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28.1.1948, radiazione della regia nave Eritrea

a cura Antonio Cimmino e Carlo Di Nitto

– La mitica violatrice di blocchi navali –

La regia nave coloniale “Eritrea” dislocava 3117 tonnellate. Varata il 20/09/1936 nei Cantieri Navalmeccanica di Castellammare di Stabia, era entrata in servizio il 28/06/1937. Progettata per espletare servizio nei climi caldi delle colonie, aveva un originale sistema di propulsione mista diesel – elettrica, oltre che un armamento multi ruolo (appoggio sommergibili, avviso scorta e posamine). Appena entrata in servizio, fu utilizzata durante la guerra civile spagnola; successivamente venne destinata al porto di Massaua, nel Mar Rosso, in appoggio ai Sommergibili di quella base e vi rimase anche dopo lo scoppio delle ostilità.
La notte del 19 febbraio 1941, lasciò Massaua in tutta segretezza con l’ordine di forzare il blocco navale anglo-francese e raggiungere l’alleato Giappone. Riuscita ad eludere la serrata caccia nemica, ricorrendo anche al camuffamento delle sovrastrutture, dopo una avventurosa traversata dell’intero Oceano indiano entrò nelle acque della Malaysia attraverso lo Stretto di Malacca per passare nell’Oceano Pacifico.
Il 18 marzo raggiunse una zona sotto il controllo della Marina imperiale giapponese, ed approdò pochi giorni dopo a Kobe. Sottoposta a lavori, rimase in Estremo Oriente per fornire supporto logistico ai sommergibili italiani e tedeschi operanti in quei mari.
Alla proclamazione dell’armistizio si trovava in navigazione nello Stretto di Malacca e, per impedire la cattura, dovette fuggire nuovamente eludendo questa volta il blocco navale della Marina Imperiale Giapponese e la caccia dei sommergibili tedeschi. Giocando d’astuzia riuscì a raggiungere Ceylon.
Durante la cobelligeranza l’attività operativa dell’unità fu intensa, svolta prevalentemente nei mari dell’Estremo Oriente fino al termine delle ostilità.

Nel 1946 recuperò e riportò in Italia gli internati italiani nei campi di concentramento asiatici.
Fu radiata il 28/01/1948 ed il 12 febbraio successivo fu consegnata alla Francia in ottemperanza al trattato di pace. Rinominata “Francis Garnier”, dopo aver svolto anche nella Marina Francese intensa attività di squadra e bellica, rimase in servizio fino al 01/01/1966. Usata come bersaglio in un esperimento nucleare svolto nell’atollo di Mururoa, affondò il 29 ottobre successivo. Il relitto giace a circa 1300 metri di profondità.

Partecipò alla guerra d’Indocina e nel 1966, usata come bersaglio, fu affondata nell’esperimento nucleare nell’atollo di Mururoa.

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