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31.1.1943, affonda la regia nave Procellaria

di Claudio Confessore

…ricevemmo
Da Tonio De Palma
Data: lun 15 ott 2018 alle ore 11:43
Subject: Salve mi piacerebbe avere informazioni sulla nave Procellaria, sul suo equipaggio. Tra questi c’era mio zio Pietricola Giovanni, che risulta disperso.
…e pubblichiamo.

Egregio sig. De Palma,
la regia  corvetta Procellaria (classe Gabbiano) è affondata il 31 gennaio 1943 per urto di mine mentre era di scorta al Cacciatorpediniere Maestrale, a rimorchio della Torpediniera Animoso, in navigazione da Biserta a Trapani (Rotta della Morte). Il Maestrale aveva la poppa distrutta dopo aver urtato delle mine durante la scorta in un precedente convoglio dall’Italia a Biserta.
Da ricordare che, oltre ai 21 caduti del Procellaria (19 disperi 2 morti), vi furono poi 79 caduti di nave Prestinari mandata da Biserta per prestare soccorso (secondo altre fonti i dispersi furono 84).

Della scorta facevano parte anche la Corvetta Persefone e 4 unità minori: due motozattere tedesche (F 481 e F 484) e 2 motosiluranti italiane (MS 16 e MS 35). Procellaria e Persefone, oltre all’equipaggio, avevano a bordo degli avieri in rientro in Italia per licenza. In particolare, sulla Procellaria erano imbarcati 31 avieri.

Esiste in rete una bella e completa ricostruzione delle attività e dell’affondamento della regia corvetta Procellaria, con foto, ecco il link:

http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2015/03/procellaria.html

I caduti del Procellaria tra cui lo zio, disperso, del sig. Tonio De Palma.

La Procellaria è un uccello grande, nero e bianco, che vola sfiorando le onde e nidifica sulle scogliere. Esistono cinque differenti specie di questo uccello che si trovano più facilmente nelle acque temperate degli oceani dell’emisfero meridionale. Hanno grandi ali e impiegano una tecnica di volo che li porta a cavalcare la cresta delle onde. La procellaria si nutre di pesce e per questo segue le imbarcazioni da pesca per cibarsi degli scarti della lavorazione del pesce. In Mediterraneo abbiamo la Berta Maggiore (assomiglia al Gabbiano ma ha il becco che alla punta finale è curvo ad uncino).

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