prima assistenza sanitaria caricando personalmente molti dell’equipaggio a bordo della sua barca a vela. Avanti e dietro portava i feriti a riva che poi ha curato nell’ospedale di Savona dove lui lavorava. Quante vite umane salvate e quante di giovani marinai e passeggeri…

Per questo gesto eroico e misericordioso di altruismo, ricevette dalla Famiglia Reale Inglese di Giorgio V, una medaglia in argento, coniata appositamente per la tragedia.

Il 4 maggio ricorreranno 101 anni da quella tragedia e sono stato invitato, come ospite d’onore, per la commemorazione del triste evento.

Mio nonno si chiamava Prof. Dott. Cesare Augusto Gandolfo di Savona.
Questa è una delle tante storie che lega al mare la mia famiglia.
Un abbraccio a Lei e a tutta la sua famiglia che sarà speciale come Lei.
Bruno Henning Castellani di Malo

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