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Giovanni Celeste (Messina, 22.1.1905 – Mare, 28.2.1943)

di Sergio Cavacece (*)


…il sommergibilista sportivo.

Se a Messina dici “Giovanni Celeste” la gente ti risponde “campo di calcio”.
E’ vero, a Messina uno dei due stadi dove si gioca a calcio è intitolato a Giovanni Celeste.
Nato a Messina il 22 gennaio 1905, da giovane si dedica allo sport giocando nella locale società di calcio della U.S. Peloro, nel 1930 si laurea in Discipline Nautiche presso il Regio Istituto Superiore di Napoli.
Successivamente decide di intraprendere la carriera Militare entrando nella Regia Scuola C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Marittimi). Partecipa alla operazioni militari in Spagna e nel 1937, si sposa. La sua carriera militare continua e, come Ufficiale, si imbarcherà su numerose unità di superficie e subacquee, fino a quando nel 1942 subentra al comando del Regio sommergibile Toti in sostituzione del Capitano di Fregata Primo Longobardo, svolgendo numerose missioni di rifornimento tra la madre Patria e l’A.S.
Agli inizi del 1943 gli viene affidato il suo primo effettivo comando e a bordo del sommergibile FR 111 di preda bellica Francese viene destinato alla base di Augusta.
Al rientro dall’isola di Lampedusa, intorno alle ore 15,00 del 28 febbraio 1943, l’unità viene sottoposta a mitragliamento e bombardamento da parte di aerei nemici e nel giro di poco tempo il Sommergibile FR 111 con il suo Comandante e l’intero equipaggio affonda al largo del Capo Murro di Porco (Siracusa).
Il Comandante Tenente di Vascello Giovanni Celeste fu decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, Croce di Guerra, Medaglia commemorativa intervento in Spagna, Cavaliere della Corona d’Italia.
Nel 1948 su delibera del consiglio comunale di Messina, lo stadio di “Gazzi”, inaugurato nel 1932, venne intitolato a Giovanni Celeste.

(*) Sergio Cavacece è deceduto il 24.11.2019. Per conoscere gli altri suoi articoli digita, sul motore di ricerca del blog, il suo nome e cognome.

REGIO SOMMERGIBILE FR 111 (ex sommergibile francese Phoque)
a cura Carlo Di Nitto
Il regio sommergibile FR 111 era stato costruito per la Marine Nationale (marina militare) francese con il nome di Phoque. L’8 dicembre 1942 fu catturato a Biserta unitamente ad altri sommergibili francesi.
Ribattezzato FR 111 fu l’unico sommergibile francese catturato ad essere effettivamente rimesso in condizioni di operare nella Regia Marina Italiana. Stanziato nella base di Augusta, l’ FR 111 ebbe il tempo di svolgere una sola missione. Era partito dalla base alle ore 15,30 del 27 febbraio 1943 per trasportare materiali e munizioni a Lampedusa. A causa di avaria alle linee d’asse delle eliche, il mattino del 28 chiedeva di rientrare ad Augusta; alle ore 10.40, avuta l’autorizzazione, invertiva la rotta procedendo in superficie su rotte costiere dove fu attaccato all’improvviso da aerei nemici (forse statunitensi). Il mitragliamento e gli spezzoni lanciati causarono gravi falle che provocarono l’affondamento del battello in pochi minuti alle ore 14.45 circa , a miglia 10 per 220° al largo di Capo Murro di Porco (Sicilia).

ONORE AI CADUTI
Aniello Aprea, comune
Antonino Barone, guardiamarina
Luigi Bottecchia, sergente
Michele Brero, sergente
Mario Cali, comune
Filippo Caruso, capo di terza classe
Arturo Casolari, sottocapo
Pietro Castano, sottocapo
Giovanni Celeste, tenente di vascello (comandante)
Luigi D’Amora, capo di seconda classe
Gaetano De Nichili, sergente
Carmelo Di Bella, tenente del Genio Navale
Antonio Di Fazio, comune
Mario Di Ferdinando, comune
Guerrino Fabri, comune
Antonio Faggiano, comune
Giuseppe Fusco, secondo capo
Raffaele Guarnieri, sottocapo
Sergio Lonati, guardiamarina
Duilio Neri, comune
Francesco Niccoli, sottotenente di vascello
Enrico Peracchi, sergente
Francesco Zangari, sergente

Il comandante Celeste, messinese, trentottenne, che in tempo di pace era stato calciatore e capitano della squadra Unione Sportiva Peloro – tanto da essere scherzosamente soprannominato “il capitano dei capitani” –, lasciò una figlia di quattro anni, Rosinella. Alla sua memoria furono conferite la Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare e la Croce di Guerra al Valor Militare. Messina gli ha intitolato, nel 1948, il proprio stadio di calcio.

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