Attualità,  Racconti,  Recensioni,  Storia

9.11.1971, giornata triste per la Brigata Folgore

…9 novembre 1971 – 9 novembre 2019
Oggi commemoriamo il 48° anniversario della tragedia che costò la vita a 46 paracadutisti effettivi alla Brigata Folgore ed a 6 membri dell’equipaggio della Royal Air Force. A distanza di tanti  anni ancora è viva quella tragedia che gettò nel lutto le Forze Armate e la città di Livorno. Molte le testimonianze di chi allora era presente nei ranghi della Folgore e di chi ha contribuito al recupero delle salme fino al giugno del 1972. Purtroppo manca tra essi la Medaglia d’Oro al Valor Civile Giannino Caria, un maresciallo incursore del 9° Col Moschin. Di lui ricordiamo il carattere mite e la sua generosità e che immolò la sua giovane vita il 18 novembre 1971, dopo ripetute immersioni alla ricerca dei corpi degli sfortunati commilitoni, restando esamine sul fondo. Pochi saranno quest’anno i genitori che riusciranno a compiere ancora il viaggio della commemorazione a Livorno. Ormai ultraottantenni e provati dal dolore e dal sacrificio di una vita spesa nei lavori pesanti, dai quali i loro diletti figli intendessero alleviare inviando ai propri cari quelle poche migliaia di lire dell’ indennità di aeronavigazione. Ma i fratelli e le sorelle torneranno per un gesto di solidarietà con le famiglie, che con i loro cari trascorsero lunghi mesi al porto Mediceo in attesa di veder tornare un natante con il corpo del congiunto. Molti di loro non avevano ancora venti anni quando vollero mettersi alla prova in un Corpo che era l’elite dell’Esercito. Quella notte non dormirono molto, come si legge dalle lettere giunte successivamente ai propri genitori, sia per la sveglia notturna e sia per l’emozione di dover effettuare un lancio tattico in Sardegna con un aereo inglese, anche se da tutti ambito nella prospettiva di lasciare i vetusti C.119.
“Cold Stream”, corrente fredda, così fu denominata quella esercitazione, che doveva concludersi con il lancio a Villa Cidro, nelle vicinanze di Cagliari. Ancora oggi, sia anziani e più giovani paracadutisti, si domandano come sia potuto succedere che l’Hercules C.130 n. 216 sia potuto precipitare in mare dopo pochi minuti dal decollo dall’aeroporto di San Giusto. Erano le 5.45 quando avvenne l’impatto con le acque fredde e agitate nelle vicinanze dello scoglio della Meloria.
“Gesso 4” non rispose più agli appelli, la tragedia si consumò quando il cielo era ancora buio. Immediatamente scattarono le ricerche ma purtroppo fu compreso da tutti di quale lutto e sventura colpiva i familiari, la Folgore e la città di Livorno. E’ da ricordare la partecipazione della città al lutto cittadino tramite manifesti a firma dell’allora Sindaco Dino Raugi.
La giornata commemorativa inizierà alle ore 8.30, quando il Comandante del 187° Reggimento Folgore, col. Gianmarco Badialetti, riceverà i familiari e a seguire sarà celebrata una Santa Messa di suffragio, officiata dal Cappellano della Folgore, Padre Vincenzo, alla presenza delle S.A. civili e militari cittadine e del Comandante della Brigata, gen. Carmine Masiello. Al termine saranno deposte corone alla Monumento dei Caduti della Meloria di Bandinella e al Cimitero Comunale della Cigna, presso il monumento del San Michele che solleva un caduto dalle acque, nella base del quale sono custoditi i resti degli 11 salme mai recuperate.

Un commento

  • Luca Scotta

    Grazie sempre Ezio per il tuo impegno, per la tua passione storica che riesci a trasmettere e comunicare con puntualità, verità e con il sorriso. Ogni tuo post e articolo sono sempre degni di nota e catturano regolarmente la mia attenzione. Grazie ancora per il tuo lavoro. Ti leggo con passione. Luca

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *