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8.2.1943, Sergio Avallone

di Pancrazio “Ezio” Vinciguera e Carlo Di Nitto

(Mantova, 8.2.1943 – Gaeta, 8.11.2018)

Caro Sergio,
in certi momenti della vita scrivere o comunicare sentimenti diventa difficile e oggi, nel giorno della Tua dipartita,  lo è ancora di più. Si ha sempre la sensazione che le parole siano vuote e che non possano esprimere appieno la nostra tristezza. Facciamo ancora fatica a crederci, siamo arrabbiati, nella nostra mente non possiamo pensare altro a frasi come: ”Non è giusto!” o come “Lui non se lo meritava!”.
Ci sentiamo di far sapere a quelli che non ti conoscevamo, che ci hai insegnato il vero senso delle parole “Patria e Onore, senza retorica alcuna, sempre in trincea, allineati e coperti come a suo tempo ci avevano insegnato i nostri predecessori marinai.
Sai già che occuperai per sempre un posto speciale nei nostri cuori.
Forse questi pensieri possono sembrare semplici esternazioni ma sono profondamente veri. La Tua morte porta solo dolore nei nostri cuori
Anche se la Tua vita non è stata lunga l’hai sicuramente vissuta intensamente. Una vita straordinaria come la Tua fine terrena, tra gli abissi  e il mare, tra i sogni e i ricordi indelebili, tracciati nell’onda, lungo la scia, fra i flutti…tra raduni con il tuo gruppo Marinai di Gaeta e condivisioni!

Nello scrivere queste brevi parole abbiamo cercato delle possibili citazioni “conradiane o salgariane”, e la scelta era vasta. Pensavamo di usare un brano di un grande scrittore, del tuo libro, ma nulla alla fine avrebbe reso l’idea dell’uomo che noi tutti abbiamo conosciuto… quello che si è messo in gioco pubblicando, in età avanzata, libri e ricordi di vita.
Hai sempre sostenuto l’importanza della famiglia, della famiglia dei marinai, il valore degli amici e ci ha insegnato a sostenerci l’un l’altro, a credere nelle nostre forze e a lottare per ciò in cui si crede e si ama.
Dio ci fa comprendere proprio in questo giorno, insieme ai tuoi familiari, che se anche ci mancano le persone a noi più care, come te Sergio, Lui ci ha donato la Grazia che è l’amicizia nel prossimo e l’amicizia nel prossimo è la Sua Grazia, in una parola sola: amore.
Lo stesso amore che tu hai riposto in noi oggi e noi lo riponiamo in te Sergio Avallone.
Adesso riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo magari pregando per noi come noi preghiamo per te.

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