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Oggi pensavo al mare

di Antonino Tumminia (*)

…ricevo e pubblico con immenso piacere e anche un pizzico di orgoglio (Pancrazio “Ezio” Vinciguerra).

Carissimo Ezio, è da tanto che non vi scrivo, spero con tutto il cuore che tu stia bene, visto il tempo che stiamo attraversando. Io continuo a scrivere come Silvio Pellico “Le mie prigioni”, racconti e poesie.
Allego una mia riflessione di questi tempi per sintonizzarmi con chi può condividerla nel tuo Blog.
La foto che ti allego è una mia creazione grafica. Mi occupo di fotografia da 42 anni, e  mi permette di esprimere fotograficamente anche gli stati d’animo.
In questa immagine ho messo assieme un Angelo (scultura fotografata su un prato a Pisa) e una foto di inquinamento in spiaggia libera, per creare un messaggio che ha anche l’aspetto spirituale, un Angelo caduto, proprio come tanti valori di questa epoca di smarrimento…
Spero di risentirci presto, magari con buone notizie di buona salute per tutti.
Un caro saluto e un abbraccio a tutti i Marinai d’Italia da Antonino Tumminia.

OGGI PENSAVO AL MARE
Oggi pensavo al mare, al suo odore salmastro, ai piedi bagnati e baciati dall’acqua, la sabbia e il sole, tutto questo mi manca come a tutti noi, rinchiusi nelle parete domestiche e guardando il cielo da dietro la finestra, come da una prigione. Dopo il mare mi mancano gli abbracci dei miei nipotini e i baci, è insopportabile tutto questo, le priorità per ognuno di noi possono essere differenti, ma  stare lontano dalle persone care è una sofferenza  pesante da sopportare, un peso al cuore che rischia di spaccarlo. Mi mancano il Caffè al Bar, le chiacchiere con gli amici e la mia moto, che dorme in garage, ed ogni volta che vi entro la guardo con tristezza, mia compagna di viaggi e amica del vento, che esprime gioia per l’anima,  volando, accarezza la strada che unisce le vie, come la libertà alla vita.
La libertà perduta  sapremo riconquistarla domani? Sapremo conquistare anche l’olfatto, perché di questi tempi molti hanno perso l’olfatto e il gusto e anche la loro vita, la libertà sembra stare oltre queste barriere, stiamo perdendo i profumi e il gusto per la vita? Il filosofo Kant definiva l’odorato “Oltre la libertà“.
Libertà e responsabilità in questo pianeta violentato anche nell’odorato, dalla puzza, dall’inquinamento, non sentiamo più il profumo dei fiori, siamo immersi in una fogna a cielo aperto e non è un’esagerazione, fogna non solo da sporcizia materiale ma anche morale. Occorre cambiare coscienza, cominciare con piccoli balzi per arrivare a grandi salti di qualità, occorre cambiare aria e ripristinare gli odori, quelli buoni, quelli sani, quelli dell’armonia e della pace, quelli dell’Amore incondizionato.
Oggi pensavo al mare e al suo odore, profumo di un’emozione che si chiama libertà.

(*) Per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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