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2.3.1873, in ricordo di Ernesto Giovannini

a cura Antonio Cimmino

(Piacenza, 2.3.1873 – Mare, 17.8.1915)

Capitano di Fregata ERNESTO GIOVANNINI, di Alberto e di Elisa Bratti, nato a Piacenza il 2 marzo 1873. Allievo Accademia navale 21 ottobre 1887:

  • Guardiamarina, 3 luglio 1892
  • Sottotenente di vascello, 5 luglio 1894
  • Tenente di vascello, 22 luglio 1897
  • Capitano di corvetta, 17 dicembre 1911
  • Capitano di fregata, 2 luglio 1914

Morto il 17 agosto 1915 per l’affondamento del sommergibile Jalea di cui  era comandante.

Con il grado di Guardiamarina nel 1893 fu imbarcato sull’ariete torpediniere Etna (varata nel Regio cantiere di Castellammare di Stabia il 26 settembre 1885), nave ammiraglia della Divisione Navale d’America visitando il Nord, il Centro ed il Sud America. 

Da TV nel 1901 fu destinato in Cina ed imbarcato sull’incrociatore corazzato Marco Polo (varato a Castellammare di Stabia il 27 ottobre 1892) facente parte della Divisione Navale Oceanica, poi dal 1903-1904 sull’avviso Marcantonio Colonna quale ufficiale in 2° e, quando la nave (7 settembre 1895) la nave fu sottoposta a grandi lavori di rimodernamento nel regio cantiere di  Castellammare di Stabia, il TV Giovannini, ebbe il comando di una torpediniere (1906-1907).

Dal 1908 al 1910 ebbe il comando del sommergibile Foca; il battello il 26 aprile1909, durante il trasferimento da Spezia a  Venezia, durante una sosta a Napoli, fu oggetto di un grave incidente. Mentre si stavano caricando le batterie, una esplosione di idrogeno fece scoppiare un incendio investendo i serbatoi di benzina. Per arginare i danni, il battello fu autoaffondato. Persero la vita 11 dei 19 uomini dell’equipaggio, due marinai della base e un operaio congegnatore dell’arsenale. Il comandante Giovannini si prodigò per limitare i danni. Egli  fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “ Per essere accorso sul sommergibile FOCA, prontamente da da altra torpediniera, ove trovavasi, per motivi di servizio, e per aver dato con calma e discernimento tutti gli ordini occorrenti per limitare disgrazie al personale e danni al sommergibile”.

 Durante la guerra di Libia (1911-1912) come Capitano di corvetta, ebbe il comando dell’incrociatore ausiliario Città di Messina operando con valore nel Mar Egeo nella Squadra dell’ammiraglio Aubry. La nave collaborò nelle operazioni di occupazione delle isole delle Sporadi Meridionali che furono denominate Dodecaneso. Per la sua attività divenne Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro perché:” Al comando di un incrociatore ausiliari nelle varie missioni affidategli durante la guerra dimostrò zelo, intelligenza ed abnegazione”

Scoppiata il conflitto mondiale Ernesto Giovannini ebbe il comando del sommergibile Jalea di cui aveva seguito l’allestimento nel cantiere FIAT-San Giorgio di Spezia nel 1913.al comandi del Jalea, compì numerose azioni caratterizzate da audacia e sangue freddo, finché morì in seguito all’affondamento del battello, il 17 agosto 1915 urtando una mina nei pressi di Muggia. Il sommergibile fu recuperato nel 1954 ed i resti degli 11 uomini dell’equipaggio periti nel 1915, riposano ora a Redipuglia.

La motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare che gli fu conferita con D.L. 29 marzo 1917, così recita:
” Dopo aver compiuto ardite missioni di guerra, in agguato presso la costa nemica, rimaneva vittima del proprio ardimento, nel tentativo di portare a compimento la missione affidatagli in acque insidiate dal nemico”.

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