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Federico Paolini (Torino, 2.5.1873 – Gaeta, 18.4.1926)

a cura Francesco Carriglio (*)
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(Torino, 2.5.1873 – Roma, 18.4.1926)


Biografia
Capitano di vascello, medaglia d’oro al valore militare, croce di guerra al valore militare (due concessioni), ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia, cavaliere dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro.

Nato a Torino il 2 maggio 1873, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1890, conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1895. Dopo varie destinazioni a bordo, nel 1900, con il grado di tenente di vascello, imbarcò sull’ariete torpediniere Elba, che si trasferì nei mari della Cina, ove assunse il comando del distaccamento preposto alla difesa della Legazione italiana di Pechino. All’insorgere dei moti insurrezionali dei boxer sostenne i ripetuti attacchi alla Legazione e il lungo assedio durato oltre due mesi, che causarono anche la perdita di sette marinai e a lui una grave ferita. In un ennesimo assalto, con ammirevole e temeraria audacia si portò all’attacco di una barricata distruggendola. Per tale azione fu decorato di meda- glia d’oro al valore militare.
per prendere parte alla battaglia di Lissa del luglio dello stesso anno. Nel successivo mese di settembre, sempre sulla stessa unità si trovò a Palermo per la repressione dei moti sediziosi scoppiati in Sicilia. Capitano di fregata nel 1878, nello stesso anno assunse il comando della cannoniera Cariddi e nel 1880 dell’avviso Agostino Barbarigo, dislocati in Levante a causa della crisi d’Oriente di quegli anni.
Assolse con alto senso di responsabilità le cariche di comandante superiore del C.R.E. (1891-1893), di comandante dell’Accademia Navale (1894-1895), di comandante militare marittimo della Maddalena (1895-1896) e di comandante in capo dei Dipartimenti militari marittimi di Venezia (1899- 1900 e 1904-1905), di Napoli (1900-1901) e di Spezia (1903).
Fu presidente del Consiglio superiore di Marina (1903-1904), due volte sottosegretario di Stato (1893 e 1896-1898), e ministro della Marina (29 giugno 1898-14 maggio 1899); nel 1904 fu nominato senatore del Regno.
Il 1° gennaio 1906 fu collocato in ausiliaria per limiti d’età e iscritto nella riserva navale. Fu deputato al Parlamento per il collegio di Castellammare di Stabia.
Morì nella rada di  Gaeta per incidente il 18.4.1926

Il contrammiraglio Candiani, comandante la Forza Navale Oceanica, che nel frattempo si era radunata a Ta-Ku, in una sua relazione del 26 novembre 1900 proponeva al Ministro della Marina che al tenente di vascello Paolini fosse concessa la medaglia d’oro al valore, convalidando tale proposta con le seguenti considerazioni:
«Ho proposto per la medaglia d’oro il tenente di vascello Paolini Federico che comandò il distaccamento di marinai che si trovò in Pechino alla difesa delle legazioni, per l’avvedutezza, il coraggio, il sangue freddo dimostrato nell’adempimento lungo e glorioso delle sue difficili mansioni durante due mesi di strettissimo assedio, servendo di esempio e di incoraggiamento ai suoi subordinati dei quali seppe sempre tenere alto il morale, e che sempre si espose primo nei continui pericoli. Fu a questo modo che il tenente di vascello Paolini il 1° luglio venne ferito alla spalla, mentre, alla testa dei suoi marinai si lanciava all’assalto di una barricata sotto la cui protezione un pezzo nemico cagionava gravi danni Questa proposta fu accolta e con decreto del 3 marzo 1901 fu concessa al tenente dì vascello Paolini Federìco la medaglia d’oro con la motivazione: Per avvedutezza, coraggio e a sangue freddo dimostrato durante la difesa della legazione a Pechino rimanendo ferito il 1° luglio 1900 mentre alla testa dei suoi marinai si slanciava all’assalto di una barricata sotto la cui protezione un pezzo nemico cagionava gravi danni. Morì nel 1926 con il grado di Capitano di Vascello mentre comandava sul “Falco” la 3^ flottiglia cacciatorpediniere”.

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