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Contrammiraglio Guido Almagià, un grande Marinaio, gaetano d’adozione

di Carlo Di Nitto

(Firenze, 16.11.1877 – Roma, 23.1.1948)

Medaglia d’argento al valore militare, Medaglia di bronzo al valore militare, Croce al merito di guerra, Grande Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia, Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Fratello del famoso geografo Roberto Almagià, nacque a Firenze il 16 novembre 1877. Frequentò l’Accademia Navale di Livorno negli anni 1897- 1899, conseguendo la nomina a guardiamarina.
Con il grado di tenente di vascello, partecipò alla campagna della Guerra italo – turca del 1911-1912 imbarcato sulla corazzata “Vittorio Emanuele”. Durante la prima Guerra Mondiale, da tenente di vascello in comando di torpediniera prima e, come capitano di corvetta, comandante di squadriglia successivamente, per il suo audace comportamento fu decorato con una Medaglia di bronzo e una d’argento al valor militare. Nel corso della guerra fu anche comandante in seconda della Brigata Marina e comandante di treni armati in zona d’operazione. Successivamente ebbe destinazioni a terra (ministero Marina) e a bordo (comandante della nave appoggio sommergibili Antonio Pacinotti).Quindi, nel grado di capitano di vascello dal 1929 al 1938, fu capo dell’Ufficio Storico della Marina e direttore della Rivista Marittima dal 1933 al 1938.
Contestualmente, dal  01/07/1934 al 15/09/1938, ricoprì anche l’incarico di Presidente dell’Istituto “Andrea Doria”, la prestigiosa struttura della Marina creata per l’assistenza  ai  figli  dei  Marinai  caduti nell’adempimento del dovere.
Ricercatore attento e scrittore creativo, Guido Almagià scrisse molte opere e studi di carattere storico – scientifico. Tra questi vanno citati il corposo saggio “La moderna nave da battaglia” (1914), il primo volume de “La Marina italiana nella grande guerra” (1935) e “L’opera della Regia Marina in Cina” (1936). Va anche ricordata la sua collaborazione alla redazione dell’Enciclopedia Italiana “Treccani”, per la quale compilò diverse biografie di illustri personaggi di mare.
Nonostante il prestigio, i meriti acquisiti ed il costante impegno verso la Nazione, nel gennaio 1939 fu collocato in congedo assoluto in applicazione delle infami leggi razziali imposte dal regime fascista. Si ritirò a Gaeta dove risiedeva e dove, diversi anni prima, aveva realizzato un villino nella zona residenziale di Serapo. Qui venne censito e discriminato in quanto cittadino di razza ebraica.
Sfuggito alle persecuzioni naziste, nel 1945 fu riammesso nella riserva e promosso contrammiraglio.
Non tornò a Gaeta, (il suo villino era stato distrutto, come tutte le case di Serapo, durante l’occupazione tedesca).


Motivazioni delle decorazioni al Valor Militare
Medaglia di Bronzo – Tenente di Vascello Guido Almagià
Perché quale comandante di torpediniera, nell’esecuzione di una missione per ricerca di un idrovolante nemico, si avvicinava in pieno giorno a brevissima distanza falla costa nemica, nonostante il tiro delle artiglierie costiere dalle quali la torpediniera veniva bersagliata ed a cui rispondeva col proprio fuoco” (Alto Adriatico, 1916 – 1917).

Medaglia d’Argento – Capitano di Corvetta Guido Almagià
Comandante di squadriglia di torpediniere in numerose missioni eseguite a brevissima distanza dalla costa avversaria, ed in zone minate, si esponeva più volte imperturbabilmente al fuoco di batterie nemiche, alle quali rispondeva efficacemente, dando sempre prova di grande valore, serenità, sprezzo del pericolo, perizia militare e marinaresca” (Alto Adriatico, giugno – dicembre 1918).

Morì a Roma il 23 gennaio 1948  esprimendo il desiderio di essere sepolto nella “sua” Gaeta, la città che tanto aveva amato.
Riposa nel locale cimitero insieme alla diletta moglie, la N.D. signora Erminia Cremonini.

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