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Vincenzo Balzano (Torre Annunziata (NA), 16.3.1924 – 6.2.1944)

di Vincenzo Marasco  (*) – Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”

(Torre Annunziata (NA), 16.3.1924 – 6.2.1944)

Alla cara e lieta Memoria del Marinaio Balzano Vincenzo, Figlio di Torre Annunziata.

Non esiste fine all’orrore e alle incertezze che riguardarono le sorti dei ragazzi del Comprensorio di Torre Annunziata, che vennero chiamati alle armi per far fronte alle continue necessità belliche fasciste legate alla Seconda Guerra Mondiale. Tanti di quei giovani soldati di ogni arma, erano poco più che ragazzini e mai avrebbero pensato che da un momento all’altro, da quel contesto materno, quale poteva essere la familiarità delle piccole vie cittadine di Torre Annunziata, sarebbero stati inviati lì dove spesso l’unica salvezza poteva essere la fortuna.
Vincenzo nasce a Torre Annunziata il 16 marzo del 1924 da Salvatore e De Luca Restituta. Egli cresce in Via Pompei, al civico 1, tra quei dedali di epoca murattiana dove sono cresciute generazioni di ragazzini tra una corsa a perdifiato in quei vicoli senza fine, un calcio ad un pallone e tra quelle paste alimentari che quei budelli dipingevano di oro.

Vincenzo smise presto di essere un ragazzo libero e spensierato. Nel ’43, gli eventi politici e lo svolgimento della guerra che andava a sfavore delle mira espansionistiche italiane, non glielo permisero. Vincenzo Balzano, appena diciottenne è arruolato nella Regia Marina e la sua destinazione è MARIDIFE/MARIDEPO Venezia.
L’8 settembre del ’43, oltre alle vicende nazionali, segna anche la sua vita. Come accadde per tanti altri militari italiani all’estero e in patria, vista la capitolazione italiana, chi non volle continuare a combattere per lo sforzo bellico nazista, era destinato ad essere internato in Germania, presso i lager tedeschi e i campi di lavoro forzato. In altri casi, tra cui la palese volontà di schierarsi contro i tedeschi, la fucilazione immediata!
Fu così che Vincenzo, che non era nemmeno ventenne, il 6 febbraio 1944, da Venezia venne fatto salire su di un treno per bestiame, perché gli spostamenti verso la Germania nazista così avvenivano, e condotto alla prigionia. Fu il suo ultimo viaggio!
Vincenzo venne inghiottito dalla fabbrica nazista della morte. Fagocitato dalla spietatezza umana, di lui non si saprà più nulla.


Oggi siamo felici di aver restituito ai suoi familiari, e ai quanti lo vorranno, la sua giovane Memoria.
Evviva il Marinaio Balzano Vincenzo!
Si ringraziano le famiglie Balzano e Pirone, nelle persone di Filippo Pirone, Carla Pirone e Restituta Pirone, suoi nipoti, per averci concesso la fotografia utilizzata nella scheda che segue.

(*) per conoscere gli altri suoi articoli digita sul motore di ricerca del blog il suo nome e cognome.

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