Marinai,  Marinai di una volta,  Naviglio,  Recensioni,  Storia

Luigi D’Amora (Nocera Inferiore, 8.9.1903 – Mare, 28.2.1943)

a cura Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

(Nocera Inferiore, 8.9.1903 – Mare, 28.2.1943)

Luigi D’Amora nasce a Nocera Inferiore l’8.9.1903. Fu Capo Elettricista 1^ classe imbarcato sul regio sommergibile FR 111. Fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare – alla Memoria – con la seguente motivazione:
“Imbarcato su sommergibile attaccato alla superficie da cacciabombardieri avversari e gravemente danneggiato, anziché abbandonare l’unità rimaneva volontariamente a bordo nel disperato tentativo di salvare il battello.
Si inabissava con il sommergibile, lasciando esempio di elevatissimo sentimento del dovere e di strenuo amore di Patria, spinto fino all’estremo sacrificio” (Acque di Siracusa 28 febbraio 1943 – D.P. 11 aprile 1951 registrato alla Corte dei Conti il 27 novembre 1951, foglio n. 217 del 9 febbraio 1952).
A Luigi D’Amora è stato dedicato il gruppo Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Nocera Inferiore.

REGIO SOMMERGIBILE FR 111 (ex sommergibile francese Phoque)
a cura Carlo Di Nitto
Il regio sommergibile FR 111 era stato costruito per la Marine Nationale (marina militare) francese con il nome di Phoque. L’8 dicembre 1942 fu catturato a Biserta unitamente ad altri sommergibili francesi.
Ribattezzato FR 111 fu l’unico sommergibile francese catturato ad essere effettivamente rimesso in condizioni di operare nella Regia Marina Italiana. Stanziato nella base di Augusta, l’ FR 111 ebbe il tempo di svolgere una sola missione. Era partito dalla base alle ore 15,30 del 27 febbraio 1943 per trasportare materiali e munizioni a Lampedusa. A causa di avaria alle linee d’asse delle eliche, il mattino del 28 chiedeva di rientrare ad Augusta; alle ore 10.40, avuta l’autorizzazione, invertiva la rotta procedendo in superficie su rotte costiere dove fu attaccato all’improvviso da aerei nemici (forse statunitensi). Il mitragliamento e gli spezzoni lanciati causarono gravi falle che provocarono l’affondamento del battello in pochi minuti alle ore 14.45 circa , a miglia 10 per 220° al largo di Capo Murro di Porco (Sicilia).

Scomparvero col battello il Comandante, Tenente di Vascello Giovanni Celeste, 4 ufficiali e 18 tra sottufficiali, sottocapi e comuni. 
In questa foto il battello è ripreso quando, con il nome Phoque, ancora navigava sotto la bandiera francese.

ONORE AI CADUTI
Aniello Aprea, comune
Antonino Barone, guardiamarina
Luigi Bottecchia, sergente
Michele Brero, sergente
Mario Cali, comune
Filippo Caruso, capo di terza classe
Arturo Casolari, sottocapo
Pietro Castano, sottocapo
Giovanni Celeste, tenente di vascello (comandante)
Luigi D’Amora, capo di seconda classe
Gaetano De Nichili, sergente
Carmelo Di Bella, tenente del Genio Navale
Antonio Di Fazio, comune
Mario Di Ferdinando, comune
Guerrino Fabri, comune
Antonio Faggiano, comune
Giuseppe Fusco, secondo capo
Raffaele Guarnieri, sottocapo
Sergio Lonati, guardiamarina
Duilio Neri, comune
Francesco Niccoli, sottotenente di vascello
Enrico Peracchi, sergente
Francesco Zangari, sergente

Il comandante Celeste, messinese, trentottenne, che in tempo di pace era stato calciatore e capitano della squadra Unione Sportiva Peloro – tanto da essere scherzosamente soprannominato “il capitano dei capitani” –, lasciò una figlia di quattro anni, Rosinella. Alla sua memoria furono conferite la Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare e la Croce di Guerra al Valor Militare. Messina gli ha intitolato, nel 1948, il proprio stadio di calcio.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *