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In ricordo dell’Ammiraglio di Squadra (CM) Antonio Sotgiu

di Carmelo Galati

(Aggius, 27.10.1941 – Sacrofano, 17.3.2020)

Un gentiluomo, un signore di altri tempi, un amico, un fratello un padre spirituale.

Quanti marinai e come marinai intendo tutti, ufficiali, sottufficiali e truppa nel corso della loro lunga o breve permanenza nella Marina Militare hanno avuto il piacere di conoscere e anche di trovarsi alle dipendenze dell’Ammiraglio Antonio Sotgiu? Immagino tantissimi. Io sono uno di questi tantissimi.

Adesso non è più fra noi, è salito in cielo, in un momento drammatico per il Paese, solo nella sua solitudine e sofferenza, senza un abbraccio, senza essergli vicino per un ultimo saluto, questa è la cosa più straziante. Ma verrà anche il tempo per ricordare tutti insieme Antonio.
Da parte mia non posso che dirgli Grazie. Grazie per tutto quello mi ha insegnato, grazie per le tirate di orecchio che mi hanno fatto maturare, crescere come uomo e ufficiale, grazie per aver creduto in me portandomi con Lei negli ultimi 13 anni della mia carriera. Commidife prima, Direttore Sportivo al Circolo Ufficiali e Capo Ufficio a Maridoria dopo. La prima volta che ho conosciuto l’Ammiraglio è stato nel lontano 1976/77, io ero destinato alla Terza Divisione di Maripers e lui era Capo Ufficio del Direttore Generale. Subito mi colpì di lui la bella presenza in uniforme e il suo modo di fare, pacato e bonario nei confronti di tutti ma in particolare dei sottufficiali. Poi venni a sapere che suo padre era stato un sottufficiale della Marina Militare.  E’ sempre stato uno sportivo di tennis e di vela. Mai avrei pensato che poi a distanza di tantissimi anni avremmo incrociato le nostre racchette da compagni o da avversari  sui campi in terra rossa del Circolo Ufficiali Marina Militare di Roma,  che lui ha diretto in qualità di Presidente per ben dieci anni.

Gli anni che ho trascorso insieme sono stati bellissimi e produttivi. Grazie alla sua creatività, intuizione, lungimiranza, coraggio e passione per l’incarico, ho visto crescere per aggregazione, eventi , rinnovamenti e  organizzazione il Circolo Ufficiali. In particolare, nel campo sportivo a lui si deve la nascita dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Caio Duilio per mezzo della quale si potevano disputare gare Federali di tennis e per mezzo della quale e’ nata la scuola tennis per i figli dei Soci.
A lui si deve la nascita, su mia proposta, era il 2001, dei Centri Estivi per ragazzi.
Ma potrei fare un lungo elenco delle innovazioni e migliorie portate al Circolo dall’Ammiraglio, con determinazione stravolgendo regole e convenzioni.
A Maridoria è stato amato e ben voluto da subito dal personale alle sue dipendenze. Molto elastico e benevolo verso chi  si rivolgeva all’istituto  per necessità a volte sforando il budget che si era imposto ma lui si era inventato la parola …fondo extra.
Grazie alla sua caparbietà, ancora era a Marispelog, Ispettore Capo, riuscì convocando a Palazzo il responsabile delle vendite di abbigliamento con il logo della Marina, a imporre una tassa su ogni capo venduto e ogni fine anno di versare il ricavato a Maridoria.  Il primo anno è andato benissimo, oltre ogni rosea previsione, dal secondo anno di soldi ne sono arrivati molto meno perché il 70% era stato trattenuto da Maristat per esigenze di rappresentanza del Capo di Stato Maggiore.
A nulla sono valse le dimostranze scritte nel pro-memoria di fine anno dall’Ammiraglio Sotgiu, Presidente dell’Istituto.  Una vera delusione lo si leggeva negli occhi.

Sempre in ambito Maridoria ebbe l’idea di regalare a spese di Maridoria, ogni anno, ai vincitori delle borse di studio un viaggio “culturale” in città diverse. Il primo anno i ragazzi raggiunsero la base militare di la Spezia ospiti a bordo di una Unita’Navale per una uscita dimostrativa in mare il secondo anno tutti a Roma Capitale. Un vero successo.
Come ho riportato sopra l’Ammiraglio Sotgiu è stato per dieci anni Presidente del Circolo Ufficiali, nessuno mai prima come lui.  Si è sempre prodigato notte e giorno per il bene del Circolo e meritava un trattamento ben diverso di quello che gli è stato riservato alla fine del suo mandato.  Altra delusione anzi una ferita profonda che gli ha fatto veramente male ma che con grande dignità ha dovuto suo malgrado accettare.
Il Consiglio Direttivo del Circolo, io ne facevo parte, prese la saggia decisione di dare giusto riconoscimento all’Ammiraglio Sotgiu per lavoro svolto con dedizione e amore in dieci anni, inviando una lettera a Maricircoli, perché gli fosse rilasciata la tessera di Socio Onorario. Lei non ha i titoli (ho una copia della lettera) questa è stata la risposta. L’Ammiraglio Sotgiu allora inviò copia del suo curriculum, ma già sapeva che non avrebbe ricevuto risposta alcuna.
La mattina che l’Ammiraglio Sotgiu si presentò in Segreteria Soci per pagare la quota annuale da Socio Ordinario, io ero presente insieme alla consorte Signora Luisa e mi veniva da piangere.
Non voglio dire altro. Gli vorrò sempre un mondo di bene e lo ricorderò sempre dicendogli Grazie Antonio per tutto il bene che hai fatto. Avrei voluto salutarti per l’ultima volta ma non è stato possibile.

Hai onorato la divisa che avevi scelto di indossare. Ci hai lasciato tutti orfani ma ricchi di quella eredità che hai saputo consegnare a ciascuno di noi, in modo speciale, con rispetto e signorilità. Buon vento Antonio amico mio occuperai per sempre un posto speciale nel mio cuore.
Con affetto Carmelo

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