Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Racconti,  Recensioni,  Storia

Francesco Raiteri (24.1.1924 – 30.4.1943)

di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

(24.1.1924 – 30.4.1943)

QUESTO ARTICOLO E’ DEDICATO A ELENA PERTUSATI

Nacque il 24.1.1924, figlio di Evasio e Nano Francesca, fratello del Sergente Maggiore Pilota Pietro Raiteri caduto in guerra. Francesco detto “Dino” frequenta le scuole elementari salesiane al Valentino di Casale dove si è trasferito con la famiglia nel 1928. Così lo ricorda la sua maestra, nell’apprendere la morta prematura del suo ex allievo:
– “Lo ricordo allievo di 4° e 5° elementare, sempre buono, obbediente, volenteroso, non posso pensare di non rivedere più quegli occhioni che davvero riflettevano il suo animo buono. Ricordo ancora le frasi che mi scriveva allorché ebbe raggiunto il suo sogno di essere marinaio. Rivelavano tutto l’entusiasmo dell’animo suo generoso ridente, buono”.
Decide di arruolarsi volontario nella Regia Marina il 27.7.1940 (numero di matricola 58732). Di certo a questa decisione concorrono sia l’esempio del fratello maggiore, entusiasta della vita militare, sia il profondo amore che nutre per il mare e la sua natura avventurosa. I genitori accettano di buon grado la sua decisione. In fondo ancora si crede che sarà una guerra lampo e confidano che il conflitto sarà già finito nel momento in cui Dino completerà i suoi corsi. La Storia dimostrerà che si trattava di fiducia mal riposta.
Frequenta la scuola C.R.E.M. a La Spezia, conseguendo la specializzazione di elettricista.
L’1.10.1941 è classificato Comune e, tra un corso e l’altro, presta servizio sulla regia nave Betta a La Spezia e a Napoli. Poi, nel 1942, sarà destinato sul regio cacciatorpediniere Lampo.

Nel marzo dello stesso anno consegue il brevetto di idrofonista e ecogoniometrista (1.3.1942) e il 1° aprile viene promosso Sottocapo.
La guerra è ormai in pieno svolgimento. Il Lampo è addetto al trasporto munizioni.
Il 30 aprile 1943 da Trapani è diretto a Tunisi con un carico di munizioni per le truppe operanti in Tunisia. Durante la navigazione subisce due successivi attacchi di aerei nemici che con il lancio di bombe provocano lo scoppio di una parte delle munizioni, l’incendio della nave ed il suo affondamento.
Dino viene visto l’ultima volta da un amico di Casale sul ponte della nave, gravemente ferito e incosciente. L’amico disse che non aveva potuto far nulla, dovendo scegliere tra aiutare Dino e probabilmente morire con lui, o cercare di salvarsi. Il relitto del Lampo viene bombardato dal nemico fino alla totale distruzione.

Sono le ore 19,12 circa, nel punto a miglia 6 per 180° di Ras Mustapha. 
Fu tributato a Dino un encomio solenne al valor militare.
Dino è ricordato con il fratello Pietro tra gli ex allievi salesiani nel Sacrario dei Caduti nella cripta della Chiesa del Valentino a Casale e vive nel cuore della sua famiglia.

https://www.lavocedelmarinaio.com/2016/04/16-aprile-1943-affondamento-regio-cacciatorpediniere-lampo/

https://www.lavocedelmarinaio.com/2015/06/cerco-notizie-sullequipaggio-del-cacciatorpediniere-lampo-cosa-fare/

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *