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6.2.1940, Edoardo Bartolomei di nave Canopo e la solitudine che reclama la pace perché la vita è bella

di Roberto Tento – Toty Donno – Pancrazio “Ezio” Vinciguerra

(6.2.1940 – 25.1.2016)

Roberto Tento per www.lavocedelmarinaio.comCiao Ezio,
ho avuto la notizia che è mancato il 25 u.s. il marinaio Edoardo Bartolomei. Era imbarcato sulla nave Canopo…
La notizia è arrivata in ritardo, oggi era il suo Compleanno e la figlia vedendo arrivare gli Auguri degli amici (solo 41) nella sua bacheca di facebook ci ha avvisato della scomparsa.
Ciaooo Ezio che periodo nero…
Buona serata
(0re 19.44. del 6.2.2016)

Edoardo Bartolomei per www.lavocedelmarinaio.com

Ezio-Pancrazio-Vinciguerra-www.lavocedelmarinaio.com_10Ciao Roberto,
grazie dell’informazione.
Adesso Edoardo riposa in pace fra i flutti dell’Altissimo coccolato nella banca della memoria, dal ricordo dei parenti e dal cuore dei marinai di una volta, come quello tuo, come quello misericordioso di alcuni marinai.
A volte la solitudine reclama la pace…perché la vita è bella!
Un abbraccio a te e ai tuoi cari e bona domenica Roberto
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra
(ore 09.01 del 7.2.2016)

Nave Canopo - www.lavocedelmarinaio.com

I canopini vecchi leoni foto roberto lugato per www.lavocedelmarinaio.com

La solitudine che reclama la pace (Toty Donno)
Toty-Donno-per-www.lavocedelmarinaio.com_1 copiaFuori dal frastuono esterno, quando il rumore sembra sommergerti, ecco la solitudine.
Gesù, quando aveva bisogno di pregare, andava nel deserto da solo.
La solitudine è momento di meditazione che mette la tua anima in uno stato di quiete temporanea,
essenziale a mantenere stabile il tuo baricentro. Difatti è inopportuno che distogliamo la nostra concentrazione, sulla tua coscienza, sul destino da perseguire e quindi sul nostro baricentro.
Il Baricentro è l’equilibrio che discerne il bene dal male, il giusto dall’ingiusto e che dirige la barchetta verso il nostro destino.
Molte cose sono state fatte contro l’uomo, molte sofferenze ed imprevisti sono tesi perché l’uomo venga destabilizzato, perché una volta che ci si fa prendere la mano dagli eventi possa essere sbattuto senza alcuna meta come foglia che viene presa dal vento e volando senza alcuna meta, portato lontana senza alcun destino.
Per questo, non dobbiamo cadere come foglia morta dall’albero della vita ma attaccarci con tenacia ad essa e prima di ferire il cuore del fratello, specialmente di un giovane, riflettiamo semplicemente perché non abbiamo nessun diritto di creare dolore.
In questi momenti di solitudine, è il silenzio che reclama pace.

La vita è bella (toty donno) - www.lavocedelmarinaio.com

P.s. Oggi non appena effettuato l’accesso su facebook mi è comparso questo componimento proposto ai lettori tanti anni fa. E’ un segno?
Si è un segno: non sappiamo più ascoltare con la voce misericordiosa del cuore.
Pancrazio “Ezio” Vinciguerra (P.G.R.)

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